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EPILESSIA.
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EPILESSIA.
Definiz: Sost. femm. Malattia cronica, che ha sede nel capo, e che si manifesta per accessi intermittenti, ne' quali per lo più havvi perdita subitanea di cognizione e movimenti convulsi de' muscoli. Chiamasi volgarmente Mal caduco.
Dal basso lat. epilepsia, e questo dal grec. ἐπιληψία. –
Esempio: Benciv. Mes.: La cura di questa malattia è molto vicina a quella dell'epilessia.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 350: Qualche tempo avanti la morte del re di Francia si vidde in lui segni di epilessia.
Esempio: Bart. D. Vit. S. Ignaz. 5, 65: Più di venti volte il presero crudeli accidenti d'epilessia.
Esempio: Pap. Cons. med. 1, 102: Chiarissima cosa è,... la sede della epilessia altro non essere che la sostanza nervosa, cioè a dire tutta la sostanza del cerebro, e dei nervi dallo stesso cerebro procedenti, per tutto quanto il corpo umano distribuiti e diffusi.
Esempio: E Pap. Tratt. var. 205: Nella vera e legittima epilessia tutti quanti i muscoli del corpo esercitano in quel parosismo strani movimenti convulsivi.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 207: L'epilessia, volgarmente detta mal caduco, è composta di abolimento o diminuzione dei sensi, e d'aumento involontario di moto.