Lessicografia della Crusca in rete

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CRINE.
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CRINE.
Definiz: Sost. masc. Ciascuno di quei peli lunghi, grassetti e ruvidi, che pendono al cavallo dal filo del collo, e anche dalla coda: ma per estensione dicesi pure di quelli consimili di alcuni altri animali. Oggi comunemente Crino.
Dal lat. crinis, Capello, Chioma. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 85: Buoi sono di molte maniere. Una che nasce ne le parti d'Asia, ed ha chioma e crini come cavallo.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 405: I crini [del cavallo] sien piani e pochi, e 'l petto grosso e ritondo;... la groppa grossa e ampia; la coda lunga, con pochi crini e piani.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 138: Toccandole i capelli, disse: questi sieno belli crini di cavalla.
Esempio: Domen. Plin. 232: Lucio Silla.... fu il primo nella sua pretura, che fece spettacolo di cento lioni co' crini.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 75: Scherzan sul collo i crini, e su le spalle Si scote [il destriero] la cervice alta e superba.
Esempio: Magal. Relaz. 34: Il mantello [dell'unicorno] è scuro, la coda e i crini neri, e per lo più corti e radi.
Esempio: Alf. Trag. 2, 251: Foco spiran le nari, all'aura i crini Svolazzan irti.
Definiz: § I. Crine, usato nel singolare, vale Tutti insieme i lunghi peli del collo del cavallo, o altro animale; Criniera. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 67: Già già la tocca (la giumenta), ed ecco l'ha nel crine, Indi nel freno, e la ritiene al fine.
Definiz: § II. Figuratam. e poeticam., pel Collo e la testa del cavallo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 32: De' quai [sopravvesti] l'osbergo il cavallier si cuopra, E la groppa al cavallo e 'l petto e 'l crine.
Definiz: § III. Trovasi per Pelo lungo divelto dal cavallo, e acconciato a qualche uso, che oggi diciamo Crino. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 10, 92: Quando la lira mia sarà tentata Dall'impeciato crin, che sta su l'arco ec.
Definiz: § IV. Per Capello dell'uomo; e più spesso, usato nel singolare, sta per Tutti insieme i capelli, Chioma: ma è più che altro d'uso poetico. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Questi (gli avari) risurgeranno del sepulcro Col pugno chiuso, e questi (i prodighi) co' crin mozzi.
Esempio: E Dant. Inf. 9: Serpentelli e ceraste avean [le Furie] per crine.
Esempio: Petr. Rim. 2, 189: Allor di quella bionda testa svelse Morte con la sua mano un aureo crine.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 79: Ad Orril non trarrà l'alma del petto, Fin ch'un crine fatal nel capo tegna.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 23: Gli è ver che questo crin raccorcio e sparto Ch'io porto, come gli altri uomini fanno, Ed il suo lungo e in treccia al capo avvolta, Ci solea far già differenzia molta.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 81: Giunge grazia la polve al crine incolto, E sdegnoso rigor dolce è in quel volto.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 25: Gli trasfigurò (due giovani) sì,... col tenergli all'ombra, ungerli con olio per rimbiondire il crine e intenerire la pelle,... che ec.
Esempio: Pindem. Poes. 75: In aurea rete Frettolosa raccoglie i crini sparsi.
Definiz: § V. E in locuz. figurata. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 34: Quand'io veggio dal ciel scender l'aurora Con la fronte di rose e co' crin d'oro, Amor m'assale.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 129: Il sole a pena avea il dorato crine Tolto di grembio alla nutrice antica, ec.
Definiz: § VI. Pur figuratam. e poeticam., pel Capo stesso dell'uomo. –
Esempio: Tass. Gerus. 7, 17: La fanciulla regal di rozze spoglie S'ammanta, e cinge al crin ruvido velo.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 45: Quando il vostro Piero al fiume santo M'asperse il crine, e lavò l'alma impura.
Esempio: Metast. Dramm. 3, 86: Con generosa brama, Fra i rischi e le ruine, Di nuovi allori il crine, Io volo a circondar.
Esempio: E Metast. Dramm. 10, 336: Ahi, qual rigido gelo.... Dalle piante mi scorre infino al crine!
Esempio: Parin. Poes. 12: Il Guatimalese e il Caribeo, Ch'ha di barbare penne avvolto il crine.
Definiz: § VII. Crine, per similit., è usato, ma solamente in nobile scrittura, a significare Quell'irradiazione che apparisce intorno alle comete o ad altri corpi celesti; e altresì dicesi a Tutti insieme i raggi luminosi che emanano da stelle o astri: ma in quest'ultimo senso è modo più che altro poetico. –
Esempio: Dant. Inf. 24: In quella parte del giovinetto anno, Che il Sole i crin sotto l'Aquario tempra, E già le notti al mezzo dì sen vanno, ec.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 247: E stella traente crini con fiamma, per lunga via risplendè (Giulio Cesare trasformato in Cometa).
Esempio: Car. Eneid. 5, 748: Tal sovente dal ciel divelta cade Notturna stella, e trascorrendo lascia Dopo sè lungo e luminoso il crine.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 392: Resto grandemente ammirato, come tanti astronomi.... si sien così altamente ingannati nel determinar le grandezze di tutte le stelle,... nè abbiano posto cura alla irradiazione avventizia, che ingannevolmente le mostra cento e più volte maggiori che quando si veggono senza crini; e non si può scusare questa loro inavvertenza, perchè era in lor potestà il vederle a lor piacimento senza i crini.
Esempio: E Galil. Op. astronom. 3, 165: Venere.... la quale è cornicolata, pur ci apparisce circolarmente irradiata, come se i suoi crini avessero radice sopra una luce rotonda.
Definiz: § VIII. Pure per similit. e poeticam., parlandosi di alberi, con un aggiunto, come Fronzuto o simile, denota Tutti insieme i rami di essi, vestiti di foglie. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 18, 90: Nè l'edra tanto s'avviticchia e intrica Dell'olmo vecchio pe 'l fronzuto crine, Come stanno abbracciate ec.
Definiz: § IX. Figuratam., detto di collina o monte, significa la Linea in che esso termina superiormente, Sommità, Vetta. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 53: Move dal colle mansueta e dolce La schiena del bel monte; e sovra e' crini D'oro e di gemme un gran palazo folce.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 196: Si veddero marciare bel bello per il crine d'una collina alla volta di Tlascàla.
Esempio: E Corsin. Stor. Mess. trad. 664: Luogo forte per natura, situato sul crine di una montagna di difficil accesso.
Esempio: Magal. Lett. At. 619: Questa [abitazione].... è posta sul crine d'una piccola collina, ma non tanto sul crine crine, che dalla parte di tramontana ella non rimanga incassata in un rialzamento, che fa appunto quivi il terreno.
Esempio: Bottar. Lez. Trem. 18: La quale altezza formasse il crine continovato de' monti.
Definiz: § X. Essere altrui a' crini, vale figuratam. e poeticam. Essergli o Stargli appresso, Non abbandonarlo mai, a fine di afferrarlo a suo tempo. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Venir se ne dee giù tra' miei meschini, Perchè diede il consiglio frodolente, Dal quale in qua stato gli sono a' crini.