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1) Dizion. 5° Ed. .
LURIDO.
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Dizion. 5 ° Ed.
LURIDO.
Definiz: Add. Molto sudicio, Lercio, Sozzo; ed altresì, detto di persona, Molto male in arnese.
Dal lat. luridus. –
Esempio: Segner. Pred. 74: Verranno i miseri condannati costretti.... a comparir tutti luridi, tutti squallidi, tutti sozzi, ec.
Esempio: E Segner. Mann. genn. 11, 3: Un mendico, qual era Lazzero, idiota, lurido, lercio, pieno di fetide piaghe, è stimato più che tutti questi grandi uomini uniti insieme.
Esempio: Niccol. Strozz. 4, 4: Il fortunato Signor della sua patria, un giorno avea Splendidissime vesti, ed or coperto Va d'un lurido saio.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Vallisn. Op. 1, 88: E che più non ritornino que' vecchi luridi secoli dalle greche e latine fole imbrattati.
Esempio: Mont. Poes. 2, 187: La negra madre con nefando parto La Codardia produsse e la Paura; Luridi mostri, che di Giove il senno Fe' di Marte ministri.
Definiz: § II. E poeticam., conforme a proprietà latina, per Livido, Nero, Atro, e simili. –
Esempio: Car. Eneid. 3, 48: Divelto il primo [arbusto] Da le prime radici, uscir di sangue Lurido gocce, e ne fu 'l suolo asperso.
Esempio: Varan. Vis. poet. 7: L'orrida via d'ogni conforto muta, E di ruine, e di fiaccate o rase Ossa e di membra luride tessuta, Fiero obbietto m'offerse.