1)
Dizion. 5° Ed. .
DISONORANZA.
Apri Voce completa
pag.592
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
DISONORANZA. Definiz: | Sost. femm. Mancamento di onoranza, Il non rendere ad alcuno l'onoranza debita; e si usò anche per lo stesso che Disonore. Ma è voce oggi poco comune. ‒ |
Esempio: | Dant. Conv. 347: Tocca nobiltade (che bene è vera salute) essere dov'è vergogna, cioè tema di disonoranza, siccome è nelle donne e nelli giovani. | Esempio: | E Dant. Conv. 378: La verecundia è una paura di disonoranza per fallo commesso; e di questa paura nasce uno pentimento del fallo, il quale ha in sè un'amaritudine, ch'è gastigamento a più non fallire. | Esempio: | Segn. B. Etic. volg. 8: Dico tali [azioni morali] quando elleno son rettamente operate, arrecarci lode;... e quando elleno son messe in atto perversamente partorirci biasimo, disonoranza, e per conseguente miseria. | Esempio: | E Segn. B. Etic. volg. 212: Determinasi adunche, che ella (la vergogna) sia un timore di disonoranza. | Esempio: | E Segn. B. Rettor. volg. 89: Spezie di villania è la disonoranza, perchè chi disonora non tien conto. |
|