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AB ETERNO, posto avverbialm$., e ABETERNO,
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AB ETERNO, posto avverbialm., e ABETERNO,
Definiz: avverb. Dall'eternità, Nell'eternità, Eternalmente.
Modo tolto dal latino ab aeterno. −
Esempio: Fr. Giord. Pred. 263: Se l'avesse fatto di necessità, siccome egli è eternale, così il mondo sarebbe essuto insino d'abeterno, com'Egli.
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 1, 120: Diede a molti grandemente che dubitare, non già chi colui fusse, il quale l'avesse [l'universo] o prodotto ab eterno, come vogliono i filosofi gentili, o generato, anzi creato con tempo, come tengono i teologi cristiani;.... ma bene ec.
Esempio: Giacomin. Oraz. I, 1, 108: Acciocchè della superna Provvidenza ne fusse glorificato chi nel suo altissimo consiglio ab eterno aveva predestinato ed eletto.
Esempio: Tass. Pros. div. 4, 405: Dubitava poi oltra modo, se tu avessi creato il mondo, o se pur ab eterno egli da te dipendesse.
Esempio: Magal. Lett. At. 489: Voi pretendete di sostenere il mondo ab eterno, e mi fate il bravo addosso con quel luogo dell'Ecclesiaste.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 566: O nella mente eterna, Ab eterno concetta, Vergine benedetta!