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1) Dizion. 5° Ed. .
FELICE.
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pag.736


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FELICE.
Definiz: Add. Che è pienamente contento, Che possiede quello che interamente appaga i desiderj.
Dal lat. felix. –
Esempio: Dant. Purg. 17: Altro ben è che non fa l'uom felice, Non è felicità, non è la buona Essenzia d'ogni ben frutto e radice.
Esempio: E Dant. Purg. 30: Come degnasti d'accedere al monte? Non sapei tu che qui è l'uom felice?
Esempio: E Dant. Parad. 7: Raggiandomi d'un riso Tal, che nel fuoco faria l'uom felice.
Esempio: E Dant. Rim. 197: Dico che ogni virtù principalmente Vien da una radice, Virtute intendo, che fa l'uom felice In sua operazïone.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 409: Felice è colui che à lo desiderio suo quietato, sicchè niente desideri più, ma stia contento a quel ch'elli à.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 81: Sentia il maggior piacer, la maggior festa, Che sentir possa alcun felice amante.
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 23: Perchè in tal modo sarà un felice, se egli arà, dico, i beni intrinsechi ed estrinsechi, perchè ec.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 105: Quando ciò non avvenga, assai felice Io mi terrò, se 'n voi servir mi lice.
Esempio: Bald. Pros. 309: Quegli che manca di qualche cosa, cui egli si finga grandissimo bene, reputa felici coloro che di quel bene si trovano abbondanti.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 236: Ben sapete che, a voler qui giù in terra formar d'invenzione un uomo interamente felice, come io vo' formar voi, convien fare ec.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 269: Descrivi un vecchio circospetto e stolto, Povero e ricco, misero e felice.
Esempio: Leopard. Poes. 72: Vivi felice, se felice in terra Visse nato mortal.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 263: E se non fosse che io non ho più speranza di rivederla, crederei non avere ancora perduta la facoltà di essere felice.
Definiz: § I. E per Che dimostra la contentezza dell'animo; ed altresì la beatitudine. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Tu la vedrai di sopra, in su la vetta Di questo monte, ridente e felice.
Esempio: E Dant. Parad. 24: Di quella ch'io notai di più bellezza, Vid'io uscire un fuoco sì felice, Che nullo vi lasciò di più chiarezza (qui figuratam.).
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 122: Se n'entra in casa pria, come prudente; Tutta lieta esce poi, tutta felice.
Definiz: § II. E detto di vita, condizione, stato, e simili, vale In cui l'uomo gode contentezza, Prospero. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Quelli ch'anticamente poetaro L'età dell'oro e suo stato felice, Forse in Parnaso esto loco sognaro.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 160: La sciocchezza spesse volte trae altrui di felice stato, e mette in grandissima miseria.
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 1: Che viver più felice e più beato, Che ritrovarsi in servitù d'Amore?
Esempio: Car. Eneid. 10, 1346: Io sono Ch'ho macchiato il tuo nome, ch'ho sommerso La tua fortuna e 'l mio stato felice Co' demeriti miei.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 64: Questo è saver, questa è felice vita: Sì l'insegna natura, e sì l'addita.
Esempio: Giord. Op. 2, 405: L'educazione e i costumi promettevano vita felice.
Definiz: § III. Figuratam. e poeticam., detto di sguardo o simile. –
Esempio: Tass. Gerus. 16, 22: Che 'l guardo tuo ch'altrove non è pago, Gioirebbe felice in sè rivolto.
Definiz: § IV. Detto di tempo, età, e simili; ed altresì di luogo, soggiorno, e simili; vale In cui l'uomo vive contento, felice. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Nessun maggior dolore, Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 42: Tu dal corpo che meco e per me visse, Felice albergo già, mi discacciasti (è un tronco d'albero che parla).... Clorinda fui (qui in locuz. figur.).
Esempio: Leopard. Poes. 95: Innanzi sera il primo Suo dì felice gli fuggia dal guardo.
Definiz: § V. E per Che è cagione di contentezza, di felicità; e detto di giorno, In cui avvengono cose che apportano grande contentezza. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 180: Oh felice quel dì, se questo è certo! Fermisi in un momento il tempo e l'ore, Il giorno e 'l sol nella su' antica traccia.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 99: Felice giorno, Quando che sia, ma più felice molto Se, come errando or vado a te d'intorno, Allor sarò dentro al tuo grembo.
Definiz: § VI. E per Beato, Che gode la beatitudine celeste. –
Esempio: Dant. Parad. 3: Voi che siete qui felici, Desiderate voi più alto loco?
Esempio: E Dant. Parad. 32: Quei duo che seggon lassù più felici, Per esser propinquissimi ad Augusta, Son ec.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 68: Or godi, e pasci In Dio gli occhi bramosi, o felice alma.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 95: È il pastore Ademaro, alma felice: Vedi ch'ancor vi segna e benedice.
Definiz: § VII. E per Benavventurato, Fortunato; detto anche di popolo, città, famiglia, e simili. –
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 45: O beato colui, il quale non fu mai felice, perocchè dalla prosperità sola procede il dolore.
Esempio: Machiav. Disc. 319: Quando pure ei fussero tanto felici che mancassero di questo accusatore, sono nella esecuzione attorniati da tale difficoltà, per non aver l'entrata facile al principe, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 47: Questo Principe avrà quanta eccellenza Aver felice Imperator mai debbia.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 38: Felice è qui colui che prima more (nella mischia), Nè geme poi sotto il destrier pesante; Perchè il destrier.... il morde e pesta.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 191: Non sopporti Giogo servile la città di Cadmo: Vigor mi siate: utili fian miei detti: Onora i Numi una città felice.
Definiz: § VIII. Figuratam. e poeticam., detto di luogo o casa. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 54: Nel lucente vestibulo di quella Felice casa, un Vecchio al Duca occorre.
Esempio: Fosc. Poes. C. 6: Per me, cara, felice, inclita riva, Ove sovente ec.
Esempio: Niccol. Strozz. 4, 5: Fra gli scherni del volgo alle felici Medicee case eccoli giunti.
Definiz: § IX. Usasi spesso in locuzioni esclamative, come Felice me! Felice te! Felice lui! Felici noi! ed Oh felice! Oh felici! nelle quali locuzioni ha il senso di Fortunato, Benavventuroso, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 1: O felice colui, cu' ivi elegge.
Esempio: E Dant. Inf. 16: Felice te, che sì parli a tua posta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 58: Felice, se senza occhi io fossi suto!
Esempio: Tass. Gerus. 10, 23: Quegli a dir riprese: O lui felice, eletto a tanta lode!
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 126: Felice me, se nel morir non reco Questa mia peste ad infettar l'inferno!
Esempio: Fosc. Poes. C. 31: Felice te, che il regno ampio de' venti, Ippolito, a' tuoi verdi anni correvi!
Esempio: Giust. Vers. 329: Felice te, che nella tua carriera T'avvenne di chiappar la via più trita.
Esempio: Manz. Poes. 40: Ove la mia diletta Suora, oh felice! la sua fede strinse A quello sposo.
Definiz: § X. E detto anche di animali. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 64: O felice animai animal, ch'un sonno forte Sei mesi tien senza mai gli occhi aprire!
Definiz: § XI. E detto di cosa morale. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 296: O felice eloquenza! o lieto giorno!
Esempio: Leopard. Poes. 94: Felice estimo La sorte mia.
Definiz: § XII. Vale altresì Che riesce bene, Che ha buon successo, e simili, nel far checchessia, o nell'esercizio di alcun'arte od ufficio. –
Esempio: Adr. G. B. Lett. 47: Questo artefice in formar cavalli non trovò mai pari; ma nel fare le figure umane non fu tanto felice.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 3: Io (questo è il sommo pregio onde mi vante), D'alto rinchiusa oprai l'arme lontane, Sagittaria, nol nego, assai felice.
Esempio: Red. Esp. Insett. 88: Di sommo credito in tutte le filosofiche speculazioni, ma sopra 'l tutto maravigliosamente felice nell'inventiva degli ardui problemi della più nobile e più sublime geometria.
Esempio: Maff. Anfit. 166: Non fu però felice [il Desgodetz] nell'intendere il più scabroso, nè in comprender ciò che all'interna distribuzione più rileva.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 5, 203: Nè in tanta turba è facile trovar figura o simile all'altra o superflua, o men felice in esprimere ciò che dee (qui per similit.).
Definiz: § XIII. Detto di alcuna facoltà dello spirito, e particolarm. d'ingegno o di memoria, vale Che ha tutte quelle doti, per le quali riesce assai bene negli atti suoi proprj. E detto di alcuno dei sensi corporei e dei loro organi, come udito, vista, ovvero orecchio, occhio, e simili, vale Che è talmente connaturato, da servire assai bene al proprio ufficio. –
Esempio: Giord. Op. 1, 156: Mercede a felice ingegno e a lunghi travagli giocondissima.
Definiz: § XIV. Detto di esito, successo, fine, evento, e simili, vale Buono, Prospero. –
Esempio: Machiav. Princ. 95: Papa Giulio II procedè in ogni sua azione impetuosamente, e trovò tanto i tempi e le cose conformi a quel suo modo di procedere, che sempre sortì felice fine.
Esempio: Red. Lett. 1, 293: Invio.... dodici prese di quella scorza, che con felice ed infallibile esito sogliamo adoperare nelle quartane.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 321: Malattie dei visceri d'esito felice.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 189: Ai Numi L'onor si ascrive de' felici eventi, E le sciagure a noi.
Definiz: § XV. Detto d'impresa, opera, o di qualsivoglia azione, o fatto, vale Che riesce a prospero esito, Prosperevole, Che si fa od avviene con benefizio di chicchessia. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 87: Ebbi felice viaggio, e mi condussi, ec.
Esempio: Bemb. Lett. 2, 201: Li desidero commodo e felice viaggio.
Esempio: Domen. Plin. 426: Tanto fu più cura e più felice industria.... ne' principj delle lettere, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 73: Fra i rami erano appese Insegne e prigioniere arme diverse, Già da lui tolte in più felici imprese Alle genti di Siria ed alle Perse.
Esempio: Dav. Tac. 2, 249: Il divo Giulio.... con felice battaglia spaventò gli abitanti, e prese la ripa.
Esempio: Serdon. Fatt. Arm. Rom. 159: Venner la terza volta a giornata, la qual fu felice a' Romani.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 16: Guadò con felice ardimento il fiume.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 368: Del prence ognora Con felice valor difendi i giorni.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 210: Divenne, tutt'a un tratto, più regolare, più tranquilla, smesse gli scherni e il brontolio, si mostrò anzi carezzevole e manierosa, dimodochè le suore si rallegravano a vicenda del cambiamento felice.
Definiz: § XVI. E detto di cosa, vale Che reca molto vantaggio, Assai utile, Salutifero. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 24: Io voglio a far il saggio esser la prima Del felice liquor di virtù pieno.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 38, 24: Sceso era Astolfo dal giro lucente Alla maggiore altezza de la terra, Con la felice ampolla che la mente Dovea sanare al gran mastro di guerra.
Esempio: Pap. Cons. med. 1, 198: La più felice cosa che accader possa nel caso nostro, sarà sempre la copiosità dell'orina.
Definiz: § XVII. E per Riuscito bene, felicemente, detto di alcuna opera dell'ingegno e dell'arte; e detto in particolare di etimologia o simile, vale Che dà nel segno, Vero. –
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 33: L'origine d'un tal nome (Agnani) si vede essere oscura, non essendone molto felici l'etimologie imaginate da alcuni per altro valenti letterati.
Definiz: § XVIII. Detto di argomento o subietto, vale Scelto così opportunamente, che lo scrittore o l'artista può, trattandolo, far buona prova del proprio ingegno e valore.
Definiz: § XIX. Poeticam., detto di aura felice, vento felice, e simili, vale Favorevole, Prospero. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 16: Lasciando il porto e l'onde più tranquille, Con felice aura ch'alla poppa spira, ec.
Definiz: § XX. E detto della situazione o esposizione di un luogo, per Assai buono, comodo, salubre, e simili. –
Esempio: Targ. Viagg. 7, 88: La situazione di Pistoia è molto bella e felice, sull'ultime radici del Monte.
Definiz: § XXI. E poeticam., detto di cielo, clima, e simili, vale Salubre, Sereno, Lieto. –
Esempio: Fosc. Poes. C. 30: Te beato, gridai, per le felici Aure pregne di vita.
Esempio: Pindem. Poes. 56: La dotta Grecia in que' monti, tra que' boschi e stagni, Non sotto il puro attico ciel felice, Pose d'ogni bell'arte il tempio.
Definiz: § XXII. Pur poeticam., detto di terreno, paese, e simili, vale Assai fertile, fruttifero, Ricco dei doni della terra. Onde l'appellazione di Felice a una delle parti dell'Arabia felice, e all'antica Campania felice. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 39: Vien per l'Arabia ch'è detta Felice, Ricca di mirra e d'odorato incenso.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 191: Appresso quelli Arabi, i quali sono dell'Arabia detta Felice abitatori, l'uomo adultero veniva in pena della testa punito.
Esempio: Tass. Rinald. 7, 79: Nell'Italia felice al mondo nate.
Esempio: Forz. C. Op. 40: Quella.... è la vecchia Campania,... e se i costumi degli uomini alle doti preziosissime della terra fossero uguali, non solo felice, come la dissero alcuni, ma sarebbe da domandare beata e fortunatissima.
Definiz: § XXIII. Figuratam. e con un compimento determinativo. –
Esempio: Bald. Pros. 513: Urbino, patria mia, tanto è felice d'ingegni, quanto è purgata di cielo.
Definiz: § XXIV. Detto poeticam. di pianta, vale Molto vigoroso, Assai vegeto, e simili. –
Esempio: Bern. Orl. 34, 9: Gran chiome sparge l'albero felice; Grosso un palmo non è dalla radice.
Esempio: Fosc. Poes. C. 71: Rosea salute Spirano l'aure, dal felice arancio Tutte odorate, e dai fiorenti cedri.
Definiz: § XXV. E in locuz. figur. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 69: Costei sarà la saggia Leonora, Che nel suo felice arbore s'inesta.
Definiz: § XXVI. Felice, secondo maniera latina, è aggiunto di ciascuna di quelle piante fruttifere, che sole erano ammesse nelle cerimonie in onore delle divinità celesti. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 188: E con rami di felice oliva purgò li uomini, e disse l'ultime parole.
Esempio: Car. Eneid. 6, 339: Lo stesso Corineo tre volte intorno Con un rampollo di felice oliva Spruzzando di chiar'onda i suoi compagni, Li purgò tutti.
Definiz: § XXVII. Mondo felice. –
V. Mondo.
Definiz: § XXVIII. In forza di Sost. Persona felice, ed altresì Persona fortunata. –
Esempio: Segn. B. Etic. volg. 44: Prova la parte vegetativa non appartenere alla considerazione del felice, perchè tal parto non opera se non nel sonno, dove non s'esercita nè la virtù, nè il vizio.
Esempio: Parut. Soliloq. 10: Come, di grazia, non s'avvede questo nostro felice del mondo, che se pur l'accrescimento di questi beni lo potesse far divenire tale, egli da sè stesso si fa misero, mentre, ec.?
Esempio: Leopard. Poes. 94: Felice io fui Sovra tutti i felici.
Esempio: Manz. Poes. 37: Il regno È pel felice che ai concordi impera.
Definiz: § XXIX. Vivi felici o Sii felice, Vivete felici o Siate felici; e poeticam., e con maniera latina, Andate felici o Ite felici; sono maniere augurative, usate per lo più nel congedarsi da alcuno o nell'accomiatarlo: e le prime due usansi anche in fine della prefazione di un libro, nella quale lo scrittore si rivolga al lettore. –
Esempio: Tass. Gerus. 15, 2: Ma giunti al letto del suo fiume: Amici, Io v'accommiato, ei disse; ite felici.
Esempio: Leopard. Poes. 72: Vivi felice, se felice in terra Visse nato mortal.