Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
OSCENO.
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OSCENO.
Definiz: Add. Contrario a costumatezza, Impudico; e anche, con più grave senso, Turpe.
Dal lat. obscenus. –
Esempio: Segner. Mann. giugn. 26, 1: Se l'odi prorompere in parole.... livide, oscene, oziose, imprudenti, ti accorgi subito ch'egli è mal regolato in ordine a sè.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 472: La delicatezza de' padri nella custodia de' lor figliuoli è sì circospetta, che una parola zelante, più che pesata, gli offende subito; senza che poi punto gli offendano i motti osceni, le risa sgangherate, i racconti sozzi, ec.
Esempio: Crudel. Rim. 91: Agl'infami suoi detti, Alle parole oscene e disoneste, Fuggiran da' palchetti Le vergini modeste.
Esempio: Card. Pros. 13: Accattano e maneggiano tutto che v'è d'inverecondo d'efferato d'osceno nel fango sanguinoso dei trivj, e se ne compiacciono come di nuovi elementi dell'arte (qui in forza di Sost.).
Definiz: § I. Sconcio, Deforme, Che suscita ripugnanza e ribrezzo. –
Esempio: Bocc. Rim. B. 67: L'orribil rupi e massi, e' boschi pieni Di crude fere e di malvagie genti, Vegnon, chiamate da' sospir dolenti, E mille modi da morire osceni.
Esempio: Franc. Son. 39: Che maraviglia è, che l'avara terra Poco adorni di frutti il voto seno, Vivendo questo mostro tanto osceno, Che col dente arrabbiato ognun afferra?
Esempio: Ar. Rim. I, 221: Di funeste e d'infelici piume Si ricoverse, e restò augello osceno, Dannato sempre ad abborrir il lume.
Esempio: Car. Eneid. 3, 383: Ne si fan sopra le bramose Arpie; E con gli urti e con l'ali e con gli ugnoni, Col tetro, osceno, abbominevol puzzo, Ne sgominar le mense.
Esempio: Tass. Dial. 1, 367: Il qual (colore) tanto a le donne accresce di vaghezza, quanto lor peraventura ne tolgono quei colori artificiali de' quali, quasi maschere oscene, si sogliono colorare.
Esempio: Menz. Poes. 2, 37: Qualor la bocca Spalanca sbadigliando, altro non vedi Che cupo, osceno e cavernoso fondo.
Esempio: Parin. Poes. 270: E là dove di Libia Le belve in guerra oscena Empiean d'urla e di fremito E di sangue l'arena, Potè ec.
Esempio: Mont. Poes. 1, 241: Fera menando oscena danza Scorrean di porta in porta affaccendati Fantasmi di terribile sembianza.
Esempio: E Mont. Poes. 1, 379: Ohimè, le membra che peccàr, già veggo D'oscena piaga sanguinose e sozze.
Esempio: Card. Poes. 804: Deh come rise d'alma luce il sole.... quando Urlanti vide e ruinanti in fuga L'alta Spoleto I Mauri immani e i Numidi cavalli Con mischia oscena.
Definiz: § II. Trovasi per Di nessun conto, Spregevole. –
Esempio: Corsin. B. Torracch. 14, 47: La gente oscena De' nostri dì la vista ha così losca, Che ec.
Esempio: Menz. Poes. 2, 335: Quei di cui superba e signorile La mensa impoveria la terra e i mari, Or non han cibo, ancorchè osceno e vile.