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1) Dizion. 5° Ed. .
BRICCONE
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BRICCONE.
Definiz: Sost. masc. Persona di malvagi e disonesti costumi, che ha del tristo e del malizioso.
Secondo alcuni dal german. breco, violatore; secondo altri dall'ant. franc. e provenz. bric, brico, bricon bric, brico, bricon. –
Esempio: Vill. G. 232: Non vi diss'io che Piero d'Araona era uno folle briccone?
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 95: Margutte gli faceva un viso arcigno, Dicendo: tu fai scorgerti un briccone.
Esempio: Varch. Stor. 1, 421: Dandogli del briccone pel capo, orò contro di lui acerbissimamente.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 4: Le granate e le scope A te briccone, a te poltrone io serbo.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 233: Buon giorno, mio padrone; A parlarvi in latino, voi siate un bel briccone.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 7: Era un briccon scappato di convento.
Definiz: § I. Briccone, dicesi altrui talvolta anche per ischerzo o per vezzo.
Definiz: § II. E usato a modo di Adiettivo, Tristo, Malvagio e simili. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 445: Imperversa quanto sai Contro me, sorte briccona; Del tuo sdegno mi fo beffe.
Esempio: Magal. Mend. abol. trad. 108: Tanto è lor dolce questa vita briccona, e tanto preferibile a ogni altro un mestiere che dà da mangiare senza durar fatica.
Esempio: Forteguerr. Cap. 166: Oh mondaccio briccone! Oh sciocco chi non t'odia e ti calpesta!