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INORRIDIRE.
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INORRIDIRE.
Definiz: Neutr., e talvolta anche in forma di Neutr. pass. inorridirsi Prendere, Provare, orrore per checchessia; detto di persona o dell'animo suo; e usato anche iperbolicam.
Dall'adiettivo orrido. –
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Chi è di voi che non inorridisca colla memoria di tanti strazj?
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 171: Inorridivansi anche i non colpevoli in vedere sì atrocemente punir le colpe de gli altri.
Esempio: Segner. Mann. apr. 3, 5: Se quasi in un salto avessero furiosamente dovuto là giù buttarsi, qual dubbio c'è, che da principio sarebbonsi inorriditi?
Esempio: E Segner. Pred. 464: Troppo han ragione i meschini d'inorridirsi all'espettazion di quel passo, che dee lor essere il gran tragitto all'inferno.
Esempio: Menz. Pros. 3, 92: E veramente chi è avvezzo a passar giorno e notte nel giuoco, non può non inorridire al racconto di lunghi viaggi, di navigazioni pericolose, di barbare genti, ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 110: Che avete amico? ancor voi inorridite dall'infortunio sì compassionevole?
Esempio: Varan. Vis. poet. 5: E l'alma a inorridir non usa Fu mai de' mali alla terribil vista.
Esempio: Parin. Poes. 80: Le pietose dame Inorridiro, e del misfatto atroce Odiar l'autore.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 378: Stimava incredibile che voi foste ciechi e barbari a segno di non inorridire al pensiero di continue stragi.
Esempio: E Giobert. Apol. 20: Il solo pensiero di nuocere a' suoi interessi (della fede) avrebbe fatto inorridire la sua anima timorata e piissima.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 539: Alla nuova di questo successo inorridì tutta la Fiandra incredibilmente.
Esempio: Maff. Anfit. 56: Descrivendoli (gli spettacoli del circo) Cassiodoro stesso, e dicendo che si andava con piacere dove l'umanità avrebbe dovuto inorridire.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 5: E sulla mensa di delitto piena Inorridì l'Italia, altri sorrise!
Definiz: § II. Poeticam. e con proprietà latina, detto di capelli, chioma, e simili, vale Rizzarsi, Rabbuffarsi, per orrore, spavento, e simili. –
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 47: E fin nell'alta reggia al suo gran nome Del gran tiranno inorridir le chiome.
Definiz: § III. E per Farsi, Divenire, più orribile, truce, spaventoso, e simili; detto di rappresentazione, o di azione tragica. –
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 3, 126: Vero è che per questa strada maggiormente s'abbellisce e s'inorridisce l'azione tragica.
Definiz: § IV. E per Farsi orrido, spaventoso; detto del mare. –
Esempio: Salvin. Eneid. 3, 354: Di tenebre L'onda s'inorridì (il lat. ha: inhorruit unda tenebris).
Definiz: § V. Detto di stagione, vale figuratam. Farsi, Divenire, orrido, cioè molto rigido. –
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 7: [in Fiandra] v'inorridisce però troppo nè anche l'inverno, essendovi i freddi più tosto lunghi, che aspri.
Esempio: E Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 3, 447: E perchè stava di già in fine l'ottobre, e cominciava la stagione ad inorridire, perciò ridusse egli la sua gente poco dopo alle stanze.
Definiz: § VI. Att. Rendere orrido, aspro, fiero, e simili; riferito figuratam. a discorso, a forma di locuzione, e simili. –
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 4, 41: Nella epopea si potrà in bocca di persona umile indurre alcuno idiotismo; in descrizione di cose allegre e suavi usar leggiadria scelta; in casi tragici inorridire la forma della locuzione, ec.