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1) Dizion. 5° Ed. .
ALMANACCO.
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ALMANACCO.
Definiz: Sost. masc. Propriamente Efemeride, ossia Libro che contiene le costituzioni de' pianeti giorno per giorno; ma più comunemente pigliasi per Libro che indica i giorni, le feste, le lunazioni, gli ecclissi ec. dell'anno; Lunario.
Secondo alcuni dall'arabo al manha, il dono; ma più probabilmente dal greco un po' basso ἀλμεναχὸν o ἀλμενιαχὸν, efemeride, o dal lat. manachus, cerchio nell'orologio solare, il quale mediante l'ombra dello gnomone indicava le ore, i giorni e i mesi, o i segni dello zodiaco. −
Esempio: Vill. G. 848: Secondo l'almanacco di Profazio giudeo.
Esempio: Bin. Rim. burl. 1, 185: Ben ispesso ci fa veder le stelle, E conoscer i corsi della luna, Senza almanacchi o sì fatte novelle.
Esempio: Car. Lett. ined. 3, 134: Mandate il dialogo del Varchi e l'almanacco che si troverà dentro ne la cassa.
Esempio: Ner. Pres. Samm. 9, 18: Crede, Che sia nell'anticamera arrivato Il drappel degli astronomi più rari Per comporre almanacchi e far lunari.
Definiz: § Fare almanacchi, lo stesso che Almanaccare. −
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 543: Fa qui Cecco i suoi almanacchi di chi possa essere il damo della Tancia.
Esempio: Nell. Iac. Gelos. 2, 3: Se ci sta presente, chi sa la pena che soffre.... quando internamente ogni parola.... a lei rivolta, gli fa far degli almanacchi che lo trafiggono.
Esempio: E Nell. Iac. Torment. 1, 1: Egli sta molto su le nuove delle guerre, su le quali fa mille almanacchi e riflessioni.