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1) Dizion. 5° Ed. .
CALUNNIA.
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CALUNNIA.
Definiz: Sost. femm. Falsa accusa e coonestata con apparenze di verità, a fine di nuocere altrui nella riputazione, o danneggiarlo comecchessia.
Dal lat. calumnia. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 222: L'accuse si debbono fare a viso aperto, e non di nascoso, acciò siano accuse e non calunnie.
Esempio: E Varch. Stor. 3, 148: Al che annestarono anche quell'altra calunnia de' trenta scudi.
Esempio: Speron. Op. 3, 411: Calunnia adunque non è altro che fraude, onde a torto diciamo male d'alcuno, il quale ha in noi fede, o almeno di ciò non prende sospezione.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 58: Gran fabro di calunnie adorne in modi Novi, che sono accuse, e paion lodi.
Esempio: Dav. Tac. 1, 358: Nerone aderiva più a' peggiori, i quali assalirono Seneca con varie calunnie.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 7: Il savio governatore.... ne indovinò il vero; quello essere un astutissimo fingitore,.... e l'accusamento calunnia.
Definiz: § I. Fu anche usato per Cavillazione, conforme al significato latino. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. istr. 16, 63: La quale [pace] intenda [il Comune] che s'osservi sì secondo la lettera e sì secondo la 'ntenzione, sanza alcuna calunnia o interpetrazione.
Definiz: § II. Dare calunnia ad alcuno, vale Calunniarlo. –
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 282: La più parte dei tiranni sono stati [per via di dire] quasi tutti popolar capi, i quali si sono acquistati fede appresso il popolo per aver dato calunnie alla nobiltà.