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1) Dizion. 5° Ed. .
DITE.
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Dizion. 5 ° Ed.
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DITE.
Definiz: Sost. masc. Propriamente è nome di Quella divinità che dai pagani credevasi presedesse all'Averno; ma figuratam. vien preso per lo stesso che Averno, Inferno. È voce di uso solamente poetico.
Dal lat. Dis, Ditis. ‒
Esempio: Dant. Inf. 12: Ma certo poco pria, se ben discerno, Che venisse colui che la gran preda Levò a Dite del cerchio superno, Da tutte parti l'alta valle feda Tremò sì, ch'io ec.
Esempio: Fosc. Poes. 177: Ma perchè pria del tempo a sè il mortale Invidierà l'illusïon che spento Pur lo sofferma al limitar di Dite?
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 306: Anco a Dite.... Di duol ci satolliamo ambi e di pianto.
Esempio: E Pindem. Odiss. 1, 318: Il volto Di lagrime rigando, e il suol di Dite, Ce ne stavam disconsolati.
Esempio: Leopard. Poes. 71: Morremo. Il velo indegno a terra sparto, Rifuggirà l'ignudo animo a Dite.