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1) Dizion. 5° Ed. .
FRADICIARE e FRACIDARE.
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Dizion. 5 ° Ed.
FRADICIARE e FRACIDARE.
Definiz: Att. Infradiciare, Putrefare; ma è voce di raro uso.
Definiz: § Figuratam. vale Annoiare, Infastidire, grandemente, più che altro con discorsi, consigli, atti, che ci riescano molto importuni; ma non si usa che nei tempi composti, nella maniera, oggi poco comune, Aver fradicio, o fracido, alcuno. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 416: Orsù, su, non più parole, chè mi hai fradicio; vatti con Dio, e levamiti dinanzi.
Esempio: E Firenz. Comm. 1, 439: Che sarà? delle nostre cervellinaggini? che ci avete oggimai fradicio.
Esempio: Gell. Sport. 1, 2: O vattene in casa, e serra l'uscio, chè tu m'hai oggi mai fracido.
Esempio: E Gell. Err. 2, 5: Importami, non odi tu, che io vo' che tu vi vadia in persona, che mi hai oramai fradicio.
Esempio: Cellin. Vit. 472: La duchessa con gran collera mi disse, che io l'avevo fradicia.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 85: Oh chetati, cicala, che ci hai fracido.
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 2: Eh apri, che m'hai fracido.