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COVA.
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COVA.
Definiz: Sost. femm. L'azione, ed altresì Il tempo, del covare: e propriamente dicesi degli uccelli.
Definiz: § I. Più spesso adoperasi nelle maniere Entrare in cova, Essere in cova, Uscir di cova, o simili; che valgono Incominciare a covare, Covare, Finir di covare. –
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 102: Da lui non lunge in un cespuglio folto D'alloro e d'amenissima mortella Erasi in cova un usignuol raccolto.
Esempio: E Fiacch. Fav. 2, 50: Entrate dunque in cova, E insegnateci ancora a porvi l'uova.
Definiz: § II. Cova, dicesi anche il Nido, ed altresì la Nidiata, degli uccelli.
Definiz: § III. Si usò per Covo, Covile. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 3: È divenuta sede di arbori e di viti, nidio di volpi, e cova di lupi.
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 31: Si ponesse sopra l'albero, che era accanto alla cova della serpe.
Esempio: E Firenz. Rim. 107: Le fiere tutte, ch'in siepe e chi in cova, Fanno il covaccio pel parto futuro.
Esempio: Segner. Paneg. 2, 652: Sono ora macchie di pruni, e cove di vipere, le ville de' Tiberj, i palazzi de' Neroni.
Definiz: § IV. E figuratam. e in ischerzo. –
Esempio: Tasson. Secch. rap. 3, 9: Onde deliberar d'uscir di cova I Modanesi armati a la campagna.