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DEMERITO, e poeticam$. DEMERTO.
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DEMERITO, e poeticam. DEMERTO.
Definiz: Sost. masc. Azione che merita biasimo o gastigo.
Dal basso lat. demeritum. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 193: Se io prima non mostro la gravezza de' miei peccati, e non confesso gli errori, e non accuso i demeriti.
Esempio: Bocc. Filoc. 395: Senza guardare a' nostri demerti, con pietoso aspetto, alla nostra necessità ti rivolgi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 27: Che mi conduca a tale Il mio giusto furore e il tuo demerto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 24, 34: Il vedere il demerito lo alletta A far che sia il fellon di vita escluso.
Esempio: Car. Eneid. 1, 889: A Dio mirate almeno, Che dal ciel vede, e riconosce i meriti E i demeriti altrui.
Esempio: Fag. Rim. 5, 34: Ma insieme il ricco e il povero però (S'un l'avarizia, un l'impazienza acchiappa) Il merito in demerito cangiò.
Definiz: § E per Pena, Gastigo, e simili, meritati. –
Esempio: But. Comm. Dant.: Dando ad ogni cosa suo merito e demerito, secondochè richiede la giustizia.