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1) Dizion. 5° Ed. .
CONCUBITO.
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CONCUBITO.
Definiz: Sost. masc. Il giacersi insieme l'uomo e la donna; Commercio carnale: e per estensione riferiscesi talvolta anche ad animali.
Dal lat. concubitus. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 59: E perocchè Iuppiter era nobile, e 'l concubito ingiurioso, sì nacque Elena, per la quale la discordia di Troia fu incominciata.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 142: Riempirebbono col mio generoso concubito la mandria di molte bellissime mule.
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 64: È ancor disconvenevole agli introduttori di questa simil communità, l'aver proibito solamente il concubito infra gli innamorati, e l'amor venereo non aver proibito.
Esempio: E Segn. B. Polit. volg. 383: Le giovani che s'avvezzano a' concubiti, diventano intemperate.
Esempio: Car. Eneid. 1, 43: Se ne sentia nel cor profondamente Or di Pari il giudicio, or l'arroganza D'Antigone, il concubito d'Elettra, Lo scorno d'Ebe.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 36: Principiò un quadrone da sala, rappresentando il concubito del Cigno con Leda, ed appresso, il parto dell'uova, di che nacquero Castore e Polluce.
Definiz: § Quindi Concubito vago, vale Il congiungimento di uomo con donne diverse, o di una donna con diversi uomini. Oggi più comunemente Venere vaga. –
Esempio: Cocch. Matrim. 6: Oltre i molti mali morali che accompagnano la libertà del vago concubito, considerabile ancora è quell'orribile malattia che perciò si chiama venerea.