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1) Dizion. 5° Ed. .
COMBURERE.
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Dizion. 5 ° Ed.
COMBURERE.
Definiz: Att. Dare alle fiamme, Abbruciare, Ardere; voce raramente usata, e per lo più in poesia.
Dal lat. comburere. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Cantai di quel giusto Figliuol d'Anchise, che venne da Troia, Poichè il superbo Ilïon fu combusto.
Esempio: E Dant. Purg. 29: Non che Roma di carro così bello Rallegrasse Affricano, o vero Augusto, Ma quel del Sol saria pover con ello; Quel del Sol, che sviando fu combusto.... Quando, ec.
Esempio: Ugurg. Eneid. 80: Noi Dei, i quali avemo seguito te e le tue armi, poi che Troia fu combusta, noi i quali avemo, ec.
Esempio: Mont. Iliad. 21, 451: Si sparse quello [il fuoco] Prima pe 'l campo, e i tanti, di che pieno Il Pelide l'avea, morti combusse.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Bianc. Laud. 109 t.: Fra gli altri vederai quel Noè giusto, E Abraam a Dio tutto fedele, E Moise, che d'amor fu combusto.
Definiz: § II. Pur figuratam., trovasi per Distruggere, Annientare, Tor via. –
Esempio: Frescobald. M. Rim. 29: Dunqu'esser de' combusto Il pregio di costor, morto e affranto, E costei de' portar corona e manto, ec.
Esempio: Canig. Ristor. 126: Allumina, Signor, nostre figure Colla tua ineffabile potenza, Ch'è quella ch'ogni immondità combure.
Definiz: § III. Neutr. Mandare un calore intenso. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 6: Per l'acceso calor che il Sol vi sprona, Arde e combure sì quella (la zona) di mezzo, Che abitar suso non vi può persona.