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1) Dizion. 5° Ed. .
CIOTTOLO e talvolta anche CIOTTO
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CIOTTOLO e talvolta anche CIOTTO.
Definiz: Sost. masc. Sasso alquanto grosso, rotolato ed arrotondato dalla corrente de' fiumi, e che perciò si trova in abbondanza nel loro letto.
Probabilmente dal lat. cautes. –
Esempio: Vell. Cron. 32: Essendo grande la Grieve, si mise a passare; il cavallo in su' ciottoli non si potè tenere, cadde nella Grieve.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 65: Io gli darei tale di questo ciotto nelle calcagna.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 66: Buffalmacco, recatosi in mano uno dei ciottoli che raccolti avea, disse a Bruno: Deh vedi bel ciottolo!
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1371: Come sono i ciottoli e ghiaia de' fiumi, di cui eleggendo i bianchi, fanno, fondendoli, gli artefici il vetro.
Esempio: Targ. Viagg. 4, 10: Col nome di ciottoli intendo certi pezzi di sassi, che nel rotolare per i fiumi si sono smussati e scantonati, accostandosi alla figura globosa; e differiscono dalle pillore d'agliaia o ghiaia, solamente per la maggior mole.
Definiz: § I. E per Sasso in generale. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 495: Spesso ancora [l'api] errando, ne' duri ciotti percuoton l'ale, e conviene render l'anima sotto 'l peso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 78: O qual mastin ch'al ciottolo, che gli abbia Gittato il viandante, corra in fretta.
Esempio: E Ar. Comm. 2, 163: Tien finch'io piglio quel ciottolo.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 130: E tal volta metter loro innanzi alcuna mala via, piena di ciottoli e di ruine (qui in locuz. figur.).
Definiz: § II. E come aggiunto di pietra preziosa, si disse per Non lavorato, Grezzo. –
Esempio: Cellin. Pros. 276: Il rubino, se è rubino, ed aspettando il comperatore, si venderia il giusto prezzo, o si mandassi a Vinezia, o a Roma, dove tal sorte di rubini ciottoli hanno il loro esito.
Definiz: § III. Ciottoli, al plurale, diconsi avvilitivam. I vasi di terra, come piatti, scodelle, tegami, pentole ec. che servono all'uso domestico. Più comunemente Cocci.
Definiz: § IV. Lavare altrui il capo co' ciottoli; maniera proverbiale, che si usò a significare Dirne assai male, Sparlarne gravemente, e anche Riprenderlo aspramente, Fargli un rabbuffo. –
Esempio: Varch. Ercol. 55: D'uno che dica male d'un altro, quando colui non è presente, s'usano questi verbi: Cardare, Scardassare,... Lavargli il capo,... e vi s'aggiugne spesse volte col ranno caldo, e talora col freddo; e più efficacemente, co' ciottoli, ovvero colle frombole.