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Dizion. 5° Ed. .
ACCENTO.
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ACCENTO. Definiz: | Sost. masc. Quella posa, o modificazione del tono della voce, che si fa nel pronunziar la parola, più in su una sillaba, che in sull'altre: e Quella piccola linea, che nella scrittura si sovrappone alla vocale ove cade tal posa, o modificazione. |
Dal lat. accentus. − Esempio: | Bocc. Comm. Dant. 1, 141: Accento è il profferere, il quale facciamo alto o piano, acuto o grave o circunflesso. |
Esempio: | Varch. Ercol. 313: Qualunche sillaba ha il suo accento; il quale, se l'innalza, si chiama acuto, se l'abbassa, grave, e se l'innalza e abbassa, circunflesso. |
Esempio: | Buonarr. Fier. 1, 1, 2: Io vo'.... Restar capacitato D'ogni fatto e ragion, tal ch'un accento, Un titolo d'un i non mi s'occulti (qui figuratam.). | Esempio: | Bart. D. Cin. 4, 265: Insegnava a formare i caratteri di quella misteriosa loro scrittura, e ben iscolpire e battere col suo vero suono gli accenti delle parole. | Esempio: | Magal. Notiz. Chin. 33: Così per esempio, ponendo un semplicissimo accento su la i, da balia distinguiamo balìa. |
Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 2, 121: Se i versi greci si leggeranno seguendo la guasta pronunzia degli accenti,.... saranno tirati giù come prosa, e disarmonici diverranno. |
Definiz: | § I. E per Tono di voce esprimente i diversi affetti dell'animo. − | Esempio: | Dant. Inf. 3: Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d'ira. |
Esempio: | Menz. Poes. 2, 328: Dissero i figli in doloroso accento: Madre, dov'è per noi cibo e bevanda? |
Definiz: | § II. E per Modo di pronunziare. − | Esempio: | Passav. Specch. Penit. 229: Egli avviliscono la Scrittura [recandola in volgare],.... quali con vocaboli ambigui e dubbiosi dimezzando la dividono,.... quali coll'accento aspro e ruvido l'arrugginiscono. |
Esempio: | Parin. Poes. 140: Altra di vaghi Zazzeruti donzelli è certa sede, Ove accento stranier misto al natio Molle susurra. |
Definiz: | § III. Poeticam. per Parola, e anche semplicemente Voce. − | Esempio: | Petr. Rim. 2, 26: Posto hai silenzio a' più soavi accenti, Che mai s'udiro. | Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 14, 115: La lingua articolar non può l'accento, Che scoprir suol l'interno uman pensiere. |
Esempio: | Tass. Gerus. 5, 12: Qui tacque Eustazio, e questi estremi accenti Non proferì senza arrossarsi in viso. | Esempio: | Marchett. Lucrez. 332: Ma l'umana natura i varj accenti Pria formò della lingua, e l'util poscia Diede i nomi alle cose. |
Esempio: | Crudel. Rim. 16: A' dolci accenti suoi Un popolo d'eroi Intento ei mirerà. | Esempio: | Metast. Dramm. 4, 62: Ei con sdegnosi accenti Aspramente assentì. |
Definiz: | § IV. E anche per la Voce degli animali. − |
Esempio: | Car. Eneid. 4, 713: Un solitario gufo Molte fiate con lugubri accenti Fe' di pianto una lunga querimonia. |
Definiz: | § V. E figuratam. Il suono degli strumenti. − | Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 13, 272: La fistula dà fuor l'usato accento, Più tosto Strepitoso, che soave. | Esempio: | Car. Eneid. 11, 764: E già la roca Tromba ne va per la città squillando Della battaglia il sanguinoso accento. | Esempio: | Torric. Lez. 76: Studino pure l'altre professioni di dar gusto all'orecchie con intrecciamenti di voci armoniose, o con accenti di corde regolatamente battute. |
Definiz: | § VI. Per Canto, e Aria musicale. − |
Esempio: | Tass. Gerus. 7, 6: Ma son, mentre ella piange, i suoi lamenti Rotti da un chiaro suon ch'a lei ne viene, Che sembra ed è di pastorali accenti Misto, e di boscarecce inculte avene. | Esempio: | Red. Lett. 2, 238: Se è in villa, si può assicurare a leggerla [la lettera]; e tanto più se abbia assuefatto punto punto l'orecchio al rozzo accento delle villanesche cantilene. |
Definiz: | § VII. E per Tono musicale. − |
Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 2, 265: Questo era un cavo e ben disposto legno, Che con nervi ineguali il suon rendea; Dando un l'accento acuto, un altro il grave, Faceano un suono amabile e soave. | Esempio: | E Anguill. Ovid. Metam. 5, 107: La manca trova a tempo i tasti, e preme; E con l'acuto accorda il grave accento. |
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