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1) Dizion. 5° Ed. .
MANGIME
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Dizion. 5 ° Ed.
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MANGIME.
Definiz: Sost. masc. Ogni genere di cibo o pastura per le bestie, specialmente da lavoro; e in particolare Quello che si raccoglie nei proprj fondi. –
Esempio: Targ. Viagg. 5, 237: Tali schiacciate (di semi di lino infranti) le comprano i contadini, e tagliatele in sottili fettuccie le mescolano col mangime delle vitelle, a fine di farle presto ingrassare.
Esempio: Lastr. Agric. 2, 130: Al ritorno del gregge sulla sera, si separa gli agnelli e si mettono in una stalla a parte, dove sarà preparato il mangime che loro conviene: il trifoglio è ottimo.
Esempio: E Lastr. Agric. 5, 167: Quindi l'erbe tra i grani eran alte come nel maggio, e vegetissime le sagginelle per le bestie. Il mangime per le medesime ha abbondato in tutto l'anno.
Esempio: Ridolf. Lez. agr. 1, 528: Per provarmi che si può guadagnare sul bestiame vaccino nella nostra provincia, bisogna mostrarmi conti rigorosi, nei quali si valutino da un lato i mangimi per quel che valgono, la custodia occorrente e il frutto debito del capitale; e dall'altro ec.
Esempio: E Ridolf. Lez. agr. appr.: Finchè non si scrive nulla in conto di custodia, in conto di mangimi che vengono dalla terra e che si potrebbero vendere, comunque non si dia valore al lavoro ed ai concimi che si producono, non posso ec.
Definiz: § Per estensione, ma solo scherzevolmente, usasi anche a denotare Cibo, Mangiare, di uomini.