Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
DOGLIA
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DOGLIA.
Definiz: Dolore, Afflizione. Lat. dolor, angor. Gr. ἄλγος, ἄλγημα, ὀδύνη, πόνος.
Esempio: Dant. Purg. 21. Ed io, che son giaciuto a questa doglia Cinquecento anni, e più, pur mo sentii Libera volontà di miglior soglia.
Esempio: E Dan. Purg. 23. Talchè diletto, e doglia partoríe.
Esempio: Bocc. nov. 15. 23. Quasi per doglia fu presso a convertire in rabbia la sua grande ira.
Esempio: E Ninf. Fies. 134. Deh dimmel tosto, caro figliuol mio, Dove ti senti la pena, e 'l dolore, Sicchè io possa medicandot'io Cacciar da te ogni doglia di fore.
Esempio: Petr. canz. 8. 5. Che di lacrime pregni Sien gli occhi miei, siccome il cuor di doglia.
Definiz: §. I. Nel numero del più, parlandosi di donne, s'intende de' Dolori del parto. Lat. dolores parturientis. Gr. ὀδύναι.
Esempio: Burch. 2. 29. Lui per ricetta non vi deggia andare, Ch'amendue tornerebbon colle doglie.
Esempio: Libr. Son. 140. Russa Mugnone, e la pescaia sua moglie Destar lo vuole, e ad ogn'or si duole, Perchè nel letto è grossa, e colle doglie.
Definiz: §. II. Pigliarsi una doglia ad alcuno; maniera di dire, che s'usa quando uno è sorpreso da alcun dolore. Lat. dolore corripi. Gr. ἄχθεσθαι.
Esempio: Malm. 3. 39. Che dice, ch'una doglia se gli è presa.