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1) Dizion. 5° Ed. .
ORTOGRAFIA.
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ORTOGRAFIA.
Definiz: Sost. femm. L'arte, La regola, dello scrivere correttamente le parole di una data lingua; ed anche La corretta scrittura. E il suo contrario è Cacografia.
Dal lat. orthographia, e questo dal grec. ὀρθογραφία. –
Esempio: Varch. Ercol. 197: Ma io.... l'userò (il vocabolo etimologia) come si fa ortografia, cioè retta scrittura, e altre voci greche, nella sua forma primiera, senza mutargli nome.
Esempio: Salv. Avvert. Proem. 2: E non di questo solamente, ma di quella parte oltr'a ciò, che con istrana voce si chiama ortografìa.
Esempio: E Salv. Avvert. 1, 278: In questa parte della nettezza della scrittura, che ortografia è chiamata, da alcuni altri del medesimo secolo fu vinto di purità.
Esempio: Tass. Lett. 1, 98: Se Vostra Signoria legge con tanto gusto i miei versi con quanto io vagheggio il suo carattere e la diligenza de l'ortografia, o me beato!
Esempio: E Tass. Lett. 1, 115: Mi consola l'aver letto che Plotino, del quale nissun mai più dotto o eloquente uscì da le scuole platoniche, scriveva scorrettissimamente, e non sapea alcuna regola d'ortografia.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 256: Il padre Bartoli stampa un suo libro sopra l'ortografia toscana, che leverà molti scrupoli d'alcuni tisicuzzi pedantelli, che fanno gran negozio sopra questa odiosissima materia.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 191: Il diritto regolamento della scrittura, che da' Greci, in una sola voce, ortografia si noma, dona a quelle [distinzioni].... splendore, abbellimento.
Esempio: Buonav. Tratt. Ort. tosc. 306: L'ortografia è un'arte e una pratica di scrivere correttamente e secondo le buone regole prescritte dall'uso praticato da' buoni ed approvati scrittori.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 217: Da che mai è proceduta la oblivione eterna degli scritti di Eraclito, da Tertulliano tenebrosi appellati, da Marco Tullio inintelligibili detti, se non dalla mancanza, che è in essi, d'ortografia?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 486: Consegnando la minuta da copiare alla consorte, le raccomandò caldamente l'ortografia.
Esempio: Guast. Rapp. El. 274: Nella prefazione calcò assai sul bisogno di fissare l'ortografia delle parole.
Definiz: § I. Prendesi anche semplicemente per Maniera di scrivere; Grafia. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 7: Quanto poi all'ortografia di quella copia, ell'è sì fatta, quale accennammo al lettore, davanti al libro delle dette novelle; cioè dura, manchevole, soverchia, confusa, varia, inconstante, e finalmente senza molta ragione.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 55: Invece di Amar tronco, come richiedeva la legge del verso, ben tre volte scrisse Amare, distesamente all'usanza d'alcuni vecchi testi a penna, e di alcune prime stampe, seguitarici dell'ortografìa de' manoscritti.
Esempio: E Salvin. Annot. Murat. 3, 319: Son le prime stampe rarissime, e per ordinario molto scorrette, non solo di ortografia, ma di lingua.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 94: Troveranno.... emptus, allucinor,... e ben cento e mill'altre ortografie moderne; ma se vorranno prendersi l'incomodo di vedere i testi e i marmi antichi, vedranno emtus senza la p..., alucinor con una sola l, ec.
Esempio: Lam. Dial. 86: O si consideri l'ortografia piena di spropositi,... o si riguardi l'elocuzione barbara e rustica,... o si abbiano gli occhi alle cose, ec.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 224: Colle quali (dizioni avverbiali) vanno di conserva, e sotto la stessa regola, secondo l'ortografia di alcuni moderni non dispiacente, alcune dizioni, che hanno forza di addiettivi, siccome Dappoco, Dabbene, e sì fatte.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etr. 1, 117: Nella scavazione dell'82 si è trovata questa epigrafe, pure in peperino, che spetta allo stesso soggetto, a cui quella del numero precedente, ancorchè scritta con ortografia alquanto diversa.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 256: Volevano ch'ella (la lingua greca) fosse il fondamento e quasi la comune origine de' dialetti antichi; i quali essendo già usciti d'uso al tempo loro, erano da essi troppo sovente accomodati alla pronunzia e alla ortografia di quella età.
Esempio: Guast. Rapp. El. 322: Per lingua morta non si volle intendere soltanto voci corrotte nella pronunzia o nella ortografia.
Definiz: § II. Chiamano Ortografia gli Architetti Il disegno geometrico della parte esterna di un edifizio; e più generalmente La proiezione verticale di un solido qualunque; AIzato. –
Esempio: Galian. B. Vitr. XVII: Disegni chiamansi i caratteri, de' quali si serve l'architetto per dimostrare la concepita idea: ne ha perciò bisogno non meno che di tre, della pianta, o sia icnografia, dell'alzato, o sia prospetto tanto della fronte esteriore, detto ortografia, quanto dell'interno detto spaccato, e finalmente della prospettiva di tutto l'edificio detto scenografia.
Esempio: Lam. Ant. tosc. Pref. 1, XV: Questa facciata della chiesa di S. Reparata ha una tale architettura, che conviene ai tempi intorno al secolo X; perchè la facciata della chiesa dei SS. Jacopo ed Egidio,.., che è del secolo seguente, ha de' tratti d'architettura molto consimile, come si conosce dalla sua ortografia riportata da me incisa in rame.
Esempio: Zanott. E. Prospett. 6: Sogliono i matematici dividere la prospettiva in due parti; l'una, che riguarda unicamente la icnografia, e l'altra l'ortografia. Que' metodi, che insegnano di trasferire sulla parete le piante, cioè i punti, e le linee segnate sul piano geometrico, diconsi appartenere alla icnografia; e i metodi, che servono a descrivere i punti e le linee superiori al piano geometrico, alla ortografia, che da alcuni chiamasi ancora scenografia.
Esempio: Giord. Op. 1, 8: Le tavole seguenti vi mostreranno le ortografie delle Terme in ciascuna delle parti principali che abbiamo sopra descritte.