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APPROPRIARE, e talvolta anche APPROPIARE
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APPROPRIARE, e talvolta anche APPROPIARE.
Definiz: Att. Far proprio, Recare in proprietà, Attribuire.
Dal basso lat. appropriare. –
Esempio: Dant. Parad. 6: Perchè tu veggi con quanta ragione Si muove contra il sacrosanto segno, E chi il s'appropria, e chi a lui s'appone.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: L'uno al pubblico segno i gigli gialli Oppone, e l'altro appropria quello a parte.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 273: O sciocchi, e sciocche queste cotali, che vogliono appropiarsi la cosa comune! or puoi tu farti proprio il sole?
Esempio: Vill. G. 115: Ebbono il castello di Simifonti, e fecionlo disfare, e il poggio appropiare al Comune.
Esempio: E Vill. G. 405: Che rendessero i loro beni a' Ghibellini e Guelfi di Lucca che se gli aveano appropiati.
Esempio: Liv. Dec. 2, 26: Io il dono [il giovane] e approprio alla repubblica.
Esempio: Cecch. Dot. 4, 7: Chi è questo che scrive?.... sarà un frate; Ch'ogni cosa s'approprian, come loro.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Salv. Avvert. 2, 96: I nomi adunque, che addiettivi in qual si voglia modo chiamar si possono, tutti convengono in questo, che articolo mai non s'appropriano.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 92: Mario uscito di sè per ira e gelosia che un altro s'appropiasse la gloria de' suoi fatti, ordinò d'abbattere per forza quelle immagini.
Esempio: Tass. Lett. 1, 291: Non posso persuadermi che Vostra Signoria illustrissima si debba appropriare offesa comune.
Esempio: Giulianell. Mem. Intagl. 73: Lo spirito ripieno delle belle cose vedute, cercava appropriarsele, e render bella la sua maniera.
Esempio: Targ. Alimurg. 184: L'albero potato a buon'ora.... non si approprierà tanto del sugo crudo ed indigesto, che vi possa salire nell'inverno.
Definiz: § II. Per Adattare, Applicare, Assegnare; così al proprio come al figurato. –
Esempio: Bocc. Filoc. 6, 105: Ben che questo a me non possa appropriare, perciocchè (sì come già dissi) da voi la vita tengo.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 255: Non è lecito ad uomo vivente deputarle [le parole sagramentali], o appropriarle a cotale uso di portarle scritte addosso.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 108: Non debbe il valente artefice schifare di saper tutte quelle cose ch'egli possa appropriare al suo esercizio.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 99: L'accomodare in tal guisa ed appropriare i detti de' poeti a' precetti della vita, tira la poesia fuor dalle favole e maschere.
Definiz: § III. Per Paragonare, Assomigliare. –
Esempio: Fior. Virt. 58: Puossi appropriare l'avarizia alla botta, che vive di terra, e per paura che la terra non le venga meno, mai non si toglie fame.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 31: L'oro, che è giallo, è appropiato al sole.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 116: Non abbiate a male che io vi dirò il vero; voi siete appropiati agli asini.
Definiz: § IV. Per Imitare perfettamente, Rappresentare propriamente. –
Esempio: Plut. Vit. 135: Il quale isguardo signorile e reale discendea per modo, che forte cosa parea a quelli che 'l voleano dipignere, o intagliare la sua statua, d'appropiarlo bene.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 35: La sordida lusinga.... è una maschera d'amicizia che la contraffà sì bene e l'affigura e l'appropia, che chi non ne prende ben guardia, di leggieri l'una scambia dall'altra.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 2, 29: Lo parole sono sigillo ed impronta delle cose medesime cui esse affigurano talora ed appropiano con tal giustezza ed enfasi e vivezza, che ec.
Definiz: § V. Appropiare una cosa, vale Affermarla per sicura, senza alcuna dubitazione; modo del discorso familiare. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 470: Una fontana vi è di questa forma, Che ha l'acqua chiara, il sapor dolce e buono, Se pecora ne bee, cambia e trasforma Lo vello suo: Pitagora l'appropia.