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1) Dizion. 5° Ed. .
ARBITRO.
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ARBITRO.
Definiz: Sost. masc. Giudice eletto dalle parti litiganti.
Dal lat. arbiter, arbitri. –
Esempio: Vill. M. 4, 129: I quali furono terminati per messere Alderighi da Siena, arbitro in tra i detti comuni.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 353: A Venezia fu la prima disputazione, se Ercole avesse con autorità d'arbitro a finire la controversia.
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 222: In ogni luogo l'arbitro è tenuto fedele, e arbitro non è altro che l'uom di mezzo.
Esempio: Tass. Lett. 2, 295: Se Monsignor reverendissimo vorrà come arbitro compor le nostre discordie, e come liberatore aprir queste porte.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 332: Con offerirsi a qualsisia sommissione o soddisfazione, che gli venga imposta dagli arbitri.
Definiz: § I. Per Colui che a suo talento giudica e dispone di checchessia. Padrone, Signore. –
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 237: Si conosce per Bonifazio padre di Matelda,.... e poi per Matelda sua figliuola, che furono quasi arbitri d'Italia.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 92: Il quale [Boccaccio] essendo nelle novelle l'arbitro della lingua ec.
Esempio: E Salv. Avvert. 1, 152: Così pur dianzi si fece il Bembo quasi arbitro del parlar nostro.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 403: Sciocchezza grande è il voler noi terreni essere arbitri delle grandezze e regolatori delle loro locali disposizioni [de' corpi celesti].
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 4: Penso di presentare un ricordo a monsignor Marcellino, che oggi è arbitro della volontà del Cardinale.
Esempio: Metast. Dramm. 3, 232: Sai che dei giorni tuoi Oggi l'arbitro io sono.
Esempio: Alf. Trag. 1, 48: Il giuro.... Su l'onor mio, di cui nè il re nè il cielo, Arbitri d'ogni cosa, arbitri sono.
Definiz: § II. E figuratam., detto anche delle cose. –
Esempio: Tass. Lett. 4, 119: Questo nome [di gentiluomo] ora è tanto ammollito da l'uso, che non significa quel medesimo che significava; perchè, come Vostra Paternità può sapere, l'uso è quasi arbitro del parlare.
Definiz: § III. Arbitri si dissero in Firenze anche Coloro, che venivano eletti per riformare Leggi o Statuti, più comunemente detti Riformatori. –
Esempio: Vill. G. 200: Fecero arbitri, e corressono tutti statuti e ordinamenti, e ordinarono che ogni anno si facessero i detti arbitri.
Esempio: Stef. March. Istor. 4, 34: I Signori di Firenze, cioè i Priori, mandarono a Lucca per soccorso; onde essendo in Firenze un grande sforzo, furono fatti arbitri.
Esempio: E Stef. March. Istor. 4, 35: Diè un colpo d'una spada al banditore, e disse: Porta questa a Lucca, e offeralo a s. Zita, e di' alli tuoi, ch'e' sono arbitri e non signori.