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Dizion. 5° Ed. .
DETTATORE.
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DETTATORE. Definiz: | Verbal. masc. da Dettare. Chi o Che detta ciò che altri deve scrivere. |
Anche nel basso lat. dictator ebbe tal senso.
Definiz: | § I. E per Scrittore o Dicitore. ‒ |
Esempio: | Cas. Pros. 3, 333: Conciossiachè altri trattati ce ne abbia distesi da troppo migliori dettatori e maestri che io non sono. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 222: È (Mattio Franzesi) giovine molto da bene e molto amorevole, bello scrittore, bellissimo dettatore, e nelle composizioni alla bernesca.... arguto e piacevole assai. | Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 2, 84: Questo pare a me che usasse anche l'amoroso messer Cino, sì soave dettatore in rima, che meritò il pianto del nostro maggior Lirico. |
Definiz: | § II. Dettatore delle lettere, e assolutam. Dettatore, si chiamò nei nostri Comuni il Segretario o Cancelliere del Comune stesso, il quale per solito era un Notaro. E per estensione si disse anche di Segretario o Cancelliere d'un Principe. ‒ |
Esempio: | Vill. G. 137: Fece abbacinare il savio uomo maestro Piero delle Vigne, il buono dettatore, apponendogli tradigione. | Esempio: | Castiglionch. L. Epist. 10: Questi nomi ancora i cancellieri e i dettatori de' Signori e Comuni usano nelle soprascritte delle lettere che mandano a diversi nobili. | Esempio: | Pucc. A. Centil. 32, 53: Rettorico fu valente e aperto, Del Comun di Firenze dettatore, E scorse i Fiorentin nel dire aperto. |
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