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1) Dizion. 5° Ed. .
DIMOLTO, che anche scrivesi disgiuntamente DI MOLTO.
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DIMOLTO, che anche scrivesi disgiuntamente DI MOLTO.
Definiz: Add. Lo stesso che Molto, riferito a quantità sia discreta sia indiscreta. Ma è voce più propria del linguaggio familiare. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 96: Come all'albero che ha frutti sì è bisogno ch'abbia dimolte foglie; così necessaria cosa è, che chi ha dimolte buone opere, abondi di buone parole.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 303: Dimolti grandi signori la chiedevano al padre per isposa ai loro figliuoli.
Esempio: Pucc. A. Centil. 43, 32: Con.... manganelle Vi gettav'entro [a Lilla] di notte e di giorno Dimolte pietre, con altre novelle.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 30: Io fone le spese di casa;... logorasi dimolti danari.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 242: S'avvien che spesso il gran desir prometta A' miei tanti anni dimolti anni ancora.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 278: Una casa matta molto alta, ove era il capitano Flattes, con una furia di palle ammazzava dimolti soldati.
Esempio: Tedald. Agric. 19: Fai dar loro (ai magliuoli) nel fondo della fossa dimolta robaccia, che infradici, e tenga fresco.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 33: Ne può nascere dimolti inconvenienti.
Esempio: Albizz. L. Ragion. 5: A questo vostro disegno bisognerebbe dimolta acqua.
Esempio: Fag. Comm. 4, 180: Dimolto spasso e dimolte gite.
Esempio: E Fag. Pros. 274: La roba d'altri piace, spesso e e quasi sempre, più della propria, anche a chi n'ha dimolta.
Esempio: Giust. Vers. 212: Se il diavolo si dà che ti s'ammali, Visite, amico, visite, e dimolte.
Definiz: § I. In forza di Sost. Molta cosa, Gran che, e riceve un valore estimativo. –
Esempio: Bellin. Dif. Son. 117: Queste cose vi paiono elleno un nulla,... o pur vi paiono un qualcosa o un dimolto?
Definiz: § II. Dimolti, in forza di Sost., vale Molte persone. –
Esempio: Fag. Rim. 2, 272: Possono quivi star dimolti a crocchio; Ma a dirimpetto non si veggon mai, E di dietro si guardan sol coll'occhio.
Definiz: § III. Dimolti pochi fanno un assai. –
V. Assai, § XVIII.