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IENA.
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IENA.
Definiz: Sost. femm. Animale quadrupede, proprio dell'Affrica e dell'Asia, appartenente alla classe dei mammiferi carnivori. Ha la grossezza presso a poco d'un lupo; testa grossa, orecchie dritte, muso sottile, le gambe anteriori storte e più lunghe delle posteriori, pelo lungo e ruvido che sul dosso forma come una criniera setolosa; e si nutrisce più volentieri di cadaveri. Ve ne sono varie specie, ma la più nota è la hyaena striata dei Naturalisti.
Dal lat. hyaena, e questo dal grec. ὕαινα. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 119: Ed el che 'n ciò che pò piacer mi vole, Seguì uno animal, ch'è detto iena: Li corpi umani de' sipolcri tolle.
Esempio: Sannaz. Arcad. 70: E questo detto, seguitò d'un dente tolto di bocca alla destra parte di un certo animale chiamato, se io mal non mi ricordo, iena.
Esempio: Bern. Orl. 39, 46: Tramutossi in iena, in liopardo, In tigre, in orso, delle volte cento.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 15, 119: E che di più stupor può far natura Di quel che all'animante iena avviene? Ch'essendo maschio, il proprio esser gli fura, E di sposo che fu, sposa diviene?
Esempio: Tass. Mond. cr. 168: Del bonaso m'avveggio, e dell'iena Lasciata addietro, ec.
Esempio: Segner. Paneg. 2, 699: Egli è sempre a gli occhi divini sì mostruoso, ch'appo lui dir si possono volti amabili i volti delle iene, i volti delle lammie, i volti delle gorgoni.
Esempio: Salvin. Podagr. Luc. 17: E volpi, ed iene, ed ircocervi.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 273: Qual credenza presteremo alla cresta del gallo, all'occhio della iena, allo sterco del falcone, ec.?
Esempio: Borgh. S. Tertull. 252: Se osservi l'iena, vedrai ch'ogn'anno muta il proprio sesso, ora in maschio, ora in femmina.
Esempio: Giust. Vers. 7: Ma lo Scita inospitale Pianta l'occhio al funerale Sitibondo ed avido, Come iena del deserto, Annasando a gozzo aperto Il fratel cadavere.
Definiz: § I. Figuratam., per Persona crudele, sanguinaria. –
Esempio: Niccol. Poes. 2, 13: Me Loredano abborre.... A. Io ben conosco Quella togata iena, a cui nel sangue Nuotano gli occhi, ec.
Definiz: § II. Iena odorifera, per lo stesso che Gatto dello zibetto, o Zibetto. –
Esempio: Red. Osserv. Vip. 71: Il dottissimo Pietro Castello, nel libro dell'iena odorifera, quando scrisse, che lo sterco d'alcuni serpenti ha odore di muschio, se tra questi serpenti ebbe intenzione di noverare anche le vipere, io credo che s'ingannasse.
Esempio: E Red. Osserv. Anim. viv. 94: Un gatto del zibetto, che Iena odorifera fu chiamato da Pietro Castello Messinese, indugiò a morire dieci giorni.