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OROBO.
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OROBO.
Definiz: Sost. masc. Nome d'una pianta leguminosa, detta volgarmente anche Lero e Moco; e presso i moderni Botanici è pure Nome d'una pianta poco dissimile, buona per foraggio, di cui si hanno molte specie.
Dal lat. orobus, e questo dal grec. ὄροβος. –
Esempio: Pallad. Agric. 249: Si semina (in ottobre) il lupino e l'orobo spesso, e 'l sisamo, e 'l fagiuolo.
Esempio: Ricett. fior. G. 52: L'orobo, o vero ervo, è quello che in Toscana si chiama moco salvatico, o veggiolo, o lero, il quale si usa seminare per i colombi, e la sua erba si usa per ingrassare i buoi.
Esempio: E Ricett. fior. G. 89: Da i titimali si trae (un sugo), cogliendo l'erba nel tempo della vendemmia...; o vero mescolandolo con la farina de gli orobi; o vero ec.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 456: L'ervo si chiama volgarmente nelle speziarie orobo.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 125: Ne' passati anni calamitosi in quello di Scandiano.... i poveri contadini hanno mangiata quantità d'orobo, detto ervum da' Latini, supponendolo della natura della cicerchia.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 19: Vi sarebbero da provare anche diverse specie d'orobo, di latiro, d'ocro, di veccia ec. (qui la parola è usata nel senso scientifico moderno).
Esempio: Manett. Mem. Frum. 48: Tali sono fra gli altri i semi del loglio, quelli della veccia salvatica e nera, dell'ervo, dell'orobo ec.