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1) Dizion. 5° Ed. .
DUBITANZA.
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DUBITANZA.
Definiz: Sost. femm. L'esser dubitante; Stato di chi dubita, teme o diffida di checchessia, di chi esita a fare alcuna cosa, e simili; Dubbio. Ma oggi è voce del nobile linguaggio. ‒
Esempio: Rim. Ant. F. Rinald. Aquin. 1, 210: Assai faccio accordanza Di dire, e poi mi scordo. Tutto in fra me mi stordo Per la gran dubitanza.
Esempio: E Rim. Ant. F. Rinald. Aquin. 1, 222: Morrò pur disiando Che lo meo core a me medesmo sperde. Aggiatene pietanza, E senza dubitanza.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 11: E incontanente cominciòe [san Pietro] a cader giuso per la dubitanza.
Esempio: Libr. Sent. 8: Bontà riluce per sè medesima, e dubitanza ha significanza di malvagità.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 153: Il qual sermento il secondo anno si taglia di sotto alla cesta, e la cesta si porta al luogo dove piantarla proponi, e quivi con quella medesima cesta si sotterra presso alle radici dell'arbore: e questo si farà sanza dubitanza d'appigliamento.
Esempio: Stor. Nerbon. volg. 92: Ognuno per dubitanza cominciava a tenere migliore guardie.
Esempio: Bocc. Filoc. 34: Lelio, sentito il loro mormorio, e veduta la loro dubitanza, si voltò ad essi con pietoso aspetto così parlando.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 170: La dubitanza fa molti non aver ardimento.
Esempio: Varch. Boez. 155: E quale è cotesta dubitanza? rispose.... Troppo pare che sia contrario e ripugnante, risposi, che Dio antivegga tutte le cose, e sia non di meno alcuno arbitrio di libertà.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 321: Così come sono queste genti curiose, gelose e avvertite a considerare ogni minima azione del presidente, per dubitanza che non inchini più da una parte che dall'altra, s'è veduto nascere qualche sospetto, ec.
Esempio: Dav. Tac. 2, 282: Quello che alcuni quieta, a me accresce la dubitanza.
Definiz: § I. Trovasi per Materia o Cagione di dubbio, Punto da far altrui muovere alcun dubbio. ‒
Esempio: Dant. Conv. 188: La terza parte è 'l quinto e ultimo verso, nel quale, dirizzando le parole alla Canzone, purga lei d'alcuna dubitanza.
Definiz: § II. Senza dubitanza, posto avverbialmente, vale Certamente, Di sicuro, Senza dubbio. ‒
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 2, 227: Poichè mi vidi in tanta siguranza Di quella ch'è più bella criatura, Che Deo formasse senza dubitanza.
Esempio: E Fr. Guitt. Rim. Ant. P. N.: Ma sanza dubitanza Lo mio signor sentio.
Definiz: § III. Aver dubitanza di checchessia, Averci dubitanza, o, in costrutto con la cong. Che, Aver dubitanza, sono maniere che valgono Dubitare di checchessia, o intorno a checchessia. ‒
Esempio: Giannott. Op. 1, 244: Saria.... bene assicurarsi di quelli luoghi, de' quali si avesse dubitanza alcuna.
Esempio: Adr. M. Lez. II, 4, 126: Io non ho dubitanza che un gentiluomo ben nato, vissuto quattro o cinque anni in una tale scuola, non diventi ec.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 131: L'ho fatto vedere (il pianeta Saturno) qui a molti.... così distintamente, che non vi hanno alcuna dubitanza.
Definiz: § IV. Essere in dubitanza di checchessia, o Stare, in dubitanza di checchessia, vale Esserne o Starne incerti, Dubitarne. ‒
Esempio: Rim. Ant. P. Viol. Alb. 2, 325: Non credo campare, Se lo suo dolce umore non m'aiuta. Alla postuta stonne in dubitanza, Sì che appena men credo campare.
Esempio: Libr. Sent. 8: Non fare quello onde tu sia in dubitanza, sia bene o male.
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 3, 48: Pure, aiutato forte da speranza Del sì e del no istava in dubitanza.
Definiz: § V. Esservi dubitanza di checchessia, e, in costrutto con la cong. Che, Essere dubitanza, vale Esser da dubitarne, Doversi o Potersi dubitare; usato specialmente in proposizione negativa. ‒
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 259: Non ci può essere dubitanza alcuna nè della voce nè del significato.
Esempio: Soder. Agric. 4: Non è dubitanza che manco sia per rendere uno spazioso campo straccuratamente lavorato, che un piccolo atteso con ordine.
Definiz: § VI. Prender dubitanza d'alcuno, vale Averne timore, Impaurirsene. ‒
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 188: E un giorno ritrovandola, quand'ella Mi vide, di me prese dubitanza, E a fuggir si diè crudele e fella.