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1) Dizion. 5° Ed. .
EMUNGERE e EMUGNERE.
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Dizion. 5 ° Ed.
EMUNGERE e EMUGNERE.
Definiz: Att. Propriamente Smungere, Spremere, Togliere spremendo: ma è voce appartenente al linguaggio poetico, e usata figuratam. per Tirar fuori a forza, od anche con sottile industria, con fatica, e simili.
Dal lat. emungere. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 1, 11: Chi disse mercante, avanzo disse: Nè si puote avanzar senza 'l vantaggio, Ch'è una quintessenza delle cose, Che qua e la s'emugne, trafficate.
Esempio: E Buonarr. Fier. 4, 2, 7: O voi, signori, o principi, felici, S'a chi v'invita d'un passo, o d'un porto, D'una misura, d'un numer, d'un peso,... a nuova emugner dramma ed oncia, Voi l'oncia, voi la dramma, anzi la libbra Sbarbaste di sue viscere ec.
Esempio: E Buonarr. Sat. 3, 236: Nota di grazia, Mario, questo punto, Che logico, filosofo e geometra, Il sugo di tali arti hai tutto emunto.
Definiz: § I. E riferito a forza, vigore, e simili, per Trar fuori da alcuno, Togliergli violentemente e del tutto: detto anche di animali. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 87: In somma tutti, un dopo l'altro, uccise O ferì sì, ch'ogni vigor n'emunse.
Esempio: Guar. Past. fid. 4, 2: Come irato leon, che 'l fiero corno De l'indomito tauro Ora incontri, ora fugga, Una sola fïata Che nel tergo l'afferri Con le robuste branche, Il ferma sì, ch'ogni poter n'emunge; Tale ec.
Definiz: § II. E nello stesso senso, riferito a ira, orgoglio, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 27: Costui sarà che per giusta cagione Ai superbi Roman l'orgoglio emunga.
Esempio: Mont. Poes. 1, 261: E chi riarso da superba febre, Del capo altrui si fea sgabello al soglio, Sul patibolo chiuda le palpebre, E gli emunga il carnefice l'orgoglio.
Esempio: E Mont. App. 20: Ti privi (parla all'Inghilterra) irato il sol di sua feconda Luce,... O tremuoto ti pigli, che congiunga Al continente le disgiunte rive, Sì che Francia l'orgoglio alfin t'emunga.
Definiz: § III. In forma di Neutr. pass. emungersi, detto di affetto violento o passione, vale Uscire fuor dell'animo di alcuno per viva istanza, o simile, ch'altri faccia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 33: Se mai per prieghi ira di cor si emunse, S'umiltà di parlar fece mai frutto, Quivi far lo dovea.