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1) Dizion. 5° Ed. .
DISCONCIARE.
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DISCONCIARE.
Definiz: Att. Rendere disconcio, deforme, o assai brutto, Guastare; comunemente Sconciare. ‒
Esempio: Fiorett. S. Franc. 147: Vedete come lo ha disconcio (questo fregio) e spiccatone tutte le campanelle dello ariento.
Definiz: § I. Figuratam., per Corrompere, Contaminare, e simili. ‒
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 355: Questa è una potenzia de' malvagj costumi, che le malvagità de' pochi disconcino la innocenzia della moltitudine.
Esempio: Girald. Oraz. I, 1, 293: Essendo necessarj per lo pubblico bene i gastighi, acciò la malvagità di pochi non disconci la innocenza di molti.
Definiz: § II. E per Scomodare, Recar disagio. ‒
Esempio: Aret. Capit. 11: Pur il mostrarmi un caritevol segno, Nè più nè meno la disconcerebbe, Che quel che presta a usura in sul pegno.
Definiz: § III. E per Trattare in mal modo, sconvenevolmente, e simili; anche figuratam. ‒
Esempio: Rim. Ant. F. Bacc. Pis. 1, 401: Ora dico, chi 'l segue (Amore), com'ei concia; Che disconciando loro ec.
Esempio: Libr. Amor. 22: Quelle che dalla posta d'occidente stanno, sono quelle femmine comuni, che non disconciano altrui.
Definiz: § IV. E riferito ad alcun membro del corpo umano, vale Guastare per qualche grave accidente, come rottura, slogatura, lussazione, distrazione, e simili. ‒
Esempio: Senec. Pist.: Se alcuno si rompe la gamba, o a sè disluoga alcuno membro, e disconcia, egli non monta, nè sale in carro, nè in nave, anzi fa il medico venire a sè.
Definiz: § V. Neutr. pass. disconciarsi Scomodarsi, Disagiarsi, e simili. ‒
Esempio: Cas. Lett. Sor. 235: Non si disconci già messer Carlo per questo, se ha da fare cosa di maggiore momento.