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1) Dizion. 5° Ed. .
AVVEZZARE.
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AVVEZZARE.
Definiz: Att. Assuefare, Abituare, Indur l'abito, l'assuefazione.
Dal sost. vezzo, per abito, consuetudine. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 467: Anche dee il guardator de' porci avvezzare le troie sì, che facciano ogni cosa al verso della zampogna.
Esempio: Car. Long. 27: Gli avvezzavano [i cani] a portare colla bocca.
Esempio: E Car. Eneid. 9, 907: Un giovine leggiadro che dal padre Fu nel bosco di Marte a l'armi avvezzo.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 392: V'ingegnate con ogni vostro sforzo di avvezzare e assuefare li vostri figliuoli alle cose di Dio.
Esempio: Tass. Lett. 1, 196: Ma io ho già avvezzo Vostra Signoria.... a sì fatte lezioni.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 125: Però hanno a schifo [gli occhi] ogni opera mortale, Lasso! così da prima gli avvezzai.
Esempio: Bart. D. Vit. Zucch. 1, 20: Avendo avvezzata la natura a tenersi per sodisfatta con al più quattro ore di riposo.
Definiz: § II. Avvezzar bene o male, vale Educar bene o male, Dare una buona o cattiva educazione. –
Esempio: Monet. Poes. 46: Al chiacchierar so ben che per natura Voi altre donnicciuole il genio inclina; Male avvezzar le figlie, e con gran cura Tutti i fatti saper della vicina.
Definiz: § III. E Neutr. pass. avvezzarsi Assuefarsi, Abituarsi. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 112: Sì s'avventò a' cibi del monaco, che.... modo trovò di cibarsi in altra parte con lui.
Esempio: Pulc. L. Morg. 13, 62: Io temo il danno e 'l pentirsi da sezzo Della vergogna; io mi vi sono avvezzo.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 197: Volendo punire se medesimo della sua ingordigia, per non avvezzarsi a quel d'altri.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 272: E quanto importi in tutte le cose l'avvezzarvisi da piccolo, niuno è che nol sappia.