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1) Dizion. 5° Ed. .
EMPIRE ed EMPIERE.
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Dizion. 5 ° Ed.
EMPIRE ed EMPIERE.
Definiz: Att. Far pieno di checchessia un recipiente, o altra simil cosa vuota, Mettervi dentro tanta materia quanta ne può contenere.
Dal lat. implere. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 48: Gli fece torre un fiasco convenevole. Il qual Cisti vedendo disse: ora so io bene che egli ti manda a me; e lietamente gliele empiè.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 111: Vedendo carboni in un canto della camera, di quegli la cassetta empierono.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 259: Dammi il piattello, chè io voglio andare a farl'empiere, e àspettati qui.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 281: Trovò una pelle d'anguilla, la quale di suoi artificj empièo; e acconciala, la notte vegnente ec.
Esempio: Cellin. Pros. 175: Chi manca di queste gran diligenzie, sono quelle cause che molte volte impediscono il non empiere la tua forma.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 67: L'elmo empiè nel fonte.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 77: Chi scaltro a miglior uso i vasi n'empie.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 1, 22: Assiso a mensa, di buon vin spumante Di cristal di Muran le tazze empiva.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 34: Ite all'Appalto, e fatevele (le tabacchiere d'oro) empire.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 28: Empiendo il bicchiere, e tenendolo poi in mano.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Tass. Gerus. 3, 19: Spesso il vidi i campi e le profonde Fosse del sangue empir del popol mio.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Niccol. Poes. 1, 189: Ora ciascun di voi, E chi non giunse agli anni, in cui le membra Empie il vigore dell'età fiorita, Chi grave d'anni strascina la salma, Si rinfranchi, si accinga all'opre.
Definiz: § III. Poeticam., riferito ad arco, vale Mettervi il dardo, Caricarlo. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 113: Sicuro non sarò, bench'io m'arrischi Talor, ov'Amor l'arco tira ed empie.
Definiz: § IV. Figuratam., riferito a persona, a ventre, o altra interior parte del corpo, per Impinzare di cibo, Somministrare soverchia bevanda, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 12: Quando disse a Ciro: Sangue sitisti, ed io di sangue t'empio.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 163: Vorrebbe che gittasse via il suo, o per invidia, o per empiersene il corpo (qui in locuz. figur.).
Definiz: § V. Empire, vale anche Occupare quasi tutto uno spazio con grande quantità di checchessia, Mettervene, Porvene, e simili, in tanta copia, quanta basti ad occuparlo quasi tutto. –
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 185: E fecero empire la camera di paglia molle, e miservi fuoco.
Definiz: § VI. Riferiscesi a persona, o al corpo, o a parte di esso; ed altresì a veste, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 85: Costui, avendol già tutto unto di mele ed empiuto di sopra di penna matta,... mandò uno al Rialto, che bandisse ec.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 89: Si diedero a coglier de' fiori, e.... ognun avacciava d'empiersene il seno e 'l grembo.
Esempio: Allor. A. Cap. 301: Andate via, chè voi ci empiete Di spazzatura e pidocchi pollini.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 8: A costui viene Aletto, e da lei tolto È 'l sembiante d'un uom d'antica etade. Vota di sangue, empie di crespe il volto, Lascia barbuto il labro, e 'l mento rade.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 7: Gli empie d'onor la faccia, e vi riduce Di giovenezza il bel purpureo lume.
Definiz: § VII. Fornire, Provvedere in abbondanza. –
Esempio: Capp. Econ. 409: Le botteghe di Firenze.... empivano il mondo di broccati e di velluti.
Definiz: § VIII. E riferito a persona, per Darle, o Fare che essa abbia, grande quantità di checchessia.
Definiz: § IX. Empire, dicesi pure di cosa in quanto occupa tutto, o quasi tutto, un dato spazio. –
Esempio: Niccol. Poes. 1, 319: Dall'abborrite piume Fremendo allor si getta, ed empie il sangue Le torve luci.
Definiz: § X. E detto in particolare di fiume, torrente, e simili, vale Occupare con le acque tutto quanto il letto fino all'altezza delle sponde. –
Esempio: Tass. Gerus. 9, 46: Così scendendo dal natio suo monte, Non empie umile il Po l'angusta sponda; Ma ec.
Definiz: § XI. Figuratam., per Spargere di checchessia una data cosa. –
Esempio: Tass. Gerus. 12, 64: Spinge egli il ferro nel bel sen di punta, Che vi s'immerge, e 'l sangue avido beve; E la veste, che d'or vago trapunta Le mammelle stringea tenera e leve, L'empie d'un caldo fiume.
Definiz: § XII. Pur figuratam., parlandosi di suono, rumore, voce e simili, che altamente si diffondono nell'aria. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 23: Mai non fu' in parte, ove sì chiar vedessi Quel che veder vorrei, poi ch'io nol vidi;... Nè 'mpiessi 'l ciel di sì amorosi stridi; Nè giammai vidi ec.
Esempio: Cas. Rim. 1, 25: Nè perch'io pianga e gridi, Le selve empiendo d'amorosi stridi, Lasso, le porte men rinchiuse ancora Del mio ricetto vidi.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 75: Par che avvampi [il destriero], Di sonori nitriti empiendo i campi.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 90: Come usignol, cui 'l villan duro invole Dal nido i figli non pennuti ancora; Che in miserabil canto, afflitte e sole Piange le notti, e n'empie i boschi e l'ora.
Esempio: Giust. Vers. 337: In man l'arpa togliea [David], E precedendo il carro benedetto,... Del cantico ispirato Empia d'intorno il ciel rasserenato.
Definiz: § XIII. Ed altresì figuratam., parlandosi di cose morali e intellettuali. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 94: Da quel dì innanzi a me medesmo piacqui, Empiendo d'un pensier alto e soave Quel core, ond'hanno i begli occhi la chiave.
Esempio: Pazz. Rim. burl. 331: Credette 'l Varchi ch'un saion di seta E le pianelle di velluto ornate Di stupor magno empiesser le brigate, Come fa l'apparir della cometa.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 22: Folgore che le torri abbatta ed arda, Terremoto che 'l mondo empia d'orrore, Son picciole sembianze ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 3: Ma quando parte il sol, qui tosto adombra Notte, nube, caligine ed orrore, Che rassembra infernal, che gli occhi ingombra Di cecità, ch'empie di tema il core.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 258: Questa novità empiè il Contestabile di mortificazione, e tutti di maraviglia.
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 37: Non è questo (il copiare le opere degli uomini egregj) il vero modo di empiersi la mente di belle, nobili, leggiadre e piacevoli fisonomie?
Definiz: § XIV. E riferito a terreni, a fossi, e simili, vale Torne via il vuoto, Colmare; detto anche delle cose con le quali si riempiono. –
Esempio: Tass. Gerus. 1, 74: E i voti luoghi empire, e spianar gli erti.
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 33: Ed arrivando al fosso, il cupo e 'l varco Cercano empirne ed adeguarlo al piano.
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 34: Non era il fosso di palustre limo.... o d'acqua molle, Onde l'empiano, ancor che largo ed imo, Le pietre, i fasci e gli arbori e le zolle.
Definiz: § XV. Per similit. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 532: Intorno alla quale il Soave, difettuoso di scritture, e temerario in empiere le lacune di esse con le conghietture del suo intelletto, scrive molte falsità.
Definiz: § XVI. Figuratam. e poeticam., riferito a schiera, per Far pieno, numeroso. –
Esempio: Manz. Poes. 335: Affrettatevi, empite le schiere, Sospendete i trionfi ed i giuochi, Ritornate alle vostre bandiere, ec.
Definiz: § XVII. Empire, riferito a luogo, usasi a significare Concorrervi persone in così grande numero, da occuparlo in certo modo tutto quanto. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 101: La schiatta de' Ciclopi.... ratta viene al porto, ed empie la riva.
Esempio: Pap. L. Comment. P. P. 1, 219: Una gran calca di popolo empieva le Tuilerie e gli aditi della sala.
Definiz: § XVIII. Pur riferito a luogo, posto, e simili, rimasto vuoto, vale Prenderlo, Occuparlo, Subentrarvi. –
Esempio: Tass. Gerus. 19, 123: Ella è detta immortal, perchè difetto In quel numero mai non fu pur d'uno; Ma empie il loco voto, e sempre eletto Sottentra uom novo, ove ne manchi alcuno.
Esempio: Manfred. Rim. 62: Fea disegno D'empier le vuote sedi (in cielo) a loro a canto.
Definiz: § XIX. Figuratam., riferito a mancanza, difetto e simili, vale, Riparare, Supplire. –
Esempio: Car. Rim. 2: Come sol col pensar s'empie il difetto, Di voi, di me, del doppio essilio mio.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 56: Sostien persona tu di capitano, E di mia lontananza empi il difetto.
Definiz: § XX. Empire, vale anche Occupare un dato spazio, una data area, superficie, e simili, ponendovi e disponendovi checchessia. –
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. A. 192: A Filippo fu risposto, che facessi la croce [della chiesa di S. Lorenzo], ed empiessila di Cappelle.
Esempio: Borgh. V. Lett. 92: Talvolta bisogna accomodar la forma dell'Arco all'invenzione; che in piccol luogo non si può metter una cosa che abbia molti capi, ed un subietto semplice messo in un luogo largo vi si smarrisce dentro; e di qui nasce che talvolta, per empier ogni cosa, si mette della borra.
Definiz: § XXI. Riferito a carta, foglio, e simili, vale Occuparli tutti quanti con la scrittura; anche figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 1, 52: Taccia Argo i Mini, e taccia Artù que' suoi Erranti, che di sogni empion le carte.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 14: Le sue carte di adulterj, di prigionie, di fraudi, di ferite, degl'Iddii empiendo.
Definiz: § XXII. E riferito alle cartelle della Tombola, vale Segnare tutti i numeri; e riferito alle cartelle di alcuna Lotteria, Scrivervi tanti nomi quanti sono i numeri delle cartelle stesse. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 148: Diavol! non troverò novanta amici Che prendano ciascuno una cartella, Ed empir me la faccian tutta quanta Dall'uno fino al numero novanta?
Definiz: § XXIII. Empire, vale Appagare, Contentare, Sodisfare pienamente, riferito a desiderio, volontà, e simili; o vero ad alcuno dei nostri sensi. –
Esempio: Dant. Parad. 7: Or per empierti bene ogni disio, Ritorno a dichiarare in alcun loco.
Esempio: Medit. Alb. Cr. 42: Pilato ebbe deliberato nell'animo suo di volere empiere le disordinatissime voluntadi, e crudeli desiderj de' pessimi ed empi Giudei.
Esempio: Petr. Rim. 273: Ma per empir la tua giovenil voglia, Dirò di noi.
Esempio: Bocc. Ninf. 2, 55: Io non curo Dïana, pur che io Solo una volta empiessi il mio disire.
Esempio: Pucc. A. Centil. 65, 90: Il fe' impiccare in un punto, e 'n un'ora, E per empiere alla Reina il gusto, Fece ec.
Esempio: Sassett. Lett. 272: Nè fino a qui ne ho trovata alcuna (delle frutte) che empia il gusto, se non l'ananas.
Esempio: Manz. Poes. 926: Empi ogni mio desiro.
Definiz: § XXIV. E riferito direttamente a persona. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 241: Oh via, empiamo questo ambiziosaccio, e concludiamo che in oggi in Italia, non c'è altro che due che sappiano fare un verso.
Definiz: § XXV. Pur riferito a persona, e detto di ragioni, argomenti, e simili, vale Persuadere pienamente, Appagare, Capacitare. –
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 1, 485: La luna è imperfettissima,... e per questa imperfezione ha quelle macchie ed è opaca; ma anche questa ragione non empie.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 446: Nè io per me, se s'avesse a giudicare con una tal regola, saprei arrecare cosa che mi empiesse.
Definiz: § XXVI. E per Saziare, riferito a fame, appetito, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria.
Definiz: § XXVII. Si usò per Adempiere, Osservare, riferito a comandamenti, precetti; e riferito a voti, promesse, per Attenere. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 41: Chi carità empie, empie ogni iustizia.
Esempio: S. Gir. Grad. 8: Nell'amore del prossimo è empiuta la legge.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 168: Allora Eufragia con molta tostezza si preparò ad empiere il comandamento.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 104: Liberati dal pericolo, andarono ad empiere il voto.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 73: So ben che non bisogna ch'io vi esorti, Disse, ad empir la volontà di Dio.
Definiz: § XXVIII. Per Compiere, Adempiere, parlandosi di ufficj, e simili; ma in questo senso oggi non si userebbe che in poesia. –
Esempio: Tass. Gerus. 2, 3: S'empie in tal guisa ogn'altro i propri ufficj, Tomba fia questa terra a' tuoi nemici.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 25: Non dubitando [l'Imperadore] che [il Papa] in quella impresa.... fosse per empier ogni parte di vigilantissimo e diligentissimo pastore.
Esempio: Pindem. Poes. 90: Tutte di sposa Le parti empie e di madre.
Definiz: § XXIX. Detto di uomo, rispetto all'età, vale poeticam. Terminare, Finire, Avere intera quella data età. –
Esempio: Guar. Past. fid. 1, 2: Vergine o donna.... Che 'l terzo lustro empiesse, ed oltre al quarto Non s'avanzasse.
Definiz: § XXX. Riferito a numero, quantità, e simili, trovasi per Render compiuto, intero. –
Esempio: Bocc. Amet. 54: Tanto che il numero empiemmo delle figliuole di Pierio.
Definiz: § XXXI. Sì usò, conforme a maniera Scritturale, per Avverare col fatto, Adempiere. –
Esempio: Domin. Gov. Fam. 121: Se Giuda avesse venduto Cristo al Padre Iddio, solo traditolo per empiere la Scrittura,... quanto premio arebbe da Dio ricevuto!
Definiz: § XXXII. Neutr. pass. Empirsi Accogliere in sè tanta materia quanta può contenerne, Farsi pieno; detto di qualsivoglia recipiente, cavità, e simili. –
Esempio: Cellin. Pros. 181: A punto mi era restato tanto metallo,... che la mia forma si empiè appunto, e non avanzò nulla.
Esempio: E Cellin. Vit. 426: Potrete con questi dua mandriani dare nelle due spine, ed io son certo che la mia forma [del Perseo] si empierà benissimo.
Definiz: § XXXIII. Per estensione, detto di spazio, superficie, luogo, e simili, vale Accogliere tanta quantità di checchessia, da essere occupato tutto o quasi tutto da esso; e trovasi usato con l'ellissi della particella pronominale. –
Esempio: Vill. M. 2, 161: Avvenne, che in quella giornata continovando la processione, il cielo empiè di nuvoli.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 15: S'empie di mostri e di prodigj il cielo.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 67: S'empie il ciel d'atre nubi, e in un momento Impallidisce il gran pianeta eterno.
Definiz: § XXXIV. Figuratam. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 19: Veggendo il Carpigna i grandi onori a' quali era asceso il bue,... cominciò a empiersi d'invidia.
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 15: Vedendo i nostri cittadini quelle mani virtuose, e che loro tanto pregiavano, portare quei torchi e sostener quel feretro, e quel concorso con tanto amore, si empievano di maraviglia.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 24: E misto il vincitor va tra' fuggenti, E con lor entra ne' ripari, e 'l tutto Di ruine e d'orror s'empie e di lutto.
Definiz: § XXXV. Empirsi di checchessia, come d'immondizia, di un malore cutaneo, ed altresì di dolori, reumi e simili, dicesi familiarmente per Avere, Ricevere, sulla persona grande quantità di esse cose.
Definiz: § XXXVI. Empirsi, detto della luna, vale Essere il suo disco tutto illuminato dal sole, Esser piena. –
Esempio: Bart. Op. mor. 29, 1, 128: Anche la luna fa ogni mese le sue proprie quattro stagioni;... dal nascere, poichè ha dato volta, per tutto il primo quarto, la primavera; indi, fino all'empirsi, posta rimpetto al sole, la state ec.
Definiz: § XXXVII. Empirsi, detto di luogo, e riferito a notizia, discorso, e simili, vale Venire a sapersi da tutti quelli che sono in quel dato luogo. –
Esempio: Cecch. Masch. 5, 4: La portò via Di peso. M. Chi? La serva? Oh ben le stette Alla civetta. A. No, dico la Livia Ne portò. M. Come diavolo la Livia? A. Oh non gridate, acciò ch'e' non se n'empia Il vicinato.
Definiz: § XXXVIII. Empirsi di cibo, e anche assolutam. Empirsi, vale Mangiare strabocchevolmente, fino alla sazietà. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 47: Però addimandi i cibi per saziarti, per empierti.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 399: La cavalla non conviene che sostenga fame, nè che s'empia di cibo.
Esempio: Casott. A. Celid. 3, 52: E dato e non concesso senza freno Che s'empiano [i topi], è poi lor tanto veleno.
Esempio: Pindem. Poes. 293: Dunque per amor tuo s'empierà a gola, Onde poi, nello stomaco sdegnato Volvendo a stento l'indigesto cibo, Ti maledica ec.
Definiz: § XXXIX. Figuratam., per Appagarsi, Saziarsi. –
Esempio: Medit. Pov. 53: L'avaro mai non s'empie di pecunia.
Esempio: Salvin. Odiss. 237: La mia, nè pur del figlio empiermi, moglie Lassò con gli occhi, e pria me uccise, o quello.
Definiz: § XL. Si usò per Adempiersi, Avverarsi col fatto. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 337: Quando lasciasti il tenebroso mondo, E in contr'a te venne il gran Re giocondo, Tutti i nimici si fuggiro al fondo, Per che viddero empir la profezia.
Esempio: Medit. Alb. Cr. 48: Acciocchè s'empiesse la Santa Scrittura, sì disse ec.
Definiz: § XLI. Empirsi i calzoni, le brache, la camicia, e simili, e anche assolutam. Empirsi, dicesi in modo basso per lo stesso che Farsela sotto, Farsela addosso; così nel proprio come nel figurato. –
Esempio: Capor. Rim. 53: Perocchè, mentre si menar le mane, Molti per tema s'empiro i calzoni, E colava per tutto l'ambracane.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 43: Al cui arrivo, ognun per lo spavento Si rincantuccia, ed empiesi i calzoni.
Esempio: Not. Malm. 1, 72: Empiesi i calzoni: per la paura se li muove il corpo e gli empie le brache. Questo detto esprime, che quei Tritoni facevano gran paura a chi gli vedeva, non che veramente se gli empiessero i calzoni.
Definiz: § XLII. Empire alcuno, o la testa e il capo d'alcuno, con chiacchiere, discorsi, vale Produrre in esso confusione di mente; ed altresì Infatuarlo.
Definiz: § XLIII. Ed Empire alcuno di vento, vale figuratam. Infinocchiarlo. –
Esempio: Varch. Ercol. 99: Quando alcuno vuol mostrare a chicchessia di conoscere che quelle cose, le quali egli s'ingegna di fargli credere, sono ciancie, bugie, e bagattelle, usa dirgli: Tu m'infinocchi, o, Non pensare d'infinocchiarmi; e talora si dice: Tu mi vuoi empier di vento, o infrascare.
Definiz: § XLIV. Empire una donna, o il corpo d'una donna, dicesi in maniera bassa per Farla rimanere incinta. –
Esempio: Car. Stracc. 3, 1: Saria ben bella, che per empiere il corpo della padrona, mi perdessi ec. (qui figuratam. Spacciare per incinta).
Definiz: § XLV. Empirsi la bocca di checchessia. –
V. Bocca, § LV.
Definiz: § XLVI. I discorsi non empiono il corpo. –
V. Discorso, § XXVI.
Definiz: § XLVII. Non l'empirebbe Arno con la piena; si dice proverbialmente di persona avidissima ed insaziabile. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 4: In corpo gli entra in modo, e nel canale, Che non l'empierebb'Arno colla piena.
Esempio: Not. Malm. 323: Non l'empierebbe Arno colla piena. Non l'empierebbe Arno, quando per le pioggie vien grosso. Iperbole, usata per intendere uno che non si sazj mai, ingordo tanto del cibo, quanto de' denari.... Empiti Arnaccio, dicesi per dispetto a uno, che non si trova mai sazio: modo basso.