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Dizion. 5° Ed. .
DECUBITO.
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DECUBITO. Definiz: | Sost. masc. Term. della Medicina. Il giacere in letto a cagione di malattia, e più che altro per tempo non breve. |
Dal lat. decubitus. – Esempio: | Red. Cons. 2, 54: In alcuni si son vedute delle cancrene, giudicate comunemente tali per cagione del decubito. | Esempio: | Cocch. Bagn. Pis. 42: Moleste e pertinaci infermità che non obbligano al continuo decubito. | Esempio: | Targ. Relaz. Febbr. 84: È comparsa una gran prostrazione di forze,... colla necessità del decubito supino. | Esempio: | Lampr. Filos. ant. Etr. 48: Per sanare quei mali inveterati, che non obbligano ad un rigoroso decubito, ma che sono noiosi, pertinaci e tormentosi quanto altri mai. |
Definiz: | § E riferito ad umori corrotti, a materia morbosa e simili, vale Il raccogliersi di essi in alcuna parte del corpo; Deposito. – |
Esempio: | Targ. Relaz. Febbr. 91: Ad alcuni pochi [malati], massime di campagna, verso il decimoquarto si è fatto un decubito della materia morbosa ad una sola o ad ambedue le parotidi. | Esempio: | E Targ. Vaiuol. 84: E neppure aviamo avuto bisogno di porre in uso i diversivi e revulsivi, per impedire il decubito della materia variolosa alle parti interne. |
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