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1) Dizion. 5° Ed. .
MISCEA
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Dizion. 5 ° Ed.
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MISCEA.
Definiz: Sost. femm. Masserizia di poco pregio, Cosa da poco, Bagattella. E un tempo si disse particolarmente di anticaglie, curiosità, o simili, ma sempre di non grande pregio o valore.
Forse dal tenersi cosiffatte cose mescolatamente e alla rinfusa, se pure non ha origine comune con miscela. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 2, 10: Coro di soldati, e Travaglio mercante di miscee e cose varie. C. S. Che mercanzie son le tue...? T.... Miscee ed anticaglie, Pitture, stampe, modelli, disegni. Nel piccolo studiol son più medaglie ec.
Esempio: E Buonarr. Fier. 4, 2, 7: Chi ne porta un brandello (dalle rovine), e chi un altro; Tal per ischerzo, e talun per miscea Ripor da gallerie, tal ec.
Esempio: Lipp. Malm. 8, 32: A veder cose belle e stravaganti: E prima troverem di gran miscee, Corpi di mummie, ed ossa di giganti; ec.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 293: Non si ricordava (il Granduca) nè meno del nome di quell'antiquario: ora argumenti Vostra Signoria che gratitudine egli abbia de' regali ricevuti dal medesimo.... Stimerei pertanto bene che Vostra Signoria mi favorisse di farsi mandare quelle miscee, che io potrei in Francia barattare con libri.
Esempio: Baldin. Art. Int. 80: Era.... assai liberale nell'imprestare quelle sue miscee (pitture e disegni acquistati all'incanto) ad ogni pittore a cui per far qualche lavoro fossero abbisognate.
Esempio: Not. Malm. 2, 646: Miscee. Intendiamo bazzecole, masseriziuole ed arnesi vecchi di poco prezzo, che abbiano del curioso. Mescuglio di bagattelle e di curiosità varie.
Esempio: Red. Ditir. A. 212: Fogge di stipi o studioli, trasparenti da una o più parti, dove a guardia di cristalli si conservano tutti i generi di minute miscee cui la rarità, la ricchezza o il lavoro rende care, preziose, o stimabili.
Esempio: Falcon. Lett. 181: Quel poco [tempo] che mi avanzava da iersera in qua, che ricevei la tua lettera, al servizio d'oggi mi è appena bastato per incassare gli studioli, e l'altre miscee del Cardinale de' Medici, che debbo inviar costà ec.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 332: Queste tante miscee (gioie e altre cose minute) In che moderna (modo) son qui capitate?
Esempio: Magal. Lett. P. 307: Paiono di que' frutti marini che si veggono per le gallerie tra le miscee naturali.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 384: Miscee, mescugli, cose da niente.
Esempio: Not. Malm. 2, 838: Miscee. Cose diverse e di poco valore mescolate insieme, dal latino miscellanea.
Definiz: § I. Figuratam., per Cosa di nessun conto, Inezia. –
Esempio: Bellin. Framm. Lett. 201: Io penso che pochi composti siano in natura, che non siano contrattili e distrattili; e sopra questi movimenti di contrazione, o distrazione, io ho pur le tante miscee per la fantasia.
Esempio: Menz. Pros. 3, 297: E mi rido di que' poeti che.... azzardano alla mala ventura le loro miscee.
Esempio: E Menz. Sat. 265: Che per alzar tra' cavalier la cresta, Non basta recitar scede e miscee.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: E quasi una miscea fosse aver estro, Dipendo dal maestro di cappella.
Esempio: Giust. Vers. 155: Pensa alle ruberie più strepitose; Se d'arpia battezzata, ovver giudea, Ma' mai t'hanno ghermito ugne famose, Son tutte al paragone una miscea.
Esempio: Giobert. Primat. 433: Opuscoletti, miscee, saggi, frammenti, brani, articoluzzi di enciclopedie e di giornali, e altre simili inezie.
Definiz: § II. Pur figuratam., e familiarmente, usasi per Somma tenuissima sborsata come compenso o mancia, o come prezzo di checchessia.