Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
BARO, e talvolta anche BARRO.
Apri Voce completa

pag.77


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
BARO, e talvolta anche BARRO.
Definiz: Sost. masc. Truffatore, Giuntatore, e specialmente al giuoco.
Definiz: Forse dal lat. varus, storto, e quindi figuratam. pravo. Secondo altri è dal celtico bar. −
Esempio: Burch. Son. 63: Barattier baro in abito arcivesco.
Esempio: Cant. Carn. Otton. 74: Che più somma, più presto e da' più bari Ci fu vinta e ritolta.
Esempio: Ar. Sat. 1, 188: Aver nota e macchia Di barro e traditor.
Esempio: Varch. Stor. 2, 215: Avendolo per baro e giuntatore, arse i libri delle sue prediche.
Esempio: Ambr. Furt. 3, 6: Poi a' fatti l'ho io trovato peggio che un diavolo, un barro, un giuntatore, uno assassino.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 5: Fintosi un baro, a dargli andò l'assalto, Un po' di ben chiedendo per sant'Alto.
Definiz: § Lingua bara, è detto per Lingua furbesca o furfantina, di cui usano tra loro i bari e altri simili furfanti. −
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 19: Quest'è gergo furbesco, lingua bara.