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1) Dizion. 5° Ed. .
INERUDITO.
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Dizion. 5 ° Ed.
INERUDITO.
Definiz: Add. Non erudito, Non ammaestrato in qualche disciplina od arte; ed altresì Non dotto, Ignorante, detto così di persona, come di animo, mente, e simili.
Lat. ineruditus. –
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 399: Chi avvezza troppo a tali esercizj [ginnici] i fanciugli, e lasciagli ineruditi dell'altre cose più necessarie, gli essercita (a dire il vero) vilissimamente, facendogli ec.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 281: Mi sforzerò di secondare con la difinizione delle proporzioni il concetto universale degli uomini anche ineruditi nella geometria, e procederò in questo modo.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 5, 276: La idea de' più egregj costumi si dee speculare per documento e miglioramento degl'ineruditi e imperfetti animi.
Esempio: Torric. Lez. 47: Sono note non solo a i filosofi speculativi, ma anco a i viandanti ineruditi, alcune sorte di vento, le quali ec.
Esempio: Segner. Mann. ag. 2, 1: Considera la gran differenza che corre tra un pastorello inerudito ed inesperto, il quale non ha mai conosciuta a i suoi dì la virtù dell'erbe, e un semplicista bravissimo, il qual sa tutte distinguerle ad una ad una.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 208: Acciocchè il loro difetto nell'universale si nascondesse, e fuggissero la riprensione d'ineruditi.
Esempio: Parin. Poes. 86: Nè senza i miei precetti e senza scorta Inerudito andrai ec.
Esempio: Leopard. Paralip. 8, 15: E questo è quello universal consenso Che in testimon della futura vita.... Da dottori gravissimi si cita, D'ogni popol più rozzo e più milenso, D'ogni mente infingarda e inerudita.
Definiz: § I. Figuratam. e poeticam.
Esempio: Pindem. Poes. 268: Ma non risponde del vulgar palato Alle grosse papille inerudite L'interrogato invan pasticcio illustre.
Definiz: § II. Detto di orazione, ragionamento, e simili, vale Privo di erudizione, di dottrina, di arte, e simili. –
Esempio: Speron. Op. 1, 212: Senza il qual numero non è orazione la orazione; e col qual numero ogni volgare e inerudito ragionamento può aver nome d'orazione.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 197: Io farò cosa per avventura non affatto indotta, nè inerudita, ma sarà tutt'altro che cicalata.