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Dizion. 5° Ed. .
CALUNNIA.
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pag.409
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CALUNNIA. Definiz: | Sost. femm. Falsa accusa e coonestata con apparenze di verità, a fine di nuocere altrui nella riputazione, o danneggiarlo comecchessia. |
Dal lat. calumnia. – Esempio: | Varch. Stor. 2, 222: L'accuse si debbono fare a viso aperto, e non di nascoso, acciò siano accuse e non calunnie. | Esempio: | E Varch. Stor. 3, 148: Al che annestarono anche quell'altra calunnia de' trenta scudi. | Esempio: | Speron. Op. 3, 411: Calunnia adunque non è altro che fraude, onde a torto diciamo male d'alcuno, il quale ha in noi fede, o almeno di ciò non prende sospezione. | Esempio: | Tass. Gerus. 2, 58: Gran fabro di calunnie adorne in modi Novi, che sono accuse, e paion lodi. | Esempio: | Dav. Tac. 1, 358: Nerone aderiva più a' peggiori, i quali assalirono Seneca con varie calunnie. | Esempio: | Bart. D. Cin. 2, 7: Il savio governatore.... ne indovinò il vero; quello essere un astutissimo fingitore,.... e l'accusamento calunnia. |
Definiz: | § I. Fu anche usato per Cavillazione, conforme al significato latino. – | Esempio: | Rep. Fir. Lett. istr. 16, 63: La quale [pace] intenda [il Comune] che s'osservi sì secondo la lettera e sì secondo la 'ntenzione, sanza alcuna calunnia o interpetrazione. |
Definiz: | § II. Dare calunnia ad alcuno, vale Calunniarlo. – | Esempio: | Segn. B. Polit. volg. 282: La più parte dei tiranni sono stati [per via di dire] quasi tutti popolar capi, i quali si sono acquistati fede appresso il popolo per aver dato calunnie alla nobiltà. |
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