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ACCORDATURA.
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ACCORDATURA.
Definiz: Sost. femm. L'accordare, detto degli Strumenti musicali; e Modo o Tuono in che sono accordati; Accordamento. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 106: Incordandosi un cimbalo di corde di oro, ed un altro di ottone, se saranno della medesima lunghezza, grossezza e tensione, per esser l'oro quasi il doppio più grave, riuscirà l'accordatura circa una quinta più grave.
Esempio: Don. Annot. Music. 354: Si potrebbe applicare a questi instrumenti una terza maniera d'accordatura.
Esempio: Adim. A. Pind. 33: Vi era bene qualche differenza fra cetra dorica, cetra lidia e lira frigia; e ciò nasceva non dalla varietà del corpo strumentale, ma da' ritrovatori di esso, dalla nazione che l'usava, e più dall'ordine dell'accordatura.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 190: La corda ne fu tirata talmente, che il suono salì sopra la prima accordatura.
Esempio: Salvin. Annot. Buomm. 61: L'accento in latino si dice tonus e tenor, quasi tensione, tiratura, accordatura.
Definiz: § I. Andare in accordature, Finire in accordature; proverb. dell'uso familiare, che significa Trattare a lungo di alcuna cosa, senza venire a capo di nulla.
Definiz: § II. E pure in proverb. diciamo nello stesso signif. e in modo basso: È come la veglia del Padella, che finì o se ne andò, in accordature. –
Esempio: Fag. Comm. 2, 171: La diventerebbe la vegghia del Padella. F. Che vuoi dire con questa veglia? C. Che la fornisce in accordature.