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1) Dizion. 5° Ed. .
FURIARE.
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FURIARE.
Definiz: Neutr., che talvolta prende la particella pronominale a modo di Neutr. pass. furiarsi Andare in furia, Esser furioso o furibondo, e per estensione, Procedere con ismisurato impeto, con furore; ma oggi è voce da usarsi solo in poesia, dicendosi comunemente Infuriare.
Lat. furere; e questo, passando nel volgare, può essersi conformato a furiare, che pure i Latini avevano, ma con forza attiva, cioè per Render furioso, Fare infuriare. –
Esempio: Liv. Dec. 2, 270: Se per vostra ira fate furiare contra voi la moltitudine,... sarà tutto il biasimo vostro.
Esempio: Ugurg. Eneid. 68: Ed a me, che mi lamentava e furiava senza fine alle case della città, parve vedere la sventurata figura e l'ombra d'essa Creusa.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 47: Lucano dice di lui: Cesare, nell'arme furiando, non s'allegra d'avere la via, se 'l sangue non è sparto.
Esempio: Cic. Tusc. 76: Noi diciamo furiare Atamante ed Alcmeone ed Aiace ed Oreste.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac 51: Cotanto più li loro avversarj furiavano per la pazienza di coloro.
Esempio: Pulc. L. Morg. 11, 4: Rinaldo non istette mai a udire Le mie ragion, ma furïando forte Mi minacciava di farmi morire.
Esempio: Bern. Orl. 47, 53: Come il Conte la vide in quel periglio, Non è da domandar se furïava.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 124 t.: Furiava [il dittatore] ed arrabbiava che i soldati.... non si fussero stati senza armi, e come storpiati e senza mani.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 23: Quando ecco furïando a lui s'avventa Uom grande, ch'ha sembiante e guardo atroce.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 1, 1237: Insane (le boscherecce Ninfe), minaccevoli e feroci Furïando qua e là, tai grida e pianti Giano spargendo, ec.
Esempio: Parin. Poes. 40: Tale il grand'avo tuo tra 'l fumo e 'l fuoco Orribile di Marte furïando, Gittossi allor che i palpitanti Lari Della patria difese, e ruppe e in fuga Mise l'oste feroce.
Esempio: E Parin. Poes. 90: Squallido messo al palpitante coro Narrava, come furiando Edipo Al talamo corresse incestuoso.
Definiz: § I. E per similit., detto di animali. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 16, 3: E mentre che 'l caval furia e tempesta, Volselo in aria con tanta destrezza, Che non lo volse mai sì destro Ettorre.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 17, 85: E Durlindana con grand'ira afferra, Che mai non furïò si tigre o orso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 131: Da la battaglia il figlio d'Ulïeno Si levò al primo suon di quella voce; E dove furïava il palafreno, Per la Donna aiutar n'andò veloce.
Definiz: § II. E figuratam., detto di cose, e più che altro fisiche. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 134: Le fiamme furiando si vollono (volgono) per le case delli uomini, e per li alti templi delli Dei.
Esempio: Beniv. Eglogh. 79: Ardea lo afflitto cor non altrimenti, Privo del suo diletto e dolce amato, Che accesa selva al furïar de' venti.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 319: Smarrita il mar la sua tranquilla pace,... Furïando correa spumoso e torbo.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 103: Debbesi avertire oltra di questo che il furïare e la smisurata molestia de' venti non faccia troppo crudelmente danno a quel sito, ec.
Definiz: § III. Pur figuratam. detto di cose, trovasi per Muoversi, Scorrere, qua e là con un certo impeto. –
Esempio: Marchett. Lucrez. 416: Ho visto Entro a' vasi di rame, a' quai sopposta Sia calamita, saltellar gli anelli Di Samotracia, e i piccioli ramenti Di ferro in un con essi ir furïando.