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1) Dizion. 5° Ed. .
MINCHIONATURA
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MINCHIONATURA.
Definiz: Sost. femm. L'atto e L'effetto del minchionare; Canzonatura. –
Esempio: Monigl. Cical. III, 1, 217: Non temo grattaticci, e alle minchionature ho già fatto il callo.
Esempio: E Monigl. Poes. Dramm. 3, 433: Questa minchionatura Viene a me; pazienza! Ah voi ridete?
Esempio: Magal Lett. 51: Vero è che le mie (lettere) lo sono (minchionerie) tutte, e le vostre no, mentre, a ben considerarle, sono più tosto minchionature.
Esempio: E Magal. Lett. fam. 1, 73: In queste case io ci veggo più delle minchionature per me, che della lode.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 102: Talchè il ripreso s'allegri, e 'l minchionato sappia grado della minchionatura.
Esempio: Fag. Rim. 4, 24: E voi ve la rideste: allora quella Io la credetti una minchionatura.
Esempio: Nell. Iac. Amant. 2, 2: Vespina, non è questo tempo da minchionature.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 53: La superbia vi pesca (nel lago delle passioni) inchini e adulazioni, che non sono altro che vento, e minchionatura, e irrisione.
Definiz: § E per Il mettere in ridicolo cose serie, Parodia. –
Esempio: Salvin. Disc. 2, 393: Laonde Cratino e Aristofane cambiarono maniera, quegli componendo Gli Ulissi, commedia nella quale era messa in ridicolo l'Ulissea d'Omero, questi facendo l'Eolosicone, ch'era una minchionatura solenne d'un drama tragico, intitolato l'Eolo.