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1) Dizion. 5° Ed. .
GENIO.
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GENIO.
Definiz: Sost. masc. Ciascuno di quelli spiriti o demoni, buoni o cattivi, che, secondo le credenze pagane, governavan le sorti, respettivamente, d'un uomo, o avevano la custodia e la tutela d'un luogo, d'una città, d'una nazione.
Dal lat. genius. –
Esempio: Car. Eneid. 7, 206: E, ciò dicendo, Di frondi s'inghirlanda; e del paese Il Genio, e de la terra il primo nume, Primieramente inchina.
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 142: Fecene (Caligola) ancora alcuni segare per mezzo; nè tutti per molto gravi delitti, ma alcuni per avere avuto mala opinione delle sue feste, ovvero per non avere mai giurato pel suo Genio.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 200: Altri dicono che dalla providenzia di Dio ottimo e grandissimo è avvenuto che sì come gli animi degli uomini hanno i loro Genj fatali, così ancora gli abbino i popoli.
Esempio: Serdon. Gal. Marz. 25: Appo gli antichi.... era questa religione, che quando battagliavano una città, s'affaticavano d'intendere da gli indovini a qual Genio e a quali spiriti quella città fosse raccomandata; e ciò inteso ne traevano quelli spiriti con alcuni sacrificj, e quelli tratti, promettevano di renderla loro sana e salva, se cessassero di darle favore. Perciocchè il Genio ha sempre cura di quella cosa della quale è Genio.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 155: Inclinerei a credere che in quella tavola si scorgesse effigiato un bellissimo giovane rappresentante l'eroe Gialiso, fondatore d'una delle tre città di Rodi, da esso denominata; o pure il Genio tutelare, e l'ideal sembianza, della medesima.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 211: Da chi imparò l'indocile scortese Genio de' fiumi a render suolo a i campi?
Esempio: Salvin. Eneid. 5, 438: Incerto s'ei Genio del luogo il creda, o pur semente Del padre.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 73: Per la salute dell'Imperatore offerivano i sacrifizj, e giuravano pel Genio di lui, e davano frattanto a' Cristiani la taccia di pubblici nemici.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 43: Che l'anime, guidate sempre dal loro Genio superiore, dall'esser primiero e semplice scendessero nelle sfere, ec.
Esempio: Mont. Poes. 2, 337: Questo candido dì, che i fuggitivi Anni ti cresce, col miglior lapillo Segna, o Macrino, e al Genio offri del pretto.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 262: Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare.
Definiz: § I. In senso cristiano, prendesi talora per lo stesso che Angelo; e propriamente Angelo custode. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 73: Non fu il caldo pregar d'effetto voto, Però che 'l Genio suo, l'angel migliore, I prieghi tolse, e spiegò al ciel le penne, Ed a narrare al Salvator li venne.
Esempio: Cecch. Servig. Interm. 1: Da chi la feo (l'anima raffigurata in un puttino) gli fu dato anco Quel santo precettar, quell'alma guida, Genio appellato, il qual, come ministro Della ragion, lo sproni al bene oprare, E dall'opere ingiuste il tiri e frene, ec.
Definiz: § II. Ed altresì per Spirito maligno, Demonio. –
Esempio: Borgh. S. Tertull. 69: Non sapete che i Genj son chiamati daemonas, e con voce diminutiva daemonia?.... Del rimanente siamo soliti di scongiurare i demoni, cioè i genj, per cacciarli da dosso agli uomini.
Definiz: § III. Usasi figuratam., nel linguaggio della poesia e delle arti, a denotare un Essere soprannaturale, nel quale si personifichi una città, una nazione o regione, un secolo, e simili; ed altresì un'arte o disciplina, un ordine di fatti od avvenimenti, ec.: come Genio della musica, genio della pittura, genio del commercio, genio dell'industria, genio pace, genio della guerra, ec. –
Esempio: Car. Apol. 90: I paesi non hanno ancor essi le loro deità?... Non sono figurati e descritti i Genj e le persone loro ne le medaglie, ne le pitture e ne lo poesie?... Non danno i poeti le persone a le provinzie e a le città?
Esempio: Crudel. Rim. 2: Nelle sonanti sponde Del Tevere frondoso L'afflitto Genio dell'antica Roma Per lui dalle profonde Ruine alto si leva.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 7: E contro Europa Congiunta ai nostri danni, armato e solo Stette il Genio dell'Adria.
Esempio: § IV. Ed altresì per Essere soprannaturale, in cui si personifichi o si rappresenti un affetto o una passione, una virtù o un vizio, e simili. –
Esempio: Parin. Poes. 143: Avvi due Genj Fastidiosi e tristi, a cui dier vita L'ozio e la vanità; che, noti al nome Di Puntiglio e di Noia, erran cercando Gli alti palagi e le vigilie illustri Della stirpe de' Numi.
Definiz: § V. Usasi comunemente, in senso figurato per Inclinazione, Propensione, Affetto dell'animo, verso checchessia o chicchessia; ed altresì Gusto, od anche Capriccio, Umore, che fa desiderare o piacere checchessia o chicchessia. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 12: Giocossi un suo fratel già la sua parte: Suo padre fu del giuoco anch'egli amico; Però natura qui n'incaca l'arte, Avendo ereditato il genio antico.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 153: Come può l'anima palesare il suo genio verso una bellezza non conosciuta?
Esempio: Panciat. Scritt. var. 116: La licenzia del vino, il genio allegro di quell'ora, non concede una libertà senza pari?
Esempio: Bart. D. Op. mor. 32, 139: Secondar collo studio e con la fatica quel che sogliam chiamare genio, cioè inclinazione e desiderio della natura.
Esempio: Pros. Fior. I, 2, 15: Ella è (l'imitazione) che ci fornisce i mezzi proporzionati pel conseguimento del nostro fine, e ci dà quello stimolo, quella brama, quel genio che ci porta a voler esser somiglianti a qualcheduno nell'arte del dire.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 396: Te dentro la reggia Trasse spirto guerrier, genio ambizioso.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 112: Osservando (una nutrice) la sua giovane fanciulla all'arrivo d'un certo giovine impallidire, n'argumenta il genio che dentro lavorava e l'amore.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 4, 7: Per la forza del tempo, e pel genio grande che sogliono aver gli uomini a disfare e a distruggere, non ci resta più che quanto anderemo in questi fogli accennando.
Esempio: Nell. Iac. Gelos. 3, 23: Voi sapete con quanta cura e diligenza io abbia conservato, e fatto custodire fin qui queste fiere, e qual compiacimento e gloria io ne abbia ricavato, non solamente pel genio mio naturale a queste bestie,... ma molto più, ec.
Esempio: Zanott. F. M. Forz. attratt. 29: I genj e le inclinazioni,... nascono il più delle volte da certi giudicj formati in noi per qualche fortuito elettrizzamento di idee.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 33: Creda che nei Grandi estinguere Non si può il genio di giovar.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 300: Si studia di formare e di comporre a modo suo tutta l'indole del giovinetto; cioè l'indole d'un uomo secondo il genio d'un altro.
Definiz: § VI. Per similit. –
Esempio: Magal. Lett. 185: Del genio de' gallinacci a battersi, si trova egli altro testimonio, che quello di Petronio?
Definiz: § VII. E per Disposizione, sì dell'animo e sì della mente, Attitudine, a checchessia. –
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 325: S'avverrà che una famiglia sia fertile d'uomini dotti, e l'altra di persone militari, come appunto per lo più veggiamo avvenire, per certi genj diversi d'ingegni, e quasi certe occulte proprietà di varj legnaggi, ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 9: Rare volte avviene ch'una medesima persona a l'una e a l'altra sorte di stile sia inclinata, e ne l'una e ne l'altra si eserciti, richiedendo, ciascuna di loro, genio non solamente diverso, ma contrario da l'altra.
Esempio: E Pros. div. 2, 115: Molti di coloro ch'hanno l'ingegno abile e disposto al poetare, e che sono (come si dice) nati a i versi e a le rime, compiacendo al genio, e ricusando il freno dell'arte, si lasciano da quella loro natural disposizione inconsideratamente trasportare.
Esempio: Viv. Vit. Galil. 330: Trattenevasi.... con suo gran diletto e con mirabil profitto nel disegnare; in che ebbe così gran genio e talento, ch'egli medesimo poi soleva dire agli amici, che se in quella età fosse stato in poter suo l'eleggersi professione, averebbe assolutamente fatto elezione della pittura.
Esempio: Baldin. Decenn. 1, 30: Diede ella (la madre natura) a costui un genio non ordinario agli esercizj di questa bell'arte.
Esempio: E Baldin. Decenn. 3, 137: Dovrebbe essere il primo pensiero de' padri, che desiderano mettere i propri figliuoli nella strada della virtù,... il porre ogni studio, prima di ogni altra cosa, nel riconoscerne il genio, e poi secondo esso quegli incamminare.
Esempio: E Baldin. Decenn. 6, 339: Aveva costui un fratello piovano, il quale, avendo adocchiato in quel fanciullo un buon genio al disegno, tanto operò con suo padre, che ec.
Esempio: E Baldin.Vit. Bern. 23: Avendo, ad una affabilissima natura e ad un bel genio di eroica poesia, saputo a maraviglia congiugnere lo studio delle buone lettere.
Definiz: § VIII. E per Modo particolare di sentire o di pensare, Intimo sentimento, al quale l'uomo nell'operare si conforma. –
Esempio: Car. Stracc. 2, 1: Tuttavolta, come mi posso io addurre a far quel che mi dite, se 'l dolor non mi lascia, se 'l genio l'abborrisce, se i sogni me ne spaventano?... D. Io v'ho detto che 'l dolor passerà via; il genio vi detterà il contrario, allora che non sarà corrotto da questa passione; i sogni, ec.
Esempio: Segner. Incred. 188: Per chiarirci della sua natura (dell'anima umana) superiore ad ogni essere materiale, andiamo un poco sagacemente indagando qual genio ell'abbia, quale indole, quale istinto, quale operare.
Definiz: § IX. Per similit. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 159: Dichiamo, in cambio d'imparaticcio, genio, costume, modo ordinario di fare della natura.
Esempio: Crudel. Rim. 105: Ho già veduto d'ogni vostro attore I caratteri, i genj, e le figure; Poter del mondo, che caricature!
Definiz: § X. E in più largo senso, Indole, Natura, Carattere, d'una persona. –
Esempio: Bern. Orl. 13, 3: Tanto all'un dell'altro il genio piacque, Che in eterna amicizia s'è legato.
Esempio: Car. Apol. 3: La vostra censura,... con molte altre cose,... m'hanno fatto conoscere che voi siete d'un genio conforme al mio.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 3, 157: Ed esso, al solito suo, con tutti si mostrava dolce ed affabile, accomodandosi al genio ed alle usanze di ciascheduno, in quanto poteva senza peccato.
Esempio: Torric. Lez. 58: Avrei ben caro.... che i secoli avvenire formassero concetto aggiustato del mio corpo, del mio genio, e di tutto me stesso.
Esempio: Pallav. Tratt. div. 23: La più stretta parentela è l'aver il medesimo genio, non il medesimo ceppo; e nulla rilieva che i corpi sieno fratelli, quando l'anime non son sorelle.
Esempio: Bart. D. Giapp. 1, 13: Ma di qual si siano condizione [gl'Indiani], al certo non mai di quel fino giudicio, e di quel dilicato e sdegnoso genio, che i Giapponesi.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 42: Oltre al ricercar queste [steccate].... gran numero di lavoranti, nel fiume,... ne' boschi,... e su' greti, e giù per Arno,... i quali uomini tutti, di lor genio, lavorano men che possono, ec.
Esempio: Menz. Poes. 2, 22: Sovra l'umane menti anche il costume Diventa imperïoso.... E quelle, al vizio o alla virtute additte, Fanno dell'uso a sè genio e natura.
Esempio: Salvin. Lett. IV, 1, 304: Descrive [la poesia] gli Angioli, Iddio, i varj genj e costumi e maniere delle nazioni, e degli uomini in particolare.
Esempio: Metast. Dramm. 3, 247: Condannerà ciascuno Il tuo genio volubile e leggiero.
Definiz: § XI. Per similit. –
Esempio: Pindem. Poes. 33: Dolce usignuol, la voce tua conosco Sempre io t'amai; tristo è il tuo genio e fosco.
Definiz: § XII. E figuratam. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 137: Vi è la fame e la sazietà, le quali, quantunque di genio totalmente contrario, sono però così unite, ec.
Definiz: § XIII. Pure per similit. e poeticam. detto di cosa, sia per Carattere, Qualità, sia per Disposizione, Attitudine. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 221: Odo, odo già, come di tanti ei scopra Strumenti 'l genio e l'uso, e qual valore Abbiano, ec.
Esempio: E Filic. Poes. tosc. 648: E i varj genj, e le natie contese, Temprò de gli elementi.
Esempio: Magal. Sidr. trad. 3: Chi pianta, attento esplori D'ogni vario terren genio e possanza; Quel che benigno l'uno abbracci, e l'altro Ritroso schivi.
Esempio: Salvin. Georg. 1, 88: Or pria che ignoto mar fendiam col ferro, Sia cura i venti innanzi, e 'l vario genio Apprendere del cielo.
Definiz: § XIV. E per Disposizione piacevole dell'animo, ed altresì per Buona disposizione a far checchessia; ed anche, Simpatia, Benevolenza, verso alcuna persona. –
Esempio: Lipp. Malm. 1, 31: Alfin, deposto un animo sì fiero, In genio cangia appoco appoco l'ira.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 4: Ma i suoi, che, per poca intelligenza o per poco genio, in verun modo non lo volevano pittore, in vece di inanimirlo, diedergli ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 445: Ogni donna che dagli uomini con qualche genio si guarda, ed ogn'uomo che dalle donne è distintamente mirato, subito non dee far credere che ne debban seguire tra loro gli accasamenti.
Esempio: Cocch. Cons. med. 1, 133: Per ora ho almeno la soddisfazione d'avere sinceramente ubbidito a quei comandi, che io venero per dovere e per genio.
Definiz: § XV. E per Piacere, Sodisfazione; ovvero Gradimento, Piacimento, Gusto. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 157: L'impugnazione di coloro che dileggian la lode, non per cristiana virtù, ma per sofistica filosofia, non potrei esprimere quanto è stata di mio genio.
Esempio: Bentiv. A. F. Risp. Gio. Paol. 194: Con meno due generi di cose di mezzo, quel passo l'intelletto lo trova più comodo, e la gita più breve; e così quel moto non solo non lo fa come per forza, ma vi s'induce di più a farlo con genio e diletto.
Definiz: § XVI. In senso particolare e figurato, dicesi di popolo o nazione, di secolo, e simili, per Maniera di sentire o di fare, Indole, Natura, Carattere; ed anche Gusto, Andazzo, e simili. –
Esempio: Adr. G. B. Lett. 15: Dipinse con bellissima invenzione il genio, e come sarebbe a dire, sotto una figura stessa, la natura, del popolo ateniese quale ella era: dove in un subietto medesimo volle che apparisse il vario, l'iracondo, il placabile, il clemente, il misericordioso, il superbo, il pomposo, l'umile, il feroce, il timido e 'l fugace, chè tale era la condizione e e natura di quel popolo.
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 24: Esser lecito obbedire tanto o quanto al genio del secolo; e sì come le fogge delle vesti, così le maniere degli stili doversi di quando in quando mutare.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 250: Tuttavia sa ella perchè tanto quanto gliene perdóno? perchè c'è il genio del secolo, ec.
Esempio: Crudel. Pros. 159: Essendo questi [diversi generi] relativi al genio della nazione, al temperamento e all'educazione. Rare volte un inglese malinconico sarà portato per amare una francese, ec.
Esempio: Capp. Econ. 353: E perchè il genio del secolo e la inopia di maggiori avvenimenti lo consigliavano (il Galluzzi) a fermarsi con più assiduità di cure su gli andamenti interni e su le cose economiche; la sua storia, assai bene intesa da questo lato, contiene ec.
Definiz: § XVII. E detto pure di nazione o popolo, di secolo, età, e simili, prendesi per Il complesso di quelle qualità o disposizioni intellettuali o morali, che ne caratterizzano le istituzioni, le gesta, gli avvenimenti, e simili. –
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 570: Il genio italiano rassomiglia all'ingegno in universale, ed è ricco di vena creatrice.
Esempio: E Giobert. Rinnov. appr.: Omero, Alessandro, Cesare, Dante,... il Goethe, il Byron, Napoleone, tennero del genio orientale.
Esempio: Capp. Longob. 68: Essi (i barbari).... otturarono la stessa fonte del genio antico latino.
Esempio: E Capp. Longob. 123: La Francia, che in sè avea raccolto gli estremi aneliti del genio latino, e alcunché pure di greca scienza, inaugurava dipoi gli studj novelli.
Esempio: E Capp. Longob. 185: Dovevasi la civiltà nuova informare di due cose: la Bibbia, e il genio dei Latini.
Esempio: E Capp. Pens. Educ. 295: I quali mezzi per essere in gran parte materiali, e perchè non lasciano ben travedere lo scopo a cui tendono, perciò si confanno al genio del secolo.
Definiz: § XVIII. E detto di lingua o idioma, vale Il carattere proprio d'una lingua, e che la distingue dalle altre; L'indole, La natura, di essa. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 272: Testimonio.... il genio delle lingue, sempre adattate al temperamento delle nazioni che le parlano.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 140: Il genio della lingua nell'antico, era di mantenere illibato l'articolo.
Esempio: E Salvin. Annot. Murat. 3, 275: L'Ariosto e molti altri gloriosi spiriti italiani fecero grata dimora in Firenze, per apprendere il genio e l'uso e 'l maneggio delle voci toscane.
Esempio: Buonav. Tratt. Ort. tosc. 320: Andrò notando alcuni troncamenti di voci praticati da' nostri maggiori, non perchè alcuni di essi sieno da seguitare; ma perchè si prenda contezza del genio e della natura della nostra favella, e non arrivino nuovi qualora s'incontrano ne' buoni antichi scrittori.
Esempio: Crusc. Vocab. IV, Pref. 2: Talora l'uso e il genio della favella ha ottenuto che il luogo del proprio [significato] rimanga interamente usurpato dal metaforico.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 27: La qual diversità non altronde nasceva, che dal genio delle varie lingue che avanti la latina correvano.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 77: Ed in fatti si usa frequentemente anche in oggi, per lo genio della favella, i nomi proprj finienti in consonante ridurli alla terminazione di vocale.
Definiz: § XIX. E Genio di dire, trovasi per Maniera di dire, di scrivere, secondo il gusto, il carattere, e simili, dell'autore. –
Esempio: Car. Apol. 148: Non si può dire nè che 'l Petrarca avesse fatta questa canzone nel medesimo modo a punto; nè anco che 'l Caro abbia mal fatto a farla altramente; essendo il campo de la poesia tanto spazioso, ed avendo ciascuno il suo genio di dire.
Definiz: § XX. Prendesi anche per Modo di operare, o di produrre comecchessia effetti, conforme, o relativamente, ad un certo ordine di fatti o d'idee che è determinato dal compimento. –
Esempio: Capp. Longob. 130: Nè credo sarebbe temerità il supporre che nelle città state colonie, il sangue romano mantenesse e poi facesse risuscitare più che altrove il genio municipale.
Esempio: E Capp. Pens. Educ. 287: Il genio analitico, per lunghi secoli infrenato e compresso dall'autorità, risorge con forze che mai non ebbe maggiori.
Esempio: E Capp. Econ. 364: Eppure il genio industriale, il genio economico, degli antichi Fiorentini, volevano che l'agricoltura fosse ben curata.
Esempio: E Capp. Econ. 399: In primo luogo il genio della mezzeria, quando è profondamente radicato, riesce d'impedimento all'industria delle manifatture, ec.
Definiz: § XXI. Prendesi per Ingegno, specialmente considerato nel complesso delle sue attitudini ad operare in questo o quel ramo dell'umana attività, del pensiero, o simili. –
Esempio: Bald. Pros. 507: Nelle matematiche, poi, ha genio così grande, e particolarmente nelle cose della geometria e delle subalterne, che pare che sia risorta in lui la vivacità dell'ingegno d'Archimede.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 333: Vorrei che avesse [il Dialogo dei Massimi Sistemi] qualche spirito e vaghezza. Chiederò aiuto agli amici, dove la mia musa non avesse genio a bastanza.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 152: Senza l'instinto della natura è vano ogni sforzo della diligenza e della fatica; e.... senza lo studio e i precetti dell'arte, il genio e l'inclinazione restan sottoposti a infinite diffalte.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Triaca.... Essere teriaca d'alcuno: Esser suo avversario, Averli genio superiore.
Esempio: E Crusc. Vocab. IV: Torta.... Mangiar la torta in capo ad alcuno, si dice.... dell'Avere il genio superiore ad alcuno, Soverchiarlo.
Esempio: Baldin. Decenn. 1, 44: Volle il cielo,... che Cimabue.... in lui (in Giotto), s'imbattesse in tempo ch'egli alcuna cosa disegnava, onde, maravigliato a gran segno del genio del fanciullo, il ricercò se e' volesse seco venirsene a Firenze per apprender l'arte.
Esempio: E Baldin. Art. Int. 12: In questo fanciullo possiamo dire, che mostrasse la natura il maggior miracolo ch'ella facesse giammai in alcun tempo vedere al mondo, in ciò che appartiene alla forza dell'inclinazione e del genio.
Esempio: Menz. Poes. 2, 188: Tutto può la fatica; alto, orgoglioso È l'uman genio, e, se la gloria il desta, Cerca lieto il travaglio, odia il riposo.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 15: Quantunque la regola sia del Vida nella Poetica,... di non far nulla mai in poesia comandato; perciocchè.... il genio e lo spirito, a voler far prode, vuol esser libero.
Definiz: § XXII. Figuratam. prendesi per L'uomo stesso, in quanto è fornito d'ingegno, e ne adopera e rivolge ad un fine le facoltà. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 30: E, nel vostro spirito, di rammarico e di rossore, l'aver creduto fino a quest'ora che questo concepimento.... fosse più che discorso di verità, fantasioso macchinamento di un genio ideizzante per boria.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 160: La ragione credo che sia, che molti genj studiosi che s'applicherebbono a veder le cose a fondo negli autori classici, allettati da questa facilità, si contenteranno di vederle così in superficie, onde ec.
Definiz: § XXIII. Prendesi anche per Ingegno inventivo; Potenza per la quale l'uomo, concependo alte cose e con pienezza d'effetti attuandole, si rende insigne in qualche disciplina od arte, nelle cose dello stato, della vita pubblica, e simili. –
Esempio: Magal. Donn. immag. Lett. 39: Quei suoi opuscoletti ch'ei fa alla foggia di Plutarco, e ne' quali si vede insin dove può arrivare la delicatezza d'un genio e la galanteria d'una penna.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 375: Ingegno maraviglioso appare Platone, il quale ne' suoi divini Dialoghi rallegra l'asprezza delle più serie deputazioni.... colla facezia seriosa, e colla civiltà del complimento, e coll'ironia onorata, e coi nobili scherzi del suo gran genio.
Esempio: E Perf. Pitt. trad. 64: Questa è un'opera del più eccellente allievo che abbia fatto Raffaello,.... al quale pare che Raffaello avesse depositato, e come trasmesso, tutto il suo genio in morendo.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: Facciamoci valere, e se ci umilia La sorte rea, che il genio ci sublimi.
Esempio: Giust. Vers. 195: E limitandoti Senz'altro fumo A saper leggere Pel tuo consumo, Rinnega il genio Sempre punito; Se pur desideri Morir vestito.
Esempio: Capp. Longob. 146: Tale fu il Goethe: spirava in Dante l'amore, e a lui dettava dentro quel ch'egli fuori significava; quindi il suo genio fu creatore.
Definiz: § XXIV. E figuratam., prendesi per la Potenza stessa od Ingegno, comecchessia personificati; e talvolta anche per l'Uomo medesimo dotato di tale ingegno o potenza. –
Esempio: Red. Lett. 2, 33: Concludo che l'immortal genio del gran Virgilio in compagnia di quelle di Torquato Tasso hanno assistito giornalmente a V. Riverenza, e le hanno per divinità instillato nella mente i loro nobilissimi pensieri, congiunti con la maniera del verso impareggiabile.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 5: Mi disse così: Che fa quel genio divino del sig. Viviani?
Esempio: Salvin. Perf. Pitt. trad. 3: Sarebbe.... necessario,... per ridonarle (alla pittura) la sua primiera dignità, di far conoscere.... ch'ella è sempre egualmente degna della medesima gloria ch'ella possedeva altre fiate tra' Greci, i più be' genj che la natura abbia formato giammai.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 2, 2: Siamo qui alla presenza, sotto gli occhi, per così dire, di così alto spirito, di sì gran genio, qual fu Dante.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Dopo i gran genj della sacra vetta, Ch'io pur m'impanchi parrà strana cosa.
Definiz: § XXV. Genio civile, dicesi Il corpo degl'ingegneri al quale sono affidati i pubblici lavori delle strade, dei ponti, dei fiumi, dei porti, delle foreste, delle miniere, e simili.
Definiz: § XXVI. Genio militare, o assolutam. Genio, è nome che si dà a quell'Arma o Corpo, negli eserciti, a cui sono affidati i lavori di difesa o di offesa, e così di fortificare, costruire, aprire, spianare, scalzare, gettar ponti, e quant'altro appartenga all'arte degl'ingegneri. –
Esempio: Lambr. Elog. 41: Luogotenente in quella parte dell'esercito che prepara le fortezze e governa le artiglierie, e con nome quasi poetico si chiama, non so perchè, del Genio, egli nel 1831 vigilava a Genova lavori di fortificazioni.
Definiz: § XXVII. Genio navale, dicesi Il corpo di tutti gli ufficiali, ingegneri, costruttori e maestranze, al quale è affidata la costruzione dei bastimenti da guerra, la loro conservazione e racconciatura.
Definiz: § XXVIII. A genio, posto avverbialmente, vale A volontà, A piacere. Onde A genio d'alcuno, vale A piacere di quello, A suo talento, Come a lui piace. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 395: Ma se parliamo della sovrana potenza, qual'è nel principe, quando il suo genio sia virtuoso,... quanto egli è più libero d'operar a suo genio, tanto più farà opere virtuose.
Definiz: § XXIX. Contro genio, vale Contro il piacer proprio, Contro voglia, A malincuore, A suo malgrado.
Definiz: § XXX. E Contro geniod'alcuno, o Contro al genio, d'alcuno, vale Contrariamente all'indole, alla natura o disposizione, ovvero Contro all'opinione, o modo di pensare, di quello. –
Esempio: Viv. Disc. Arn. 61: Ciò nondimeno, s'è praticato fin ora; e quantunque contro al mio genio e parere, è convenuto secondare l'istanze degl'interessati, col proporre acconcimi, ec.
Esempio: Capp. Longob. 192: Era anche buono cotesto titolo ad incivilire l'Alemagna, che sotto il padre del grande Ottone ebbe le prime terre murate, costretta essendo, contro suo genio, ad apprendere che cose fossero costumi e vivere cittadino.
Definiz: § XXXI. Di genio, ed anche Di buon genio, pure posto avverbialmente, vale Di buona voglia od animo, Di buon grado, Volentieri. –
Esempio: Segner. Pred. 615: Chi fa di genio una cosa, non si rimane per ogni piccolo incontro di porla in opera.
Esempio: Bellin. Framm. Lett. 388: Il signor Foggini (scultore) accetta, e si mette all'impresa di tanto genio, che dice non aver fatto mai cosa di tanta satisfazione a' suoi giorni; ed i primi che farà, saranno il Galileo ed il Viviani.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 130: Non vi ha cosa al mondo a cui l'uomo.... più di genio si renda, e di buon grado e con gaio cuore sottomettasi, che alla virtù, al sapere, accompagnati dalla cortesia e dalla bontà.
Esempio: Fag. Comm. 4, 245: S'e' la piglia di genio, io l'ho per pazzo davvero.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 29: Veramente parrebbe che dovessero di buon genio e con tutto l'impegno assumere questa, benchè nuova ed insolita, fatica i nostri parochi.
Definiz: § XXXII. Andare a genio ad alcuno, vale Piacere, Aggradire, a quello. –
Esempio: Red. Cons. 2, 17: Pigli brodo di qualsivoglia sorta, che più gli vada a genio.
Esempio: Mann. Ist. Decam. 42: Altro è dire, che a lui andassero a genio le donne; ch'ei venisse reputato un gran conoscitore delle loro bellezze, ec.
Definiz: § XXXIII. Aver genio a checchessia, vale Averci disposizione, attitudine; ovvero Averci propensione, inclinazione, Esserci portato. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 6: Se nacqui contadina, Ho genio a farmi nobile.
Definiz: § XXXIV. Aver genio con chicchessia, vale Avere inclinazione, simpatia, per esso; e figuratam. riferiscesi anche a cosa. –
Esempio: Lett. Pros. fior. IV, 1, 155: Nel fagotto erano,... insieme con alcuni altri libri,... i due che.... mi pigliai io ardire di chiedere per lei, benchè io sappia che per ora ella non abbia troppo genio con essi.
Esempio: Not. Malm. 1, 54: Cangia l'ira in genio. Cioè, dove prima aveva l'animo d'infilarne sette ottavi, adesso comincia ad aver genio con loro, ed a portargli affetto.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 230: Ho tanto genio teco, Che ora ti fo mio consiglier di Stato.
Definiz: § XXXV. Dar nel genio di alcuno, o ad alcuno, vale Piacere a quello, Riuscirgli accetto, gradito, piacevole, e simili, Far cosa che sia di suo gusto. –
Esempio: Bart. D. Vit. Caraff. 1, 89: Non mancarono alcuni a' quali non dava nel genio il tenore del suo governo.
Esempio: Red. Lett. 1, 158: Mi pare una cosa bellissima, e da dar nel genio a V. S. illustriss.; perciò le ne mando qui inclusa una copia.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 102: E senza esaminare, quello che a parte a parte paia dell'uno o dell'altro, voglio dar nel genio alla modestia del sig. Abate, dicendogli che ec.
Esempio: Forteguerr. Cap. 234: E col far de' spropositi ogni giorno, Per dar nel genio del Padre guardiano, Si diverte in quel suo santo soggiorno, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 273: Quindi potrai scrivendo Nel genio dar d'ogni lettore.
Definiz: § XXXVI. Incontrare il genio, ed anche nel genio, d'alcuno, dicesi per Riportare il suo gradimento, la sua approvazione, Riuscirgli accetto, grato, in checchessia. –
Esempio: Segner. Op. 4, 487: Se mai siamo certi d'incontrare nel genio di Maria Vergine, è in questo passo, ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 312: In questo Vostra Signoria ha incontrato il mio genio ed il mio bisogno per le osservazioni che alla giornata vado facendo.
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 61: Cosa forse praticata da qualche medico d'oggidì,... per incontrare il genio degli speziali con quelle lunghe ed ampollose ricette.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 352: Con tutto il suo spendere, non incontra il genio dell'amata.
Definiz: § XXXVII. E lo stesso vale Guadagnare il genio d'alcuno. –
Esempio: Tocc. Lett. 115: Che vi parrebbe,... se eglino (gli operai), in vece di lavorare la vigna, si fossero volti a menarsi in sul capo a due mani i badili e le zappe l'un contro all'altro? Stimate voi che avessero guadagnato il genio del padrone, ad averne tutti quella profumata paga ch'e' n'ebbero?
Definiz: § XXXVIII. I genj s'incontrano; dicesi scherzevolmente e ironicamente, quando due o più persone si trovano aver fatta la medesima cosa o avuto il medesimo pensiero, senza che l'uno sappia dell'altro.