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1) Dizion. 5° Ed. .
INCACARE.
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INCACARE.
Definiz: Att. Imbrattare di sterco: voce bassa e triviale. –
Esempio: Menz. Sat. 262: Ei, che vien donde il cavïale e donde Si traffica il merluzzo e 'l mosciamà, Or del bell'Arno incacherà le sponde? (qui figuratam.).
Esempio: Not. Malm. 1, 336: Incacare significa imbrattare checchessia d'escrementi, per renderlo abominevole.
Definiz: § I. E costruito con la particella Ne, per Sapere altrui mal grado di checchessia, Avernelo in mal grado. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 41: Amore, io te ne incaco, Se tu non mi sa' far altri favori, Perch'io ti servo, che tenermi fuori.
Esempio: Grazz. Pros. 238: Incacamene adunque (dell'averti mandate le Novelle), fammi dietro le fiche, di' di loro e di me il peggio che sai e puoi; perocchè io ti disgrazierei, se tu me ne sapessi grado nè grazia.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 12: Giuocossi un suo fratel già la sua parte: Suo padre fu del giuoco anch'egli amico; Però natura qui n'incaca l'arte, Avendo ereditato il genio antico.
Esempio: Not. Malm. 1, 336: Incacare, Disprezzare; e qui vuol dire: La natura non sa grado e non ha obbligo all'arte; non essendo stato opera dell'arte che egli giuochi, ma effetto della natura, che l'ha prodotto con questo vizio di giuocare.
Esempio: E Not. Malm. appr.: Incacare.... è traslato al sentimento di disprezzare e saper mal grado.... Questo verbo però è propriamente napoletano: e mi pare d'averlo letto in più luoghi negli autori di quel dialetto. Mi ricordo bensì adesso d'un esempio di Filippo Sgruttendio, ec.
Definiz: § II. E per Disgradare. –
Esempio: Vasar. Lett. M. 508: Per la qual cosa.... la nostra savia e cesarea repubblica ha consultato e ordinato.... un bellissimo trionfo..., che ne incacheremo Roma a Pomponio, o per dir meglio a Pompeo.
Esempio: Magal. Lett. 133: In materia di lodare con sobrietà, voi sete un signore, che ne incacate Buonarroti.
Esempio: Carl. Svin. 7: E in un tratto con gamba agile e snella Spiccò in giro sì fatta capriola, Ch'io ne incaco Patacca e Pulcinella.