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1) Dizion. 5° Ed. .
GALATEO.
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Dizion. 5 ° Ed.
GALATEO.
Definiz: Sost. masc. Titolo d'un notissimo trattatello di Monsignor Giovanni della Casa intorno alle regole della buona creanza e della urbanità; e dal titolo di esso trattato la voce Galateo applicasi appunto a significare Tutte insieme le regole dell'urbanità e della bella creanza. L'opera fu chiamata così dall'Autore, perchè dice di averla dettata a petizione e per consiglio di messer Galateo, col qual nome alcuni credono che sia indicato Galeazzo Florimonte, dotto prelato di Sessa, ed altri Antonio Galateo, insigne medico e scienziato napoletano, autore di un'operetta concernente l'educazione. –
Esempio: Capor. Rim. 46: Sol notato gli fu questo difetto, Ch'usava sempre, che s'avea forbito Il naso, di guardar nel fazzoletto, Benchè dal galateo ne fu avvertito.
Esempio: Vai Rim. 48: Si mangiò, non servato il galateo, Si bevve alla germanica.
Esempio: Not. Malm. 1, 434: Insegnare il galateo: insegnare le creanze, e i buoni termini.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 743: Non già che trattasse proprio contro il galateo; ma sapete quante belle cose ci posso fare, ec.
Definiz: § Insegnare il galateo, in locuzioni di minaccia o di rimprovero, vale figuratam. Gastigare con gravi parole, od anche con percosse, chi contravvenga alle regole dell'urbanità e della creanza. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 64: I Cavalier famosi a quel plebeo.... Furon per insegnare il galateo, Con battergli giù in terra una mascella.