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1) Dizion. 5° Ed. .
CICALARE
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CICALARE.
Definiz: Neutr. Parlare a lungo e noiosamente di cose futili; Discorrere senza proposito e senza conclusione, a fine di passar tempo, od anche di dir male de' fatti altrui.
Da cicala. –
Esempio: Savonar. Pred. 9: Stanno là, e cicalano; e l'uno ragiona di fiaschi di trebbiano e di buoni capponi cotti.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 11: Nè vo' che strano il mio parlar ti paia, Nè ch'io favelli, anzi cicali a caso.
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 104: Non dire a alcuno le cose che tu non vuoi che si sappino, perchè sono varie le cose che muovono gli uomini a cicalare; chi per stultizia, chi per profitto, chi vanamente per parere di sapere.
Esempio: Guerr. Top. Ran. 1, 34: Tu sei qui stato a cicalare un'ora.
Esempio: Gell. Circ. 119: La voglia del cicalare che può in te tanto, che tu non desideri di tornar donna, ma solamente di riavere il favellare ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 7: Cicaleremo, Ciancerem, canterem, direm novelle.
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. A. 180: Ognuno andava cicalando di quel che [Filippo] diceva, e chi arrogendo, e chi dicendo ch'egli aveva detto di fare cosa che non l'aveva mai pensata.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 357: Il favellare dell'oratore non filosofo sarà anzi cicalare, che discorrere.
Definiz: § I. E per Andar dicendo, Bucinare, o semplicemente Parlare, Discorrere; ma non è molto in uso. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 8: Come (replicò quei), se e' si cicala Che tu daresti via fin la gonnella?
Esempio: Nell. Iac. Mogl. 2, 2: E' mi ha detto ch'i' vi dia questa scatola, e ch'i' vi dica che e' v'è dentro quil negozio, e che poi e' vi cicalerà da sè.
Definiz: § II. E in forza d'Att. per Raccontare, Ridire; ma è poco in uso. –
Esempio: Bandell. Novell. 3, 46: Tra loro si dicono ciò che sanno e non sanno, e le cose che deveriano esser segretissime vanno cicalando e manifestando.
Esempio: Cecch. Dot. 1, 1: Tu sai ben, Manno, che e' non fu mai mio Difetto il cicalar gli altrui segreti.
Definiz: § III. In proverbio: Il cicalare fa cicalare; e vale Il sentire che alcuno parla, invita a fare altrettanto. –
Esempio: Monigl. Cical. III, 1, 231: Quando una cicala comincia a cantare, tutte l'altre circonvicine s'accordan seco a far coro; e di qui certo nacque il dettato: Il cicalare fa cicalare.