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1) Dizion. 5° Ed. .
FORIERE e FURIERE ed anche FORIERO e FURIERO.
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Dizion. 4 ° Ed.
FORIERE e FURIERE ed anche FORIERO e FURIERO.
Definiz: Sost. masc. Colui che nel passato aveva ufficio di andare innanzi ai principi e agli eserciti per provvedere alloggiamenti e vettovaglie.
Dal francese fourrier, che in antico ebbe anche le forme forrier e forier; e forriere trovasi in iscritture del Cinquecento. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 693: Son trabocchi i van piaceri Che ti chieggio (chiedono) i tuoi forieri (qui in locuz. figur.).
Esempio: Machiav. Pros. Stor. pol. 4, 146: Forieri sono quelli che sono preposti ad alloggiare la Corte, e sono trentadue, ed hanno trecento franchi ed un saio l'anno a livrea.
Esempio: Guidicc. Op. M. 2, 405: Ho fatto col signor Alessandro che per due dì i forieri delle compagnie anderanno a pigliare ognuno per la sua compagnia tante sacca di pane, ec.
Esempio: Varch. Stor. 1, 261: Clemente.... finse d'essere un furiere, mandato innanzi dal Maiordomo per preparare le stanze, e così incamuffato s'uscì di Castello.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 333: Stracciato il bollettino portato dal suo foriere, s'allargò il Conte più di tre miglia dall'esercito, ec.
Esempio: Bart. D. Cin. 3, 302: Alquanti dì prima del suo muoversi da Giancian, s'avviò innanzi un foriero, con esso una gran tavola in asta, ec.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 45: L'accompagnavano il maestro dell'ostello, foriero di S. Maestà, ed altri uomini di servizio, a regie spese.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 5, 25: Bartolommco Giorgetti per furiero Fu scelto, come pratico del mondo.
Esempio: Adim. L. Sat. 210: Vanno in volta forier, cuochi e serventi, Stanghe, barrocci a lunghe file, e ceste.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 465: Furieri, quasi fodrieri, trovatori d'alimenti di tappe, cioè di luoghi τόπων, per mangiare ne' viaggi, dal Lat. barb. fodrum alimento, onde foraggio e foraggiare.
Definiz: § I. Figuratam., e in ischerzo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 227: Va' innanzi E fa 'l furiere al parente.
Esempio: Buonarr. Fier. IV. Introd.: Ma non creder però che precursori E furieri invisibili e sottili Già per me non istudino.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 65: Fa il cavaliere nelle cavalcate, E va spesso furiero alle nerbate.
Esempio: Dat. Lett. Filal. 19: Il P. Mersenno, facendo il furiere, n'empiè il mondo d'espettazione.
Esempio: Crudel. Rim. 91: Oltre a questo ha un corpaccio, Che scorre innanzi a lui come un foriere.
Definiz: § II. Comunemente usasi per Sottufficiale deputato in ciascuna delle compagnie che formano il battaglione a far le spese, a tenere la scrittura, e a provvedere ogni occorrente di vettovaglia e di alloggio, quando la compagnia, distaccata dal battaglione, è in marcia. –
Esempio: Panant. Epigr. 141: Un certo baldanzoso militare.... Io, dicea, fo il maggior, faccio il cassiere, Io sono il mio tenente, il mio foriere: Ed il vostro trombetta, io replicai.
Definiz: § III. Forier maggiore, chiamasi nella milizia Quel sottufficiale che presso il comando d'un battaglione è deputato a riepilogare gli specchj delle compagnie, e ogni altro parzial lavoro dei forieri e che, quando il battaglione è in marcia, lo precede insieme coi forieri per apprestare gli alloggiamenti.
Definiz: § IV. Forier maggiore, si disse il Capo dei forieri d'un principe. –
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 88: Sappiamo bene, per notizia avuta di propria mano di Paolsanti Lucardesi, già furier maggiore de' Serenissimi Granduchi,... che il Padre Fontebuoni molte cose dipinse in quei paesi.
Definiz: § V. Caporal foriere, chiamasi nella milizia Quel caporale che è destinato a far da scrivano al foriere.