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OSTERIA.
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OSTERIA.
Definiz: Sost. femm. Ricetto o Luogo ove si dà da mangiare per pagamento con alloggio e talora con stallatico; ed oggi Albergo frequentato da gente di modesta condizione. –
Esempio: Plut. Vit. 23: E se non v'avea alcuno amico de' suoi parenti, essi andavano all'osteria, e apparecchiavano quello che facea mestiere.
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 99: Giunti a un'osteria, vi trovarono una donna e uno famiglio, e domandarono da mangiare.
Esempio: E Stor. Aiolf. 2, 130: Andonne per mare in Granata, e stravestito entrò nella terra.... E stettono a una osteria certi die.
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 170: Che puoi tu pigliarci La settimana in questa tua osteria?
Esempio: Bellinc. Rim. F. 2, 143: Questo [sonetto], signor, ti fo in una osteria, Anzi mi par più presto uno spedale.... E l'ostiero è fratel de la pazzia.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 398: Sono in sull'osteria con dua garzoni e la mula.
Esempio: Cellin. Vit. 79: Questa osteria aveva per insegna un sole dipinto in mezzo dua finestre, di color rosso.
Esempio: Tass. Lett. 2, 139: Verrò certo con un compagno almeno: fate che ritroviamo buon vino e buona acqua su l'osterie.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 29: I suoi lacchè, spedati e conci male, Si rimasero, l'uno all'osteria, E l'altro scalmanato allo spedale.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 207: Se voleva alloggiare al coperto, gliene conveniva pigliar un'altra (casa) a pigione, o andare all'osteria.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 155: Era una casa ad uso di osteria, lontana forse a trecento passi dal Solì.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 274: Chi è di questi bravi signori che voglia insegnarmi un'osteria, per mangiare un boccone e dormire da povero figliuolo?
Esempio: Tomm. Capp. Cart. 1, 62: A Castelfranco, nella misera osteria (osteria è parola italiana, e però più nobile del teutonico albergo, e rammenta la sacra parola ospitalità), nell'osteria misera, nella quale dormii, ec.
Definiz: § I. Usasi pure per Luogo ove si vendono cibi e vino al minuto, senz'alloggio: talvolta equivalente a Taverna, Cella, Bettola, e simili, talvolta al moderno Trattoria. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 220: Fu.... trovato da Filippo ordine che si aprissero osterie nella cupola con le cucine, e vi si vendesse il vino.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 7, 184: Aperto.... al ponte Vecchio al Drago una taverna e osteria, fece quella molti mesi.
Esempio: Not. Malm. 1, 60: Pappolone in questo luogo non impegna l'arme per fame, ma per mangiare, o.... per gozzovigliare; poichè egli fa tal cosa a una di quelle osterie, alle quali.... sogliono andare per ordinario i Fiorentini con loro conversazioni, per quivi mangiare e bere e stare in allegria.
Esempio: Giust. Epist. 1, 94: Si seguitò la strada senza incontrare più nulla di nuovo, fino ad una specie d'osteria, che sulla sera ci convenne visitare per un bicchieretto.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 106: Un viso rosso è un viso da osteria, E non è un viso di galanteria.
Definiz: § II. Osteria de' cani, si disse in modo volgare per Pozza d'acqua nei lastricati, dove i cani si fermano ad abbeverarsi. –
Esempio: Lipp. Malm. 3, 3: Era in quei tempi là, quando i Geloni Tornano a chiuder l'osterie de' cani.
Esempio: Not. Malm. 1, 227: Alcune buche nelle strade della nostra città, cagionate dal mancamento delle lastre: le quali buche nel tempo dell'inverno stanno piene d'acqua, e volgarmente s'appellano pozze; ma son chiamate Osterie de' cani, perchè a queste vanno i cani a bere.
Esempio: Fag. Rim. 5, 245: Al primo soffio della tramontana, Ed al serrar dell'osterie de' cani, Batteran la diana.
Definiz: § III. Alloggiare alla prima osteria. – V. il § VI.
Definiz: § IV. Andare all'osteria, vale Frequentare l'osteria, sia per bisogno sia per capriccio. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 22: Io non vo all'osteria, Ma bado a casa mia.
Esempio: Tomm. Capp. Cart. 1, 27: L'uomo che non ha patria è l'uomo che va all'osteria.
Definiz: § V. Fare l'osteria, o Fare osteria, vale Tenere aperta l'osteria, Dar da mangiare e bere a prezzo. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 136: Un darle desinare albergo e cena, Come se l'uom facesse l'osteria.
Esempio: Bracciol. Schern. 3, 17: Io mi son d'un castel di là da Siena..., E vi fo l'osteria, do ben da cena.
Definiz: § VI. Fermarsi alla prima osteria, o Alloggiare, alla prima osteria, vale figuratam., in modo proverbiale, Credere alla prima senz'altro esame; ed altresì Contentarsi di ciò che prima capita, ci si offra, e simili, senza cercare più innanzi. –
Esempio: Monigl. Cical. III, 1, 230: Coloro, che alla bella prima si credono per veri tutti gli strambottoli che trovano scritti o stampati in qualunque libraccio, antico o moderno, e senza cercar più altro, alloggiano caponissimamente alla prima osteria.
Esempio: Magal. Lett. scient. 84: Un giorno mi fece sentire certa mantechiglia di zibetto.... L'odore era ricchissimo, e da farci stare ognuno che alloggiasse alla prima osteria, come credevate che ci avessi a stare ancor io. Pure.... dissi che mi pareva una gran cosa, ma che ec.
Esempio: Ross. A. Cical. III, 2, 289: Nell'indagare la verità non si fermava Platone alla prima osteria; ma voleva cercare il pel nell'uovo.
Esempio: Nell. Iac. Forest. 1, 13: Io non son di quelli che alloggiano alla prima osteria, come suol dirsi, e che restin presi alla grida.
Definiz: § VII. Levare alcuno d'in su l'osteria, vale Fargli lasciare l'albergo pubblico per ospitarlo in casa privata o sua propria. –
Esempio: Cellin. Vit. 205: Da Vinezia me ne andai a Padua: dove io fui levato d'in sull'osteria da quel mio caro amico, che ec.
Esempio: E Cellin. Vit. 332: Questo signore io levai d'in su l'osteria, e lo missi nel mio castello, dando ancora a lui una istanza libera.
Definiz: § VIII. Stare sull'osteria, vale Non aver casa di proprio, Non vivere in famiglia: oggi più comunemente Stare sull'albergo o sulla locanda.
Definiz: § IX. Chi non vuol l'osteria levi la frasca: proverbio che significa, Chi non vuole una data cosa, compagnia, o simile, deve toglierne l'occasione, il richiamo, e simili.