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1) Dizion. 5° Ed. .
CULLA.
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CULLA.
Definiz: Sost. femm. Arnese concavo, fatto di vimini, o di ferro fuso, il quale fornito di sacconcino e materassina, serve di letticciuolo ai bambini lattanti. Ordinariamente è fermato su due legni a guisa d'arcioni, ovvero bilicato fra due colonnette per potere, spingendolo in qua e in là, conciliar meglio il sonno a essi bambini.
Dal barbaro lat. cunula, forma diminutiva di cuna, contratto in culla, come da lunula, lulla. Nel dialetto napoletano conola, nel romagnolo conla. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 74: Il ponga a dormire (il fanciullo), e meni la culla bellamente e soavemente, e all'adormentare del fanciullo dee la nodrice dire belle e dilettevoli canzoni cantare.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 88: La quale allato del letto, dove dormiva, pose la culla, nella quale il suo picciolo figlioletto teneva.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 389: Cuna è culla in che s'allevano i fanciulli.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 7: Un bambino era in culla che gridava.
Esempio: Bald. Vit. Guidob. 1, 85: Uccidevano i fanciulli delle famiglie nimiche nelle culle e nel seno stesso alle madri.
Esempio: Targ. Viagg. 5, 346: Gesù bambino sta fasciato entro ad una culla, simile ad un guscio di noce, ed accanto vi sono il bue e l'asino.
Esempio: Pindem. Poes. 252: Il piccolo feretro all'arbor noto Sospende, e il vede, mentre spira il vento, Ondeggiar mollemente, e agli occhi illusi, Più che di bara, offrir di culla aspetto.
Definiz: § I. Figuratam. e poeticam., per Il bambino che è nella culla. –
Esempio: Dant. Parad. 15: L'una vegghiava a studio della culla, E consolando usava l'idïoma Che pria li padri e le madri trastulla.
Definiz: § II. E pur figuratam. e poeticam., prendesi anche per Luogo natale. –
Esempio: Pindem. Poes. 109: E non ti valse L'animo grande, e una straniera culla?
Esempio: E Pindem. Poes. 139: Perchè s'ignora Non men che la sua (d'Omero) culla, anco la tomba?
Definiz: § III. E pure poeticam., parlandosi del Sole, vale Il punto dell'orizzonte, dal quale si leva; onde Uscir di culla, detto del Sole stesso, vale Nascere, Spuntare. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 7, 80: Prima ch'esca il nuovo dì di culla, Vuol far consiglio.
Esempio: Pindem. Poes. 188: Dalla culla tua celeste Quando rechi questo dì, Sorgi, o Sole, e le foreste Sempre indora, o Sol, così.
Definiz: § IV. E per Nascimento, ed altresì per Infanzia; ed è più spesso contrapposto di Tomba. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 110: Or foss'io spento al latte ed alla culla, Per non provar dell'amorose tempre.
Esempio: Savonar. Poes. 18: Io comenziai al latte ed a la culla A declinar da le toe dolce tempre.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 70: Tal fu 'l mio parto e mal sortita culla.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 18: Arsete eunuco, il qual fanciulla La nudrì (Clorinda) dalle fasce e dalla culla.
Esempio: Fag. Rim. 2, 227: La Musa.... suona la ribeca, Per un genio ch'i' ebbi dalla culla.
Esempio: Pindem. Poes. 489: La culla pur, come la tomba, avesti Dunque, Spirto divin, sovra que' monti?
Definiz: § V. E figuratam., parlandosi di arte, disciplina e simili, vale Stato incipiente, Principj e simili; e in questo senso trovasi usato nel plurale al modo latino. –
Esempio: Salvin. Casaub. 77: Arte che venne dietro a quelle rozze e mal pulite culle della musica dramatica.
Definiz: § VI. Culla dicesi, per similit., un Vaso di legno traforato, il quale si adatta sulla bocca del tino, e nel quale si pigiano le uve. –
Esempio: Soder. Coltiv. 105: E volendolo buono sopra mano, si dee tenere il modo detto, e avvertire di non lo far pigiare al tino, alle culle o alle bigonce.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 57: Si colgono l'uve, s'ammostano in bigonce, e si portano al tino, ove sopra starebbe bene quello ordingo fatto per pestarle bene, che si chiama culla.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 269: Nel mezzo della culla sotto ai detti regoli conviene fermare una traversa forte e massiccia, con due staffe di ferro. In questa culla si vuotano le uve, e si pestano, e si disfanno colle mani e co' piedi.
Definiz: § VII. Bambino di culla, dicesi per Bambino tuttora lattante. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 12, 95: A vista tal, come un bambin di culla, Orlandino rimane.
Definiz: § VIII. Morire in culla, vale propriamente Morire nell'età infantile; e figuratam., Durare poco tempo. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 52: Muore in culla la grandezza di coloro che pigliano a calpestar la legge di Dio.