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Dizion. 5° Ed. .
CROCCHIO.
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pag.1007
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CROCCHIO. Definiz: | Sost. masc. Ritrovo di persone che si raccolgano a conversare familiarmente; e per lo più inchiude l'idea che ciò si faccia abitualmente e sempre nel medesimo luogo e alla stess'ora. |
Voce onomatopeica, dal rumore o cicalio che si fa nelle conversazioni amichevoli. – Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 1, 196: Spalleggiato da due di un certo virtuoso crocchio, de' quali uno è nostro Accademico, bizzarro critichetto, e feroce anzi che no. | Esempio: | E Salvin. Annot. Fier. 473: Dallo strepito che si fa nelle conversazioni e compagnie di genti si disse cricca; lo che si dice in mala parte; e crocchio. |
Esempio: | Ricc. A. M. Rim. Pros. 171: Se poi sopraggiunga in un crocchio geniale [il sapiente], prendendosi di lui soggezione, ognun divien mutolo, nessun parla più. | Esempio: | Pindem. Poes. 288: Damo, il qual ne' crocchj Di buoni sali il favellar condisce. |
Esempio: | E Pindem. Poes. 312: Un subito silenzio, Sempre che io comparia ne' più solenni Crocchj notturni. |
Definiz: | § I. Per similit. – |
Esempio: | Fag. Rim. 1, 5: Vidi a man manca nel girar la testa Un'altra donna farmi compagnia. Io rimasi stupito in veder questa Nuova femmina lì crescermi il crocchio, La qual non era a conversar molesta. |
Definiz: | § II. Trovasi anche adoperato, pur come voce onomatopeica, a significare Il suono che mandano le stoviglie rompendosi o incrinandosi. – | Esempio: | Bellin. Bucch. 156: De' quali il crocchio stovigliesco è il basso, Questi e quegli il soprano e 'l contrabbasso. | Esempio: | E Bellin. Bucch. 245: Perchè.... in barritus Debbe dir l'elefante i fatti sui, E 'l Bucchero.... In cricche, in crocchi, in sgretolo e in isgriglio? |
Definiz: | § III. Si usò a significare un Atto sconcio, fatto altrui per disprezzo; e probabilmente si disse così da qualche suono della bocca con che si accompagnava. – | Esempio: | Bern. Orl. 39, 58: Egli a lei fa, per beffe e strazio e scorno, E ceffo, e crocchj, e cento fiche in faccia. |
Definiz: | § IV. Andare a crocchio, Stare a crocchio, Restare a crocchio, Mettersi a crocchio, Trattenersi, e simili, a crocchio, sono maniere che si usano comunemente per Andare, Stare ec. a conversare, a conversazione; od anche semplicemente a discorrere insieme, a chiacchierare. – | Esempio: | Lipp. Malm. 1, 41: E se costoro a guerreggiar son atti, Tienteli pure, e non mi stare a crocchio, Mentre egli è tempo qui di far di fatti. |
Esempio: | E Lipp. Malm. 7, 49: Stettero a crocchio insieme tutta notte. |
Esempio: | Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 42: Come facevano quegl'Iddei de i Gentili, che spesso spesso.... scendevano a ragionar co' pastori, e si mettevano a crocchio per le capanne. | Esempio: | Not. Malm. 1, 228: Certi perdigiorni che si confinano a sedere in una bottega, senza far altro che cicalare; il che si dice Crocchiare o Stare a crocchio. | Esempio: | Fag. Rim. 6, 171: Olà, Che furia è questa? e qual mai fretta c'è? Deh statti a crocchio un pocolin da me. | Esempio: | E Fag. Comm. 1, 84: Voglio.... andare a crocchio dall'amata mia sposa. |
Esempio: | E Fag. Comm. 8, 38: E gli amanti? L. Restarono a crocchio con nostro padre. |
Esempio: | Saccent. Rim. 2, 91: Siede a crocchio col birro, e se lo tratta. |
Esempio: | Paolett. Oper. agr. 2, 298: Scendevano a ragionar co' pastori, e si trattenevano a crocchio per le capanne. | Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 99: Molte passere in seno a un gran cipresso Adunarsi ad albergo avean costume; E lì, fin che ogni raggio non svania, Se ne stavano a crocchio e in allegria (qui per similit.). |
Definiz: | § V. Fare crocchio o Tener crocchio, vale Fare o Tener conversazione, ed altresì semplicemente Conversare, Chiacchierare. – |
Esempio: | Not. Malm. 1, 69: Non mi stare a crocchio. Cioè, Non istare a far crocchio, a crocchiare. |
Esempio: | Fag. Comm. 8, 22: Oh! le mie figliuole tengon crocchio nella strada, questo è festino pubblico davvero. |
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