Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LASCIVO.
Apri Voce completa

pag.108


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LASCIVO.
Definiz: Add. Che si abbandona alla lascivia, Dedito per natura o per abito ai piaceri carnali, alle cose sensuali; ed altresì Licenzioso.
Dal lat. lascivus. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 228: Hanno ucciso già mille anime,... notricando l'amore de' lascivi uomini con gli occhi, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 93: Datesi a' diletti carnali, in tal guisa avvisando scampare, son divenute lascive e dissolute.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 216: Tutti que' che v'abitano son tenuti usurai e omini lascivi.
Esempio: Car. Long. 87: Gnatone che, per la pratica di molti conviti d'uomini lascivi, era assai bene introdotto Dei ragionamenti d'amore,... così rispose: ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 123: Ed a lui disse: Lascivo fanciullo, Che vuoi tu fare o di saette o d'archi?
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 1, 17: Carican Paride di solennissimi improperj, perciocchè effeminato e lascivo, sprezzata la sapienza di Pallade, non curante delle ricchezze e della dignità di Giunone, loro antipose la femminil bellezza, che Venere gli offeriva in premio della sentenza e del pomo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 357: Chi potesse entrare nella mente delle persone lascive, vedrebbe ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 27, 84: È bella assai, e innamora col ciglio, Ed è lasciva sì, che passa il segno.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Tass. Gerus. 16, 28: Qual feroce destrier, ch'al faticoso Onor dell'arme vincitor sia tolto E, lascivo marito, in vil riposo Fra gli armenti e ne' paschi erri disciolto, ec.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 125: Leggier fanciul, con la tua face attendi Ad infiammare i più lascivi cori.
Definiz: § III. Pur figuratam., detto di certe parti del corpo, come fronte, bocca, occhio, e simili, vale Che dimostra lascivia. –
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 502: I canti molli, gli aspetti lascivi e gli odori effeminati.
Esempio: Mont. Poes. 2, 111: La meretrice.... iva in bordello, Coi vizj tutti che dier morte a Roma. Alla fronte lasciva era cappello Il berretto di Bruto.
Definiz: § IV. Detto di scrittore, poeta, pittore, e simili, vale Che scrive, o Che rappresenta, cose lascive. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 2, 29: Se.... udir si potessero le penne omicide di tanti lascivi scrittori raccontare ad una ad una le scelleraggini per cui commettere esse furono stimoli al cuore ec.
Esempio: E S. Bern. Lett. F. 28, 2, 30: Le colpevoli discolpe de' poeti lascivi.
Definiz: § V. E per Proprio di persona lasciva, Che muove da lascivia, Che appartiene a lascivia, Che ha in sè lascivia, e simili. –
Esempio: Vill. M. 10: Costui alcuno tempo tenne vita femminile e lasciva, vivendo in mollizie.
Esempio: Tor. Miser. 21: Chi è colui,... che, veggendo i basci lascivi, li abbracciamenti libidinosi e i lussuriosi congiugnimenti, non si vergogni?
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 51: E perchè essi non vadano pel mondo Di lei narrando la vita lasciva, Chi qua chi là per lo terren fecondo Li muta ec.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 277: Appresso gli antiqui scrittori son celebrate due Veneri: una figliuola della terra, con operazion terrene e lascive; dalla quale e' voglion che si criino le veneree azioni: l'altra ec.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 17: Altri in cure d'amor lascive immerso, Idol si faccia un dolce sguardo e un riso.
Esempio: E Tass. Gerus. 4, 57: Io seguendo un mio lascivo instinto, Volea raccormi a mille amanti in seno.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 124: Vide.... le proprie figliuole perdere vergognosamente la virginità, e la sua sorella, che gli era altresì moglie, sofferir da' nimici in vita disonestissimi strazj di lascivi diletti.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 2, 28: A quella libertà di scriver lascivo, a cui già si dava l'esilio per pena, ora si danno le corone per mercede.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 343: Tutto questo gran capitale di meriti,... non basterebbe a pagare degnamente nè meno uno sguardo lascivo de' tanti che voi ne date.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 211: Quando siete soliti, per esempio, a cadere frequentemente in colpe lascive, che avete a fare?
Esempio: Crudel. Rim. 103: Cerchiam la lode, è ver, ma da motivi Degni di noi, degni di tale udienza. Non da motti maledici e lascivi.
Definiz: § VI. E per Che eccita a lascivia, Che risveglia desiderj carnali; ed altresì semplicemente Che alletta il senso, Molle, Voluttuoso; anche figuratam. –
Esempio: Caran. Eustaz. 40: La rosa, essendo per natura lasciva, non aveva.... convenienza con la temperanza.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 75: Nè le vivande poste in verde riva l'allettin poi, nè le donzelle infide, Che voce avran piacevole e lasciva, E dolce aspetto che lusinga e ride.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 18: Qual raggio in onda, le scintilla un riso Negli umidi occhi tremulo e lascivo.
Esempio: E Tass. Pros. div. G. 1, 60: Si vede.... un non so che di ridente, di fiorito e di lascivo, che nell'eroico è disconvenevole, ed è naturale nel lirico.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 2, 97: Onde variissima nasce la musica, grave, lasciva, guerriera, malinconiosa, allegra.
Esempio: Crudel. Rim. 107: Pur vogl'io con tutto questo Di bei dialoghi lascivi Animati dal mio gesto Impepar la scena e l'atto.
Definiz: § VII. E per Che tende a lusingare il senso, a dilettare, Lussureggiante, e simili. –
Esempio: Tass. Lett. 2, 81: Voglio che sin qui mi giovi con lasciva licenza poetica aver lusingate le vostre orecchie.... Or con maturo stile comincerò con esso voi in quel modo a ragionare, che a la gravità vostra si conviene.
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 25: Queste medesime cose appunto dicevan quei Latini che seguitarono dopo al secol d'Augusto, a difesa della loro arguta e lasciva licenza, per cui già si viziava il candore dell'antica lingua romana.
Definiz: § VIII. Figuratam., per Incomposto, Disordinato, e simili. –
Esempio: Tass. Gerus. 16, 23: Poi che intrecciò le chiome, e che ripresse Con ordin vago i lor lascivi errori, Torse in anella i crin minuti ec.
Definiz: § IX. Poeticam., e conforme a proprietà latina, vale Allegro, Festante, Giubbilante, Saltellante, e simili; detto anche di animali. –
Esempio: Dant. Parad. 5: Non fate come agnel che lascia il latte Della sua madre, e semplice e lascivo Seco medesmo a suo piacer combatte.
Esempio: Ugurg. Eneid. 378: Va (il cavallo) saltillando, e fremisce col capo levato in alto, lussurioso e lascivo.
Esempio: Poliz. Rim. C. 67: Sovra esso (un carro) è Galatea che 'l fren corregge,... Ruotasi a torno più lasciva gregge.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 221: Su per la schiena del monte alcune lascive caprette andavano or questo e or quello virgulto rodendo.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 7: Fan nel fregio un ballo Fanciulli ignudi sì vaghi e lascivi Fra festoni d'allor, che paion vivi.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 58: E scherzando sen van per l'acqua chiara Due donzellette garrule e lascive.
Esempio: Marchett. Lucrez. 15: Onde i nuovi lor parti (degli armenti) ebri e lascivi, Con non ben fermo piè scherzan per l'erbe.
Definiz: § X. Pure poeticam., detto di cose inanimate, per Vago, Scherzoso, e simili. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 40: Sott'esso aprico un lieto pratel siede; U' scherzando tra' fior lascive aurette, Fan dolcemente tremolar l'erbette.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 36: Per le spalle la chioma iva disciolta, E l'aura le facea lascivo assalto.
Definiz: § XI. Figuratam., detto di colori, tinte, fregi, e simili, per Vistoso, Abbagliante, Splendido, Smagliante, e simili. –
Esempio: Cellin. Pros. 277: In essa (la testa) è similitudine abbundantissima, ed accordata coll'alta maniera degli antichi, e datogli l'ardito moto del vivo, piena di diversi e lascivi adornamenti.
Esempio: Ross. B. Appar. Med. 41: L'abito di queste donzelle, di raso, come l'abito delle Ninfe, a superbi e lascivi ricami d'oro.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 98: Mettevala [Apelle] in opera (la vernice) con tanto giudicio, che i colori accesi non offendevan la vista, veggendosi come per un vetro da lungi, e le tinte lascive acquistavano un non so che d'austero.
Definiz: § XII. Si usò per Negligente, Incurante, e simili; anche con un compimento retto dalla particella Di. –
Esempio: Senec. Pist. 160: Dell'altre cose sono lascivi, ma tuttavia e' si guardano dalla cosa che più spesso gli grava (il lat. ha: in caetera negligentes).
Esempio: Bocc. Decam. 1, 84: Per la qual cosa (per la gran morìa) essi (gli abitanti del contado) così nelli loro costumi, come i cittadini, divenuti lascivi, di niuna lor cosa o faccenda curavano.
Esempio: Varch. Boez. 54: Ella (l'età prisca) non piuma oziosa. Non gola, non rubello Ozio lascivo di virtù curava, Ma ec. (qui figuratam.).
Definiz: § XIII. In forza di Sost. Colui che è lascivo, Persona lasciva. –
Esempio: Segner. Mann. giugn. 22, 1: Se quando uno cade in qualche vituperosa carnalità, restasse anch'egli di subito tutto oppresso da schifosissima lebbra, credi tu che sarebbono tanti al mondo.... i lascivi?
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 347: Quasi che ancora non fosse pago a bastanza con tanta strage l'odio da Dio conceputo contra i lascivi.
Definiz: § XIV. Lascivo in qualche cosa, trovasi per Inclinato, Proclive, ad essa. –
Esempio: Barber. Regg. Donn. 27: E la natura umana, Come savete, è più lasciva in male. E 'l ben è fatigoso a chi nol cale.