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1) Dizion. 5° Ed. .
LEGNO.
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LEGNO.
Definiz: Sost. masc. La materia solida degli alberi posta sotto l'alburno, e ordinariamente formata da strati concentrici.
Dal lat. lignum. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 91: Benchè infra gli arbori abbia differenza, impertanto i legno d'una spezie d'arbore non è molto strana, ni differente dal legno della spezie d'un altro.
Esempio: Vell. Cron. 136: Monna Lippa..., sozza quanto il peccato, piccola e secca come legno.
Esempio: Domen. Plin. 413: Il legno sue (del persico) è buono per la fortezza e nerezza sua.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 150: Nel gambo a marza si può inastare.... sin dall'equinozio dell'autunno, nella boccia tra scorza e legno sin alla bruma.
Esempio: Ricett. fior. 4: Le parti (delle piante) sono la radice, il gambo, i rami, la foglia, il fiore, il frutto, il some, la scorza o buccia, il legno, e il midollo.
Esempio: E Ricett. fior. appr.: La pianta ha di fuori una coperta atta a spiccarsi, chiamata scorza e buccia; ed una parte dura, atta a essere divisa e fessa, addomandata legno, ed un'altra più tenera, posta nel mezzo, che si chiama midollo.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 402: Il legno che trovasi fra la midolla e la corteccia è formato da tanti strati concentrici soprapposti, e che formano nella sezione orizzontale come tanti giri o cerchi..., ognuno dei quali è il prodotto della vegetazione di un anno, talchè dal numero di codesti giri si possono contare gli anni e determinare 1'età della pianta.
Definiz: § I. Per estensione, Parte o Fusto solido e legnoso di certe piante annue. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 116: Poi tutto insieme (il canape) si macera nell'acqua, e vi si lascia stare insino a tanto che la stoppa si parta dal legno, e 'l medesimo legno infracidato può esser trito, e spezialmente quel ch'è sottile: e quello, il quale è molto grosso e lungo sì come pertica, si può dipelare.
Definiz: § II. E figuratam., per Pianta arborea, Albero; ma in tal senso è di uso più che altro poetico. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Per le nuove radici d'esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d'onor sì degno.
Esempio: E Dant. Parad. 1: O divina virtù, se mi ti presti Tanto, che l'ombra del beato regno Segnata nel mio capo io manifesti, Venir vedrami al tuo diletto legno, E coronarmi allor di quelle foglie, Che la materia e tu mi farai degno.
Esempio: EDant. Parad. 13: Oud'egli avvien ch'un medesimo legno, Secondo spezie, meglio e peggio frutta.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 178, 3: Che s'eglino avessono tagliati pur de' legni che v'erano, e messigli in terra e intraversati agli stretti passi, dei loro adversarj niuno ne sarebbe campato.
Esempio: Intellig. 124: E faceva tagliar diversi legni, E 'ncontanente li mettea nel porto, E su metteavi bettifredi e 'ngegni.
Esempio: Bibb. N. 1, 24: Germini la terra erba verde facendo lo seme, ed il legno pomifero facendo frutto, secondo la generazione sua in se stesso.
Esempio: E Bibb. N. 1, 29: Produsse in verità il Signore Iddio della terra ogni legno bello a vedere, e ad usarlo soave; ancora lo legno della vita nel mezzo del paradiso, e lo legno della sapienza di bene e di male.
Esempio: S. Greg. Omel. 1, 256: Tentollo di gola quando gli mostrò il cibo del legno vietato ed indusselo a mangiare.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 16: Al piè del tuo diletto legno; cioè dell'alorio (allorio, alloro) detto di sopra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 15: Gli antiqui amanti ch'erano in gran torma Conversi in fonti, in fere, in legni, in sassi, Fe' ritornar ne la lor prima forma.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 8: Prendete in guardia questa selva e queste Piante, che numerate a voi consegno, Come il corpo è dell'alma albergo e veste, Così d'alcun di voi sia ciascun legno.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 3: L'antichissima selva.... ora è d'incanti Secreta stanza e formidabil fatta: Nè v'è chi legno indi troncar si vanti; Nè ec.
Definiz: § III. Pure poeticam., e figuratam., pel Frutto stesso dell'albero, Pomo. –
Esempio: Dant. Parad. 26: Or, figliuoi mio, non il gustar del legno Fu per sè la cagion di tanto esilio, Ma solamente il trapassar del segno.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 700: Del legno; cioè del pomo del legno vietato.
Definiz: § IV. Dicesi pure all'Invoglio legnoso di certi frutti, come mandorle, noci, nocciuole; comunemente Guscio. –
Esempio: Pap. Tratt. var. 215: Fuggire ogni sorta di cibo che sia idoneo a ribollire dentro allo stomaco,... quali sono per esempio tutti i legumi..., tutte le frutte vestite di legno, come le mandorle, i pinocchi ec.
Definiz: § V. Pure per la Materia solida degli alberi, in quanto n'è stato fatto, o può farsene, un lavoro od opera qualsiasi; Legname. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 25, 37: Pasife ne la vacca entrò di legno.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 35, 47: Nè rispose a quel superbo; Ma tornò in capo al ponticel di legno, Spronò il cavallo, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 46: Questa è torre di legno, e s'erge tanto Che può del muro pareggiar le cime.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 110: Non è impossibile vedere imagini che mostrino di sudare o piangere, o gittare umor sanguigno, poi che i legni e le pietre ricevono spesse fiate certa muffa generativa d'umido, e generan da se stesse, o ricevon dall'aere, diversi colori e tinture, per le quali ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 11: Scorgemmo.... Il perfido Biren.... far galloria Intorno un tavolin di legno.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 256: La salimbacca poi, o scatoletta dove stava la cera sulla quale s'imprimeva il sigillo, non so se era di legno tornito a scodelletta..., o sì vero di latta col suo coperchio.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 102: Con palle uscite da cannon di legno.
Definiz: § VI. E usato con aggiunti, che ne dinotano la natura o qualità, la condizione, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 116: Ei sa che 'l vero parlo; Chè legno vecchio mai non rose tarlo, Come questi 'l mio core.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 2: Nella spalliera delia quale (di una sedia) fece di tarsia con legni tinti ed ombrati i tre profeti che vi si veggiono.
Esempio: Soder. Agric. 119: I legni bianchi son più teneri, trattabili e manco densi dei mischiati.... Per mischiati s'intendono le barbe d'ulivo e di altri arbori che si adoprano nei lavori di commesso e tarsie.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 10, 3: Come legni tagliati a buona luna, Non vi faran del tempo i tarli offese.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 169: La tignola entra nel panno; Entra nel legno stagionato il tarlo.
Definiz: § VII. E figuratam. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 5: Amor mi scuote il cor, desta l'ingegno; E i poeti si fan di questo legno.
Definiz: § VIII. E dicesi pure al Fusto degli alberi tagliato c acconciato comecchessia, per uso di lavori; Trave, Corrente, Asse, Panconcello, Pezzo qualsiasi di legno, secondo che richiede il senso del discorso. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Legno con legno spranga mai non cinse Forte così, come ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 812: Qui fa una similitudine, che legno non si aggiunse con legno così per mezzo d'una spranga, come si giungono ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 48: In questo loco fu la lizza fatta, Di brevi legni d'ognintorno chiusa.
Esempio: Cellin. Vit. 364: Mi missi intorno a finire quella grande statua del Marte, quale avevo fatta di legni benissimo tessuti per armatura.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 113: Egli (Cesare nel fare il Ponte sul Reno) congiugneva insieme duoi legni discosto l'uno dall'altro duoi piedi (misurati all'altezza del fiume) grossi tre quarti di braccio ed auzzati alquanto da basso.... Fitti l'uno e l'altro di questi, così come noi abbiamo detto, gli congiugneva insieme mettendovi sopra travi grosse duoi piedi, lunghe quanto era la distanzia di essi confitti legni.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 134: Sopra un legno grosso un braccio, e lungo quanto la larghezza della sala, ne commesse un altro di due pezzi.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. appr.: Questi due legni adunque erano con alcune incastrature a guisa di denti in modo con buone spranghe di ferro uniti ed incatenati insieme, che di due legni venivano ad essere un solo.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 125: Per l'impaccio opposto D'un legno galleggiante, che incagliò, Il corso ei (il torrente) rallentò Appunto appunto al posto Ove il salcio sorgeva.
Definiz: § IX. E in senso particolare, Quel fusto d'albero formante la croce su la quale patì Gesù Cristo, e onde son cavati piccolissimi frammenti per sacre reliquie. Prendesi figuratam., e più che altro poeticam., anche per la Croce stessa. –
Esempio: Dant. Parad. 19: Esso ricominciò: A questo regno Non salì mai chi non credette in Cristo, Nè pria uè poi che il si chiavasse al legno.
Esempio: Fiorett. Cron. Imper. 8: E già era ritrovato lo legno della santa Croce.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 549: Al legno; cioè della santa Croce.
Esempio: Belc. F. Son. 175: Gli atti di Cristo furon purgativi Di nostre colpe, e sopr'al santo legno Fummo restituiti al sommo regno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 37: Nè è [sicura] qualunque altra parte ove s'adori Quel che volse per noi pender sul legno.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 221: Ho inteso voi desiderate avere del legno della santissima Croce; e per la carità vi porto nel Signore, essendomene stato mandato un poco a me per cosa sicura, come m'è stat'inviato, lo mando a voi.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. appr.: Vi prego.... la tenghiate con reverenza, come merita esser tenuta, per amor di Quello, che per nostra salute, in esso legno preziosissimo morì, per dare a noi vita eterna.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 277: Il mio debito contratto da te per la inobedienza, ecco il tuo Figliolo l'ha cancellato: ecco il libro pagato; eccolo qua in croce: il legno fece peccare il primo parente, e il legno ci ha salvati.
Definiz: § X. E poeticam., per Asta o Lancia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 14: Marfisa con Ruggiero a questo segno Si muove.... Nè prima rompe l'arrestato legno, Che tre, l'un dopo l'altro, in terra getta.
§
Definiz: XI. Usasi per Bastone, e propriamente Bastone grosso e rozzo, Randello, e simili. –
Esempio: Panant. Paret. 54: Or ora un poco a muoversi gl'insegno, E lo fo sgranchire io con un bel legno.
Definiz: § XII. E figuratam., per Bastonate, Legnatura; usalo più che altro nei modi Meritare un legno, Chiamare i legni, e simili. –
Esempio: Monet. Poes. 258: Chi vincer vuol con le bravate Chiama piuttosto i legni e le sassate.
Definiz: § XIII. Quindi la maniera figurata e scherzevole, Caratteri di legno, che trovasi a significare i Segni delle bastonate, i Lividi lasciati dalle legnate; tolta forse dalla materia con che si fecero da prima i caratteri mobili per uso tipografico. –
Esempio: Fag. Comm. 3, 390: Me ne ricordo dell'affronto che tu mi hai fatto; ho sulle schiene registrata a caratteri di legno la serie dei tuoi misfatti; perdinci, che le mi dolgono.
Definiz: § XIV. E per Pezzo o Tronco d'albero da ardere, da servire a far fuoco. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 109: l'sarei vago di voltar la vela, E l'ancore gittar in qualche porto; Se non ch'i' ardo come acceso legno; Sì m'è duro a lassar l'usata vita.
Esempio: Bocc. Fiamm. 13: E certo, siccome il verde legno malagevolissimamente riceve il fuoco, ma quello ricevuto più conserva e con maggior caldo, così a me avvenne.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 16: Tanti si veggon gir morti di sella, Quanti ne toccan le spade taglienti, A cui dan gli elmi e le corazze loco, Come nel bosco i secchi legni al fuoco.
Esempio: E 26, 103: Come ben riscaldato arrido (arido) legno A picciol soffio subito s'accende, Così ec.
Definiz: § XV. Poeticam., prendesi anche per Cosa, Opera, di legno, ed altresì, in senso particolare, Piano di legno o Tavolato, Pira, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 34: La qual (cioè Laura), piombo o legno, Vedendo, è chi non pave.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 64: E i naviganti in qualche chiusa valle Gettan le membra, poichè 'l sol s'asconde, Sul duro legno e sotto l'aspre gonne.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 95: E tosto ch'io sul rogo il fianco annido, Col fuoco alluma il fabbricato legno, Perocchè del mio padre il santo grido Chiama il mio spirto al sempiterno regno.
Esempio: Car. Eneid. 2, 80: O in questo legno Sono i Greci rinchiusi, o questa è macchina Contra a le nostre mura, ec.
Definiz: § XVI. Legno, Term. di Marineria, usasi in modo figurato a denotare genericamente Qualunque sorta di nave, Naviglio; ma più comunemente dicesi a Nave o Naviglio di qualche grandezza. –
Esempio: Dant. Inf. 21: Quale nell'Arzanà de' Viniziani Bolle l'inverno la tenace pece A rimpalmar li legni lor non sani, Chè navicar non ponno, e in quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 13: E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine all'entrar della foce.
Esempio: Petr. Rim. 1, 109: Come lume di notte in alcun porto Vide mai d'alto mar nave, nè legno, Se non gliel tolse o tempestate, o scogli; Così ec.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 50: Da certi legni di Saracini, dopo lunga difesa, co' suoi compagni fu preso e rubato.
Esempio: E Bocc. Com. Dant. M. 1, 272: E legno tra' marinai generai nome di qualunque spezie di navilio, e massimamente de' grossi.
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 71: Poi si vedeva nave in quantitate Gir sopra l'acqua, e molti legni strani.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 7: Andandosene a uno porto, che lo chiamano Ripa, entrò in sur uno legno, e fessi coprire ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 60: Van discorrendo tutta la marina Con fuste e grippi ed altri legni loro.
Esempio: Nard. Stor. 1, 94: I quali navili poscia che salvamente furono scaricati de' grani e biade dette, avvenne che alcuni padroni d'altri legni ch'erano venuti insieme in conserva co' sopra detti,... non vollero ec.
Esempio: Tass. Rim. 3, 63: Quel (Serse) che l'Europa col mirabil ponte All'Asia giunse, e sulle strade ondose Guidò cavalli ed armi, e le sassose Fe' piane a' legni, aperto al mare un monte, ec.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 68: I Pisani.... armarono trentasei galee ed alcuni altri legni, co' quali presero due navi genovesi, che senza sospettare di tale affronto, intopparono in essi a caso.
Esempio: Galil. Op. VII, 276: Suppongo che le navi, fuste o altri legni, che si cerca di scoprire e riconoscere, sieno lontani assai.
Esempio: Metast. Dramm. 6, 238: Fiamme improvvise Ei sparger fe' da fida mano ignota Fra le navi d'Epiro. In un momento Portò gl'incendj il vento Di legno in legno.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 8: Un uom che siede Della patria al governo, è qual nocchiero Che sprezzando il clamor dei naviganti, Dal combattuto legno all'onde avare Gittar saprà le preziose merci, Quando rugge il furor della tempesta.
Definiz: § XVII. In locuz. figur. –
Esempio: Dant. Parad. 2: O voi che siete in piccioletta barca, Desiderosi d'ascoltar, seguiti Dietro al mio legno che cantando varca, ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 108: Chiuso gran tempo in questo cieco legno, Errai senza levar occhio alla vela. E 109: Poi temo, chè mi veggio in fragil legno, E, più che i' non vorrei, piena la vela Del vento che mi pinse in questi scogli.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 35: Ed io pur vivo; onde mi doglio e sdegno, Rimaso senza 'l lume ch'amai tanto, In gran fortuna, e 'n disarmato legno.
Esempio: Pulc. L. Morg. 7, 75: Io veggo il legno tuo fra mille scogli.
Definiz: § XVIII. Riceve varj aggiunti, o compimenti, denotanti sia la mole, o qualità, del naviglio, sia il fine pel quale esso è costruito e l'uso al quale serve. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 100: Molti legni grossi carichi di cavalli ed arnesi e di cherici e di gente disutili a battaglia.
Esempio: Frescobald. Viagg. 41: Eravi, quando vi fummo noi, tanti navilj, che accozzando quanti ne vidi mai tra nel porto di Genova e di Vinegia e d'Ancona, non contando i legni di due coverte, non sarebbono il terzo di quegli ch'erano quivi, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 36: Prima avendo spacciato un suttil legno Ch'a vele e a remi andò battendo l'ali, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 39, 73: Fatto avea intanto il re Agramante sciorre E ritirar in alto i legni gravi, Lasciando alcuni, e i più leggieri, a tòrre Quei che volean salvarsi in su le navi.
Esempio: Stat. Cav. S. Stef I. 57: Li legni quadri che vadino in armata, navi o galeoni, o caravelle alla latina, passando la portata di mille salme, oltra che si fornischino di buona artiglieria di bronzo, e di tutti gli altri corredi necessarj a navigare, non ci possa andare su manco che quaranta omini.
Esempio: Tass. Lett. 1, 43: Riguardevole (Venezia) per moltitudine di palagi e di edificj superbissimi, per la quantità de le navi, de le galee, e degli altri legni da guerra e da carico.
Definiz: § XIX. Legno, pure in modo figurato, dicesi Qualsivoglia sorta di veicolo con ruote, da trarsi da animali quadrupedi, per uso specialmente di trasportar persone; ma oggi applicasi più particolarmente a veicolo signorile, come Cocchio, Carrozza, o simile, e alle vetture così di piazza, come di rimessa. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 181: Iersera venne un legno al nome di Dio.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 14: Non dia fede a parole di marrano. Nè a promesse d'oste, E nè manco a chi tien bestie da poste, O presta legni a nolo.
Esempio: Alf. Sat. 77: Ripatriammo al fin.... Del pari e il legno, e il ser baule, ed io.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 268: Metto su la roba mia, Monto in legno e vengo via.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 6: Hanno scritto al mio padrone Alcuni amici, che verran domani, E che in tutti saran dieci persone, Tre legni, sei cavalli e quattro cani.
Esempio: E Guadagn. Poes. 41: Abbia (il signore) un legno di men, ma dotta prole.
Definiz: § XX. Legno, nel linguaggio degli Agricoltori, dicesi a Tutti insieme i rami di un albero fruttifero, e più particolarmente dell'ulivo; e in questo senso usasi per lo più con gli aggiunti Molto o Poco, Giovane o Vecchio, e simili. Ma dicesi anche per Messa o Buttata degli alberi, però con qualche aggiunto, come Nuovo, Falso, e simili. –
Esempio: Trinc. Agric. 177: Levandoli (al giovane ulivo) solamente i rametti troppo grossi, chiamati di falso legno, che venuti fossero per il dosso del fusto.
Definiz: § XXI. Indico legno, è detto poeticam., e come per eccellenza, l'Ebano. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Oro ed argento fino e cocco e biacca, Indico legno lucido e sereno, Fresco smeraldo ec.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 97: E dice l'oro e l'argento e 'l cocco e biacca, indico legno e lucido, e smeraldo pur mo' spezzato, perderebbono ec.
Definiz: § XXII. Legno armonico, canoro, aureo, ed anche semplicemente Legno, vale poeticam. Strumento musicale di legno, e più particolarmente Cetra. –
Esempio: Rinucc. O. Eurid. 9: Sciogli il tuo nobil canto (dice Venere ad Orfeo) Al suon dell'aureo legno.
Esempio: Fag. Rim. 5, 373: Allor Orfeo deluso.... Ruppe il canoro legno.
Esempio: E Fag. Rim. 6, 59: Mentrechè al canto dell'Aonio coro Tempravo legno armonico e canoro, Mei ruppe a un tratto (Amore) e mi trafisse il cuore.
Esempio: Fosc. Poes. C. 240: Scorrono più lente Sovra i tasti le dita, e d'improvviso Quella soave melodia che posa Secreta ne' vocali alvei del legno, Flebile e lenta all'aure s'aggira.
Definiz: § XXIII. Legno palo, Legno nefritico; lo stesso che Legno santo; ma non è comune. –
Esempio: Red. Cons. 2, 5: Beverà una libbra di decozione di legno palo, che per altro nome è detto nefritico.
Definiz: § XXIV. Legno puzzo, chiamato in alcuni luoghi anche Legno putine, è detto volgarmente quel Frutice sempre verde, che per suo proprio nome chiamasi Alaterno; ed è il Rhamnus alaternus dei Botanici. –
Esempio: Targ. Viagg. 6, 54: Fra i tanti olj da potersi ricavare in gran quantità dai prodotti spontanei del nostro terreno, proposi in primo luogo quello di lentisco o sia sondro.... In terzo, quello di coccole d'alaterno, detto legno putine nelle Maremme.
Definiz: § XXV. Legno quassio, detto anche Legno amaro, è nome volgare di un Frutice del Surinam e della Guiana, che pel suo sapore amarissimo è usato in medicina come tonico, e anche come febbrifugo, facendone infusioni, o decozioni. È la Quassia amara dei Botanici.
Definiz: § XXVI. Legno santo. Nome dato volgarmente al Guaiaco, albero grandissimo dell'America, il cui legno durissimo, di colore gialliccio nell'alburno e verde scuro nel centro, e contenente una materia resinosa, fu usato in medicina, ridotto in pezzetti, o anche in polvere, e fattone decotto, per curare principalmente malattie veneree, ed altresì mali di testa e di stomaco, artritidi, catarri, podagra, epilessia, apoplessia, ulceri, e altri gravi incomodi. Fu chiamato così per la straordinaria efficacia medica che gli si attribuiva; ed è il Guajacum officinale dei Botanici. Usato poi coi verbi Ordinare, Pigliare, e simili, denota il Decotto fatto col legno santo. –
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 199: Hanno stimato alcuni che il legno che si ci porta dalle Indie, chiamato da chi guaiaco, da chi guaiacane, e da chi legno santo,... sia ancora egli una spezie d'ebano.
Esempio: E Mattiol. Disc. appr.: Il terzo (tronco di legno) manco grosso d'amendue i predetti, chiamato particolarmente legno santo, è tanto di dentro quanto di fuori solamente bianco, distinto per lungo da sottilissime linee, e più acuto e più odorato di tutti gli altri predetti. Ma non però per questo è da pensare, che per esser così differenti di colore, sieno legni di diverse piante e di diverse spezie.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 5: Si cavano dagli arbori.... preziose gomme, come quella che rende l'aspalato, che fra i legni dell'Indie tiene il principato sopra l'ebano granatino e legno santo, detto guaiaco in quella lingua.
Esempio: Capor. Rim. 45: A difender per scherzo un dì si prese L'accusato in giudizio Legno santo D'aver rotto la tregua al mal Francese (qui in locuz. figur., e in ischerzo).
Esempio: Ricett. fior. 45: Per guaiacan oggi si usa quello che volgarmente si chiama legno santo.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 8: Salsapariglia e cina, O legno santo poco, Giova a chi non si sta 'n camera al fuoco.
Esempio: Red. Cons. 1, 68: Si tralasci in tutto e per tutto, per insalarle, il sale di legno santo e di salsapariglia.
Esempio: Not. Malm. 1, 240: Le lodi del legno santo.... vedi in una bellissima apostrofe, nella Sifilide del Fracastoro.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 383: Legno pe' malfranciosati, per la sua virtù chiamato Santo.
Esempio: E Salvin. Annot. Fier. 411: Siccome il legno vi si dà pel capo. Del Legno santo ve n'è la macca, abbondanza grandissima. Dicesi pigliare il legno assolutamente.
Definiz: § XXVII. E nel medesimo senso dicevasi comunemente, in modo assoluto, Legno. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 93: Dicon: se non s'apriva quel cotale (il vaso di Pandora), Non bisognava a noi pigliare il legno.
Esempio: Firenz. Rim. 2, 407: Ma per non far più lunga diceria, Conchiuderò che non pigliando il legno, Io ero bello e presso andato via.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 17: Da quattro giorni in qua (mercè del buon legno) ha guadagnato tanto e della sanità e della speranza, che lo facciamo salvo fra pochi giorni.
Esempio: Cellin. Vit. 127: Risoltomi a pigliare il legno contra la voglia di quelli primi medici di Roma, questo legno io lo pigliavo con tutta la disciplina e astinenzia che immaginar si possa.
Esempio: Cecch. Servig. 4, 11: E tornerà ben fatto Far la dïeta, e poi pigliar il legno.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 405: Bisogna, se volete vedere me e parlarmi, aspettiate che io abbi fornito il legno, quale oggi, che siamo de' 2 stante, sono otto giorni lo cominciai a pigliare, e non so ancora il numero de' dì che il medico vorrà che io lo pigli.
Esempio: E Ricc. Lett. S. Cat. Lett. Gh. 135: In su questa occasione el medico s'è resoluto darmi un poco di legno.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 2: L'acqua borra a chi 'l legno; a chi la cassia Si richiedeva, ha dato il reobarbaro.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 11: Il nome di costui, dice Turpino, Fu Paride Garani, e il legno prese.
Esempio: Not. Malm. 1, 240: Prese il legno. Cioè bevve il decotto di legno santo, per medicare il mal francese.
Esempio: Fag. Comm. 3, 5: Legno in quantità, e dieta strettissima, e guarirete perfettamente, quando non sia la prima volta che ne patite.
Definiz: § XXVIII. E figuratam., per la Cura stessa fatta col legno santo. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 84: Intendo come stamani avete cominciato allargare la vita, che ho caro siate fuori del legno. Ora bisogna la buona guardia ec.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 135: Non mi mandate vino per ora: serbatelo a quando arò finito el legno.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 232: La madre Soppriora, in vero, va al meglio, e ha 19 dì di legno: ne sarete con maestro Neri, che giudichi quanto li pare che la duri ancora.
Definiz: § XXIX. Primo legno, parlandosi di carro, trovasi detto poeticam. Il timone. –
Esempio: Dant. Purg. 32: Quella milizia del celeste regno, Che precedeva, tutta trapassonne Pria che piegasse il carro il primo legno (qui per similit.).
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 781: Pria che piegasse 'l carro 'l primo legno; cioè inanti che 'l carro piegasse lo timone.
Definiz: § XXX. Pianta da legno, o Albero, da legno, chiamasi dagli Agricoltori Quella pianta che si alleva per averne legname, e propriamente da lavoro; e dicesi anche Pianta, o Albero, da legname. Usasi per lo più in contrapposizione di Albero, o Pianta, da frutto.
Definiz: § XXXI. Rami da legno, chiamansi dagli Agricoltori Quelli grossi, vigorosi e nocchiuti, che formano la corona della pianta, e che diconsi anche Rami maestri o principali. –
Esempio: Trinc. Agric. 294: Si osservi attentamente per ben conoscere e lasciare anche nelle piante piccole molti rami asciugati, che sono da frutto; purchè non siano capaci di togliere, o di far male agli altri da legno.
Esempio: E Trinc. Agric. 295: Si osservi, quando si allevano i nuovi rami da legno, di farlo col divisato modo ed arte, acciò guarniscano e riempiano tutte quelle parti che resterebbero vote, dopo tagliati i rami da frutto.
Definiz: § XXXII. Di legno, usato a modo di aggiunto, e detto di persona, di cervello, o simile, vale Duro, sia di mente, sia di cuore, Privo di intelligenza, e simili. –
Esempio: Giust. Vers. 129: Le teste di legno Fan sempre del chiasso.
Definiz: § XXXIII. Far legno da botte. –
V. Botte, § IX.
Definiz: § XXXIV. Far passare alcuno sotto un ponte di legno; si disse in maniera scherzevole, per Legnarlo, Bastonarlo. –
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 548: Qui dare un podere a Legnaia significa dare delle legnate o bastonate a uno, farlo passare (come si dice) sotto un ponte di legno.
Definiz: § XXXV. Far pigliare il legno a uno, si usò, con equivoco scherzevole tolto dalla cura del legno santo, per Bastonarlo, o Farlo bastonare. –
Esempio: Cecch. Dot. 3, 3: Così, con il mutargli spesso (i lavoratori di un certo podere) viene La cosa a ire in là; oltra che in quello Paese non salò chi ne parlasse, Chè Federigo gli farè pigliare Il legno, e poi aver le doglie e peggio.
Definiz: § XXXVI. Morire in su tre legni, vale Morire su le forche, Essere impiccato. –
Esempio: Lipp. Malm. 9, 64: Ch'è ben dover, se membra così belle Con legno offendo, che in tre legni io muoia.
Esempio: Not. Malm. 2, 734: Seguita lo scherzo, dicendo che dee morire in su tre legni (che vuol dire in sulle forche), perchè con un legno (cioè col mestolino) fece la detta ferita nella mano di Bertinella.
Definiz: § XXXVII. Prendi, o Togli, del legno e fanne uno tu, Bisogna pigliar del legno e fare, o simili, sono maniere proverbiali, venute dalla nota risposta di Donatello al Brunelleschi che gli biasimava un suo Crocifisso, con le quali si ammonisce altrui a non correr troppo facilmente a censurare, per difetti che in sè abbiano, opere o lavori non privi di pregio, e anche azioni di qualche momento, per la somma difficoltà che s'incontra nel fare, e massime nel far bene. –
Esempio: Rondin. F. Relaz. 42: È poca fatica a gli scioperati, stando alle pancaccie o nelle botteghe, censurare l'azioni altrui; bisogna, conforme al proverbio, pigliar del legno, e fare; ed allora si conosce quanta differenza sia dal biasimare all'operare.
Esempio: Cerracch. Dubb. Rubr. 2, 189: Ricordiamoci di compatire, altramente non debbo dispiacerci se ci sentiamo poi dire sul grugno: To' del legno e fanne un tu, come dir fu solito a' critici de' suoi tempi il famoso scultor Donatello.
Definiz: § XXXVIII. Chi vuole un lavar degno, assai ferro e poco legno. Proverbio usato a denotare che l'Aratro, per fare un buon lavoro, deve avere la vangheggiola lunga. –
Esempio: Lastr. Agric. 5, 236: Chi vuole un lavor degno, Assai ferro e poco legno.